Università. Il Lab. 2.0 fa chiarezza e risponde alla nota del presidente Borrometi
«Ci spiace – dichiarano dal Direttivo del Laboratorio politico culturale 2.0 – che l’avvocato Cesare Borrometi, nonché presidente del Consorzio Universitario ibleo, abbia reputato, la riunione tenutasi in Sala Commissioni, tra alcune forze politiche, lo scorso 11 maggio, un atto di “una certa gravità”, che, si legge nel comunicato, “suona come una sfiducia nei confronti del C.d.A. del Consorzio”.
Nessuna sfiducia e nessuna sfida al C.d.A. – continuano dal Laboratorio – il fatto è un altro, la riunione a cui fa riferimento la nota del presidente Borromenti, era una riunione informale e squisitamente politica e sindacale. Nessun componente del C.d.A. del Cui è stato invitato proprio a causa della natura della suddetta riunione, infatti non era e non è nostra intenzione strumentalizzare il C.d.A. Lavoriamo tutti per una medesima causa: trovare le soluzioni più adeguate per salvare l’Università a Ragusa».
«Ben altro ragionamento – proseguono dal Laboratorio – andrà fatto, invece, per tutte quelle iniziative di natura istituzionale, come il Consiglio comunale aperto, richiesto più volte in Aula dal nostro portavoce Sonia Migliore, che verranno organizzate da qui in avanti. Lì, il contributo dei componenti del C.d.A. nonché dello stesso presidente, saranno indispensabili e ben accetti. Ribadiamo: nessuna divisione o atti di sfiducia, anzi ci uniamo all’appello del presidente Borrometi affinché si possa far fronte comune. Per questo, cogliamo l’occasione per rinnovare il nostro invito e ci auguriamo che anche il presidente Borrometi suggerisca al presidente del Consiglio comunale, Giovanni Iacono, di indire, quanto prima, un Consiglio comunale aperto sull’Università, al quale dovranno partecipare tutti, dal C.d.A del Cui alla deputazione regionale e nazionale, dall’Amministrazione comunale al commissario dell’ex Provincia regionale di Ragusa».