Si alzano i toni tra Territorio e Iacono. La ruggine non passa

Ec­co­li lì, i mem­bri del di­ret­ti­vo di Par­te­ci­pia­mo che re­a­gis­co­no met­ten­do insie­me ar­go­men­ti a ca­s­ac­cio e con­fer­man­do, quin­di, che ab­bia­mo ra­gio­ne nel dire che Ia­co­no vuole nuo­va­men­te un posto al go­ver­no della città.
Non sen­ti­a­mo la necessità di di­fen­de­re l’on. Di­pas­qua­le, che con­ti­nua ad es­se­re vo­lu­to bene dai ra­gu­s­a­ni per­ché sanno quan­to lui vuole bene a loro e lo hanno sem­pre vo­ta­to e stra­vo­ta­to, ma è utile in ques­ta oc­ca­sio­ne mar­ca­re delle pre­ci­se dif­fe­ren­ze tra i due mo­vi­men­ti.
Men­tre Ia­co­no par­te­ci­pa e guida le riu­nio­ni del di­ret­ti­vo di Par­te­ci­pia­mo, cui detta le par­ole con le quali ris­pon­de­re a chi ha sve­la­to il suo gioco, l’on. Di­pas­qua­le non pren­de parte agli in­con­tri di Ter­ri­to­rio. Non ab­bia­mo bi­so­gno che nes­su­no ci in­di­chi come in­ter­ve­ni­re quan­do cre­dia­mo che la città debba es­se­re messa in guar­dia da chi è dis­posto a farla mo­ri­re con le pro­prie mani pur di non am­met­te­re di aver fatto parte e di vo­le­re con­ti­nua­re a far parte di un’am­mi­nis­tra­zio­ne all’inseg­na del cos­tan­te fal­li­men­to.
Men­tre alle scor­se am­mi­nis­tra­ti­ve la sola lista Ter­ri­to­rio ha ot­te­nu­to oltre 3400 pre­fe­ren­ze, Par­te­ci­pia­mo ne ha prese solo 2600. Anche vo­len­do toglie­re da ques­to conto i voti del con­siglie­re La Porta che, è vero, ha de­ci­so di fare altre scel­te, Ter­ri­to­rio con­ti­nua ad es­se­re co­mun­que più vo­ta­ta di Par­te­ci­pia­mo.
Par­te­ci­pia­mo è “l’ag­geg­gio” di Ia­co­no il quale aveva pen­sa­to di ot­te­ne­re un qual­che ris­con­tro con la sua fur­bis­si­ma mossa delle di­mis­sio­ni da pre­si­den­te del Con­siglio co­mu­na­le per poter ven­de­re quel sa­cri­fi­cio come carta utile per can­di­dar­si, AN­CO­RA?, a sin­da­co di Ra­gu­sa. Ope­ra­zio­ne scon­sigliat­ag­li da tutti, per­fi­no dagli av­ver­sa­ri, ma, si sa, la sete di pro­ta­go­nis­mo non si placa mai.
Dice di aver ri­fiu­ta­to più volte di fare l’as­ses­so­re… Omet­te di con­fes­sa­re che le dele­ghe of­fer­te gli sem­bra­va­no poca cosa per uno come lui.
Ora, toc­ca­to con mano che im­mo­lar­si non gli è ser­vi­to a nulla, dis­si­mu­la ma­la­men­te il suo ri­cat­to nei con­fron­ti di Pic­cit­to per tor­na­re or­ga­ni­co e stru­men­ta­le alla (ex) mag­gio­ran­za gril­li­na. A chi vuole darla a bere?
E’ ques­to il mo­ti­vo per il quale in­sis­te nel sug­ge­r­i­re al primo cit­ta­di­no di con­ti­nua­re a mar­ti­ri­z­za­re la nos­tra Ra­gu­sa, però insie­me a lui. Se Pic­cit­to si dimett­es­se come po­treb­be aspi­ra­re a fargli le scar­pe, visto che ormai non lo as­col­ta più nes­su­no?

di Redazione04 Lug 2016 11:07
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