Iacono “aiuta” la Marino a far fuori la Nicita
Qualche giorno fa, in Consiglio Comunale, i due membri del Gruppo misto, Elisa Marino e Manuela Nicita, hanno scritto un’altra pagina, sicuramente non l’ultima, di quel confronto nervoso e muscolare tutto interno al loro Gruppo. Un confronto giocato sul filo della interpretazione delle norme e dei regolamenti di Palazzo dell’Aquila. La questione è politica, parliamo di “potere” e della sua spartizione. In sintesi: al Gruppo Misto spettano sei Commissioni e visto che è composto da soli due membri, come andrebbero divise? La matematica e un certo galateo istituzionale vorrebbero una ripartizione equa, cinquanta e cinquanta, ma non per la Marino che se ne accaparra unilateralmente cinque, lasciandone una sola alla collega. Lo può fare? Tecnicamente sì, ma è giusto?
La Marino si trincera dietro il fatto di esser il Capogruppo e quindi di poter decidere la spartizione delle Commissioni. Adesso, mettendo da parte il significato in questo contesto del prefisso “Capo”, che non è equiparabile al ruolo di leader di un partito, il Capogruppo infatti è semplicemente un portavoce. Ciò che sembra sfuggire ai più, infatti, è che il Gruppo misto ha una sua natura specifica ossia non fa riferimento ad una formazione politica. Nel Gruppo misto possono confluire e confluiscono sensibilità politiche diverse, anche diametralmente opposte. Quindi, quali siano le reali competenze della Marino, in quanto Capogruppo, non sono ben chiare, anche perché questa materia non è stata affrontata chiaramente dal Regolamento comunale e si sa, in campo giuridico, la mancanza di un vincolo non è una limitazione, anzi.
In tutta questa vicenda una buona fetta di responsabilità, però, va attribuita al presidente del Consiglio, che è a conoscenza dell’intera vicenda già da qualche mese, nonostante ciò, non si è ancora espresso, permettendo alla Marino di decidere in sua vece.
Un appunto va rivolto a questo punto alla consigliera Nicita, che si stupisce della determinazione della sua collega a “farla fuori”. In politica ognuno prova a conquistare spazi, per così dire politici, questo la Nicita dovrebbe averlo capito ed è il gioco che la Marino sta facendo. Inoltre, è difficile vedere nella Nicita un’alleata, in fondo si è sempre dichiarata sostenitrice della maggioranza. Certamente è una fuoriuscita, quindi è alternativa, come dice la stessa, alla maggioranza e all’opposizione, ma ciò, quanto meno sino a oggi, non le ha permesso di condividere alcuna battaglia con la Marino o con le opposizioni. La politica è tutto un do ut des, in politica la solitudine non paga.