La Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa, all’interno della Rassegna Teatrale Palchi Diversi 11ª Edizione, presenta lo STAGE SUL TEATRO CANZONE con MASSIMO VENTURIELLO
L’arte è in tutto ciò che ci circonda e tutto ciò che ci circonda è in noi stessi, nella nostra anima. La grandezza di un artista è nella sua istintiva capacità di entrare in contatto con la propria anima, con l’armonia che in essa vi regna. Una capacità istintiva che non può essere insegnata a nessuno, tantomeno a un giovane che si accosta al mestiere dell’attore. L’obiettivo che si pone questo stage pertanto vuole essere solo quello di individuare gli eventuali ostacoli che rendono difficile, se non impossibile, questo percorso, di prendere coscienza dei propri limiti da superare, e questo soprattutto grazie all’utilizzo della musica, che viaggerà accanto, sotto e sopra la parola, per trascinare il corpo e la mente dell’interprete in un territorio probabilmente ancora inesplorato.
In definitiva questo breve corso si pone l’obiettivo di aprire una porta, di indicare una via per entrare in contatto col talento che ognuno di noi possiede, per salire in palcoscenico con la propria identità, consapevoli che è proprio la messa a nudo di questa identità che fa la differenza tra un aspirante attore e un attore vero. A tale proposito è necessario mettere l’allievo in condizione di non sentirsi tale, condurlo fuori dalla logica scolastica e toglierlo dalla posizione subalterna che lo vede talvolta in uno stato di soggezione verso il ‘maestro’. Uno dei rischi più grandi che corre l’allievo infatti è quello di fossilizzarsi nel ruolo di studente (talvolta ahimè persino protettivo) al punto che finito un corso ne fa immediatamente un altro e poi ancora un altro, inserendosi inevitabilmente in quel sottobosco che ruota intorno al mondo dell’arte senza mai farne parte davvero. In questo stage che vorremmo concludere con una ‘messa in scena’ in cui cercherò di coinvolgere in diretta, attivamente, tutti i partecipanti, si darà quindi largo spazio al rapporto recitazione-musica-canto.
Da anni porto avanti questa trasversalità nei miei spettacoli e sono fortemente convinto che questa contaminazione dia risultati insperati anche sul piano didattico. A volte il ritmo, il sound ti trascina tuo malgrado ed è proprio in quel momento, quando accade qualcosa ‘tuo malgrado’ che si sfiora quel senso di ‘vuoto’ necessario in scena, quella dimensione magica, tipica del ‘grande attore’, in cui appunto si libera il talento.