L’ex sindaco Venticinque condannato a 6 anni per la vicenda dei cani killer
Dopo sei anni si è concluso il processo riguardante la triste vicenda del Pisciotto (Scicli), dove un branco di cani, il 15 marzo del 2009, attaccò ed uccise Giovanni Brafa, un bimbo modicano di dieci anni.
L’ex sindaco, Giovanni Venticinque, è stato condannato, per omicidio colposo in concorso, a sei anni e due mesi di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici; Virgilio Giglio, il “custode” dei cani, persona ben conosciuta in città, invece è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, mentre sono cinque gli anni di interdizione dai pubblici uffici.
La pena complessiva chiesta per tutti gli imputati era di 28 anni di carcere, ma Venticinque e Giglio sono stati gli unici condannati dal Tribunale. Vengono assolti, perciò, i medici veterinari dell’Asp (Antonino Avola, Roberto Turlà e Saverio Agosta) e i dipendenti del Comune di Scicli (Salvatore Calvo e Giuseppe Pisana). L’ex sindaco, Giglio ed il Comune di Scicli sono stati, inoltre, condannati a risarcire la famiglia del piccolo Brafa.
Quello stesso branco di cani, che attaccò e divorò Brafa, che pedalava con la sua bici sulla spiaggia del Pisciotto, pochi giorni dopo attaccò una turista tedesca, sfreggiandole per sempre il viso. La donna si salvò grazie all’intervento tempestivo di un carabiniere, che riuscì a mettere in fuga i cani.
Ciò che fa più rabbia e che tutti in città conoscevano la situazione di assoluto degrado in cui vivevano, oramai da anni, Giglio e il suo enorme branco di cani, lì al Pisciotto, dentro alcuni ruderi abbandonati da tempo, tra carcasse di cani morti, immondizia ed escrementi.