Diga Santa Rosalia è in mano ai vandali e ai bracconieri

Ri­ce­via­mo e pu­bbli­chi­a­mo.

No­no­stan­te il clima ri­gi­do, la diga di Santa Ro­sa­lia e gran parte del fiume Ir­mi­nio con­ti­nua­no ad es­se­re nelle mani di van­da­li e, sal­tua­ria­men­te, di brac­co­nie­ri. La pre­sen­za di vetri rotti, di pneu­ma­ti­ci bru­cia­ti, quan­do non anche di resti di ban­chet­ti, con piat­ti e buste di plas­ti­ca, per non par­la­re di mat­to­ni, car­rio­le di ferro e car­cas­se di ani­ma­li, fo­men­ta­no un serio prob­le­ma le­ga­to all’in­qui­na­men­to amb­ien­ta­le che do­vreb­be sub­ito es­se­re fer­ma­to. Anche per­ché ques­ta in­cre­s­cio­sa si­tua­zio­ne di spor­ci­zia, più volte de­nun­cia­ta anche negli anni pas­sa­ti, fa­vo­ris­ce il proli­fe­ra­re di ser­pen­ti e ratti. E’ il senso della de­nun­cia che ar­ri­va dal pre­si­den­te dell’as­so­cia­zio­ne “Ra­gu­sa in mo­vi­men­to”, Mario Chia­vo­la, anche nella qualità di rap­pre­sen­tan­te del la­bo­ra­to­rio po­li­ti­co 2.0. “Un fe­no­me­no – spie­ga – che si am­pli­fi­ca, ov­via­men­te, con il miglio­ra­re delle con­di­zio­ni at­mos­fe­ri­che ma non di rado è pos­si­bi­le no­ta­re per­so­ne che de­tur­pa­no l’amb­ien­te, come se nulla fosse, anche in ques­te gior­na­te in­ver­na­li quan­do il sole è più forte e le gior­na­te sono de­cli­na­te al bello. La diga di Santa Ro­sa­lia e tutto il pae­sag­gio cir­cos­tan­te è un bene amb­ien­ta­le di in­com­men­su­ra­bi­le va­lo­re che deve es­se­re tu­te­la­to ad ogni costo e non è am­mis­si­bi­le ve­der­lo ro­vi­na­to in ques­to modo. Tempo ad­die­tro ab­bia­mo pure fatto i conti con il fe­no­me­no della pesca di frodo. E qual­che ep­iso­dio si è pure ris­con­tra­to di re­cen­te. In­uti­le ag­g­iun­ge­re che il pesce pes­ca­to in modo ab­usi­vo è poi ce­duto in al­cu­ni punti ven­di­ta o ven­duto per­fi­no porta a porta. So­pr­at­tut­to in seno alla comunità stra­nie­ra re­si­den­te nella nos­tra città. E tutto ciò senza alcun con­trol­lo me­di­co”. L’as­so­cia­zio­ne “Ra­gu­sa in mo­vi­men­to” chie­de un in­ter­ven­to ur­gen­te della po­li­zia pro­vin­cia­le oltre che della Guar­dia fo­resta­le, per un con­trol­lo pieno del ter­ri­to­rio. “Dob­bia­mo darci da fare – con­ti­nua Chia­vo­la – per edu­ca­re i cit­ta­di­ni co­mu­ni­ta­ri e non co­mu­ni­ta­ri, al pari di quel­li lo­ca­li, al ris­pet­to delle re­go­le. Ma se è ne­ces­sa­rio si pu­nis­ca­no du­ra­men­te i re­spon­sa­bi­li. A volte ris­chi­a­mo di per­der­ci in quel buo­nis­mo ge­ne­ra­le di solidarietà verso chi ha solo detto di amare la nos­tra terra senza mai ris­pet­tar­la nei fatti e, anzi, ol­tra­g­gian­do­la ogni gior­no di più”.

di Redazione14 Gen 2015 10:01
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