La senatrice Padua bacchetta l’Ars: è polemica sulla tentata eliminazione della doppia preferenza di genere
È vera e pura polemica quella che infuria sulla tentata eliminazione della doppia preferenza di genere in merito alle elezioni comunali; una polemica che trascende il presente e colpisce direttamente il passato e le conquiste costituzionali e democratiche. Anche la senatrice Venera Padua ha deciso di gettarsi nella mischia: “dopo anni e anni di lotta per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto, ora si corre il rischio non solo di compiere un passo indietro ma di vedere addirittura annullato l’impegno di tanti e tante, tra cui la sottoscritta, che si sono scommessi in prima persona per fare in modo che potesse essere raggiunto un risultato dovuto, sancito da un diritto costituzionale”.
Sul tema, molte signore dello scenario politico (e non solo loro) si sono sentite in dovere di esprimere a voce forte e chiara la propria disapprovazione. Anche Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme Costituzionali, ieri si era espressa in merito all’emendamento votato all’Ars, auspicando che l’Assemblea Regionale “capovolgesse” questa scelta.
Il seguente commento della senatrice Padua spiega chiaramente quali siano le ragioni del forte dissenso nei confronti dell’emendamento discusso all’Ars: “con un colpo di mano, attraverso la presentazione di un emendamento ad hoc si vuole cancellare quella che è stata una conquista democratica che siamo riusciti a ottenere a fronte di un costante e determinato impegno e che ha già garantito, nei pochi anni da cui è in vigore, un cambio di rotta fin troppo evidente, come testimoniano le varie presenze femminili anche nei Consigli comunali della nostra provincia. Lo stesso dicasi per quanto concerne la norma che contempla la presenza di almeno una persona di genere diverso nelle Giunte municipali. Se passa un simile principio all’Ars, cioè annullare quella che è stata una conquista di civiltà, allora non dovremo stupirci se tra poco ci comunicheranno che le donne non possono più andare a votare. Come accadeva nei secoli scorsi. Stigmatizziamo l’atteggiamento di chi vuole instaurare un nuovo oscurantismo. E ci opporremo con tutte le nostre forze per evitare che ciò accada”.