L’aeroporto di Comiso chiude, secondo Crocetta no!
“L’aeroporto di Comiso non chiuderà, anzi il mio progetto è quello di rilanciarlo e farlo diventare uno dei più importanti d’Italia”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Siamo già intervenuti su Montalbano, da anni interveniamo su Ragusa Ibla, abbiamo voluto fortemente che aprisse l’aeroporto di Comiso, abbiamo sbloccato gli appalti per le principali arterie, per le ferrovie, manifestando un interesse senza precedenti nei confronti della provincia di Ragusa. Per il mio governo, Comiso è un’aerostazione centrale per lo sviluppo della Sicilia sud orientale. Una parte della Sicilia che negli anni non ha avuto l’attenzione necessaria e che svolge un ruolo importantissimo per lo sviluppo economico
dell’isola attraverso le potenzialità enormi di turismo, agricoltura e le attività marinare. Nessuno pensi che Comiso possa essere abbandonata. Comiso
dev’essere potenziata. I dati lusinghieri che sono stati raggiunti, l’incremento mensile dei voli, ne fanno una struttura economica di grandissimo
livello. Siamo pronti a intervenire come Regione con la prossima finanziaria, – continua Crocetta – ma chiediamo anche che lo Stato faccia fino in fondo la sua parte, poiché non si capisce perché, mentre in tutti gli aeroporti italiani i costi per controllori di volo vengono sostenuti dallo Stato, in Sicilia dovrebbero essere a carico della società aeroportuale. E’ venuto il momento che una parte dello Stato riveda i suoi comportamenti nei confronti della Sicilia.
Abbiamo sostenuto con le risorse della Regione e continueremo a sostenere l’aeroporto di Comiso, ma non possiamo permettere che lo Stato sia assente. Mi sono già messo in contatto con il Ministro dei Trasporti, Lupi, per affrontare i problemi di Comiso e Trapani, dicendo con chiarezza che due strutture così importanti – conclude il presidente – non possono essere ignorate e che è venuto il momento di cambiare verso”.
Ne abbiamo sentite delle belle in questi due anni di fanta governo.
Ha iniziato con la soppressione delle province ed ancora non riesce a venirne a capo, rischiando di far decadere tutto. Non c’è che dire, avveniristica trovata, ma superata dal resto d’italia.
Arriva il blocco dei lavori al Muos di Niscemi, illudendo i siciliani e cedendo al governo centrale, rendendo uno zinbello l’autonomia siciliana e consegnando ai cittadini tante belle radiazioni magnetiche.
Si circonda di tecnici neppure laureati per mettere mano alla fomazione, e non riesce neppure a far partire il flop day, provocando un casino e sprecando risorse.
Ma non temete arriva Montalbano, ebbene sì, firma un decreto per finanziare la produzione Palomar (un privato) affinché possa continuare a girare in Sicilia.
Cede a un ricatto bello e buono, il paladino della legalità, l’ uomo? Senza macchia e senza gloria.
Doveva essere il “nuovo” per noi che lo abbiamo eletto, invece una grande delusione la fine di una chimera.