Le spese folli del Comune di Modica, secondo il consigliere Vito D’Antona
Riceviamo e pubblichiamo.
“Mentre i cittadini sono alle prese in questi giorni con le scadenze tributarie, dall’Imu alla Tasi, alla Tari, oneri che stanno mettendo in difficoltà tantissime famiglie e piccole imprese, al Comune di Modica si continua a spendere senza alcun limite.
Oltre alla decine di piccole iniziative finanziate durante l’anno, il Sindaco e la sua Amministrazione decidono di spendere a carico del bilancio comunale duecentotrentunomila euro per l’Estate modicana, centonovantaquattromila euro per Chocomodica, sessantottomila euro per l’Illuminazione di Natale e quarantaseimila euro per le manifestazioni natalizie.
Inoltre, ricordiamo gli incarichi affidati all’esterno per oltre centomila euro, alcuni realizzati, altri tentati e bloccati, a fronte di oltre cinquecento dipendenti in servizio.
La stessa Amministrazione non esita, con una delibera del 24 dicembre, a chiedere alla banca una anticipazione di cassa di oltre venti milioni di euro, su cui il Comune, per la parte utilizzata, sarà costretto a pagare gli interessi, a fronte dell’ottenimento dalla Cassa Depositi e Prestiti, in un anno e mezzo, di sessantaquattromilioni di euro per pagare i debiti pregressi.
Dall’opposizione continueremo a denunciare alla città questo costante sperpero di denaro pubblico; è inaccettabile che i soldi dei cittadini, ai quali nel 2014 vengono richiesti aumenti di tasse, quali quella sui rifiuti, e a carico dei quali viene introdotta, per scelta dell’Amministrazione e della sua maggioranza consiliare, la nuova tassa chiamata Tasi, senza alcuna riduzione per la prima casa e senza detrazioni per i nuclei familiari con redditi bassi o per famiglie numerose, vengano destinati a spese superflue e delle quali nessuno ne sente la necessità.
Le circa mille domande per un buono da centomila euro, di cui la maggior parte inevase per mancanza di fondi e per le quali si sarebbe potuto stanziare di più, magari riducendo la spesa delle luminarie, stanno a dimostrare tutta la drammaticità di una crisi che impone meno tasse, più investimenti e soprattutto più moderazione”.