Ragusa. Una cittadina ci scrive denunciando il comportamento indecente di un addetto alla bilancia pesa rifiuti
Riceviamo e pubblichiamo.
Segnalazione sul conferimento rifiuti in zona artigianale.
Premesso che, dal momento in cui è stata istituita la raccolta differenziata, nel sito in oggetto, chi scrive ha coinvolto la propria famiglia ed amici a confluire i rifiuti presso il sito della zona artigianale trovando, nel personale addetto, piena disponibilità e gentilezza autorizzandomi, tra l’altro, ad utilizzare personalmente, la bilancia sotto la loro stretta supervisione.
La stessa disponibilità, con impiegato diverso, non si è riscontrata sabato 10 Gennaio 2015
I fatti:
Regolarmente in fila, accompagnata da mia figlia al settimo mese di gravidanza e dalla nipotina di tre anni veniamo raggiunti da mio genero che, parcheggia fuori dal sito, si accosta al mio veicolo poco prima del nostro turno.
Ho la macchina stracolma di rifiuti pertanto, non c’è nel veicolo, il posto per un altro passeggero.
Uno degli addetti gli chiede, in maniera per nulla adeguata ad un comportamento civile né tantomeno ad un dipendente comunale, se gli servisse qualcosa alla risposta garbata “No grazie” viene ragguardito sempre con lo stesso tono, chè: Non è possibile stare nel piazzale, non è a casa sua e deve andarsene! Chiaramente ciò innesca una risposta “piccata” da parte di mio genero che si trova nel sito per aiutarci. La diatriba viene interrotta dall’immediato arrivo del nostro turno.
Mia figlia, come aveva già ripetutamente fatto nei mesi precedenti, si è avvicinata alla bilancia per inserire la scheda ma per poco non è stata strattonata dallo stesso impiegato che, togliendole la scheda dalle mani, le dice, in malo modo, che non può toccare la bilancia. Ci guardiamo stranite, mi affretto (visto il nervosismo palese) a chiedere scusa, non siamo a conoscenza che fossero cambiate le regole ma….. non è ancora finita, nel frattempo che l’operatore sta per concludere una pesata mi sono permessa di depositare nella stanza altri rifiuti per far sì di velocizzare l’operazione stavolta è toccato a me : Esca subito fuori non può metterli! ribadendo, Non è a casa sua!. A questo punto, si sono riscaldati gli animi e l’impiegato, accortosi dello stato di gravidanza, si è seduto rifiutandosi di continuare il suo lavoro. Allarmata, per come stava evolvendo la discussione, ho invitato sia mia figlia che mio genero, con in braccio la bambina, alquanto spaventata, ad allontanarsi dalla stanza in cui è alloggiata la bilancia mentre l’addetto ha iniziato a inveire, con due pugni, sul macchinario in quanto non riusciva più a fare la pesata.
Ho cercato, in maniera garbata, di dare il mio punto di vista ma, riscontrando l’indisponibilità dell’impiegato, ho preferito lasciar perdere.
La presente, oltre a riferire un comportamento (ci si augura isolato), come già detto a dir poco disdicevole, tende a capire quali sono le regole del sito al fine di evitare, in un prossimo futuro, che un cittadino attento al benessere della propria città, venga trattato come l’immondizia che invece, con tanto garbo, conferisce al sito.
Certa di un cortese e sollecito riscontro, colgo l’occasione per complimentarmi per la lodevole iniziativa auspicando un potenziamento del servizio si evidenzia, infatti, che l’attesa minima riscontrata in questi mesi è stata di circa cinquanta minuti.
La maleducazione è un fatto personale e semmai avrebbero dovuto pensarci mamma, papà e la scuola.
L’impresa appaltatrice del servizio dovrebbe comunque iniziare un procedimento disciplinare, per i fatti rilevati dalla cittadina contribuente.
Il sindaco, poi, dovrebbe provvedere, per il tramite dell’assessore di Messina, a predisporre almeno un’altra bilancia, provvedendo ad allocare entrambe dentro il capannone, sia per una questione di spazio, sia per evitare che gli eventi atmosferici impediscano di usufruire del servizio. Di grazia, sig. sindaco, quando provvederà? Fra 30, diciamo 60, facciamo 90 giorni? O ne vuole 120?
Ma che gigante calunnia, semmai è la gente che si catapulta sugli operai con pretese assurde e arroganza. Non nutrono nessun rispetto per gli operai, riempiono l’ufficio dove alloggia la bilancia di immondizia, l’immondizia la maggior parte delle volte è imballata in modo irregolare, sudicia e colante rappresentando un serio rischio per la salute dei lavoratori all’interno. La gente che pubblica questi articoli cerca solo di giustificare la propria ignoranza, di fatto sarebbe da denuncia anche il fatto stesso che avessero una donna incinta in un luogo da possibile intossico.