Il Pd raccoglie le tante lamentele sulla festa del Patrono di Ragusa
Si sono appena conclusi i festeggiamenti per la festa del Santo Patrono e le critiche non sono tardate ad arrivare. E’ il Pd, o ancor meglio il Terzo Circolo del Partito democratico, a raccogliere e divulgare le lamentele dei cittadini sull’organizzazione di una delle feste più importanti della città.
Come sempre, ogni anno, c’è stata una comunità, quella ragusana, che si è ritrovata e che ha condiviso in festa l’incontro con il santo patrono. Numerose le persone pronte a rivivere le ragioni storiche e il significato religioso e devozionale di questa giornata. E non solo. Negli occhi di molti uomini e donne si è intravista la speranza di un nuovo inizio, la necessità di ripartire, di riaccendere una luce generale e collettiva. Una luce tra le più illuminate ed illuminanti per la città. Ma il circolo “Rinascita democratica” del Pd sottolinea come la gestione complessiva della festa, non ben organizzata dall’Amministrazione comunale, non ha aiutato in questa direzione, ribaltando, piuttosto, il senso delle cose e il valore della festa. “Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni negative sulle novità operate dall’Amministrazione Piccitto in ordine alla dislocazione delle bancarelle in occasione della festa del Patrono”. A metterlo in evidenza sono il coordinatore del circolo, Tony Francone, che, assieme al consigliere comunale Mario D’Asta, ha raccolto i commenti dei ragusani soprattutto in ordine allo svolgimento della processione. “Perché se da un lato – aggiungono – si può condividere l’interesse e l’attenzione per il centro, dall’altro non può non evidenziarsi che tale scelta non è stata adeguatamente supportata ed ha creato, nel corso della processione, un vero e proprio “tappo” che avrebbe potuto creare gravi situazioni di pericolo soprattutto in via Roma al sopraggiungere della folta processione. Infatti, il pur lodevole sforzo del servizio d’ordine si è trovato impotente di fronte a tale situazione che si sarebbe dovuta evitare atteso che è nota la partecipazione e l’attaccamento dei ragusani al loro santo patrono ed alla loro festa Al passare del simulacro del patrono, invece di un silenzio religioso c’erano schiamazzi dovuti alla presenza di bancarelle che, legittimamente o meno, continuavano a vendere i loro prodotti. Chi ha dato alle bancarelle le autorizzazioni per stare in via Roma? E’ ovvio, l’Amministrazione comunale. E’ come se fosse diventata una festa commerciale, aspetto che, se da un lato, deve avere il suo peso, dall’altro non può invertire il senso della festa. Una occasione mancata, dunque, per la Giunta Piccitto di dimostrare di avere il polso della città. Invece, ancora una volta, stiamo ad evidenziare una serie di defaillance che si sarebbero potute evitare con un minimo di programmazione e di attenzione. Ci dispiace davvero richiamare il sindaco e il resto della Giunta su questi aspetti. Ma proprio per la festa del patrono non si doveva sbagliare. Occorreva fare il possibile per predisporre tutto nei minimi particolari. Cosa che, invece, non è accaduta”. Sulla questione interviene anche Agata Pisana, componente della segreteria del circolo Rinascita Democratica. “Ho partecipato venerdì scorso, come da trenta anni in qua – tuona – alla processione in onore del nostro patrono. Mai come quest’anno lo spirito dei festeggiamenti è stato totalmente stravolto. L’ organizzazione ecclesiastica si era data da fare per collocare lungo il cammino altoparlanti che facessero arrivare alle migliaia di fedeli voci di canti e di preghiere, ma il Comune ha inopportunamente autorizzato le bancarelle a collocarsi lungo il percorso previsto per la processione, con tanto di microfoni che chiamavano la gente all’acquisto. Scene vergognose. Come se questo non bastasse molti bar avevano collocato i loro tavoli sul marciapiedi opposto, così che i camerieri passavano e spassavano continuamente fra i ceri votivi con vassoi e altro. Né ho avuto la fortuna, in due ore, di incontrare un solo vigile urbano di buona volontà che girasse intorno per assicurare un minimo di ordine. Mi sento indignata e chiedo spiegazioni al sindaco e alla sua Giunta per una così pessima gestione di un evento tanto degno di rispetto. Non è certo San Giovanni ad esserne leso, ma la buona fede e la serietà dei cittadini”. Anche Vito Piruzza, altro componente della segreteria del circolo, afferma di avere raccolto segnalazioni di lamentele in quantità industriali. “A questo punto – continua Piruzza – speriamo che le indicazioni in questione possano servire per il prossimo anno allo scopo di evitare che si ripetano gli stessi problemi. Noi, come circolo attento alle esigenze della città, abbiamo espresso il malumore raccolto tra alcuni cittadini. Speriamo che ciò possa servire da insegnamento per il prossimo futuro”.