Anche Il Comune di Ragusa ha il suo booklet, ma cos’è?

Durante la prima seduta del Consiglio comunale abbiamo scoperto che l’Amministrazione ha pubblicato, non sappiamo in quante copie e quanto queste siano costate, un libricino per pubblicizzare i risultati in questo primo anno di lavoro.

Pare che le copie non siano tantissime e siano destinate ai consiglieri, ai dirigenti del Comune e presumibilmente ai componenti della Giunta. Se così fosse ci sfugge il senso di una tale operazione. Perché raccontare a se stessi ciò che si è fatto in questi 12 mesi? Volevano un promemoria? Eppure le cose che questa Amministrazione ha fatto non è che poi siano così tante. Vogliamo credere, invece, che questo strumento servirà a spronare la maggioranza a fare ancora di più.

24 pagine, spesse e patinate, peccato che sono solamente 14 le pagine contenenti le informazioni per cui è stato pubblicato questo booklet, così lo chiamano. Tolta la prima e l’ultima pagina, la seconda e la terza sono dedicate alla situazione amministrativa ed economica prima dell’insediamento dell’attuale Giunta, altre due pagine sono dedicate all’indice e all’editoriale del sindaco, due pagine sono dedicate alle foto che ritraggono il sindaco con vari personaggi e poi pagina 22 e 23 sono il mero elenco delle iniziative per il nuovo anno.

Ma veniamo ai contenuti di questo libretto. 5 capitoletti: Economia e sviluppo, Servizi per la città, Istruzione e sport, Cultura e spettacolo, Provvedimenti amministrativi. Senza dilungarci troppo vi racconteremo i nodi salienti di questo fondamentale strumento, pagato con i soldi dei ragusani.

Economia e sviluppo. Azzeramento Tasi e questo è lodevole. Rimborso spese idriche per coloro che avevano sofferto l’emergenza idrica nei primi sei mesi del 2013, questo più che un risultato sembrerebbe un atto dovuto. Ancora, riduzione del 30% dell’indennizzo della Giunta, un ottimo segnale specie se lo si mette a confronto con l’aumento delle tasse di 11 milioni e 500 mila euro. L’ultimo punto di questo capitolo riguarda gli interventi nella zona artigianale, tipo scerbatura e video sorveglianza. Non sono proprio un tecnico, ma sembrano un po’ pochini i risultati in materia di sviluppo economico, in compenso l’area è stata intitolata a Pippo Tumino, anche questo servirà da viatico alle nostre imprese.

Il capitolo più corposo è quello dei servizi per la città. Il primo punto è intitolato: Il Comune e i cittadini per una città più pulita. Si riferisce all’iniziativa Puli-Amo, iniziativa privata sulla quale il Comune ha messo il cappello. Naturalmente non si fa menzione della gara per la raccolta differenziata e delle tante proroghe date alla Busso. Pone l’accetto, invece, sull’ordine pubblico e quindi sulle 10 telecamere disseminate sul territorio ibleo. Giustamente ricorda gli interventi sulla rete idrica cittadina, che interesserà circa il 40% del suo totale e la riqualificazione energetica. Parliamo di royalties e del 1 milione e 291 mila euro, che dovevano servire per il restyling di Piazza Libertà e che invece l’Amministrazione ha utilizzato per l’acquisto di 2.600 corpi luminosi. Peccato che la stessa cosa poteva esser fatta con il Paes, ma hanno deciso così. Ciò che ci stupisce, di questa sezione, è una paginetta dedicata a quello che faranno, ma non doveva pubblicizzare i risultati?

Istruzione e sport. Restituita alla scuola Cesare Battisti la palestra ex Gil. Forse sarebbe stato il caso dire inaugurata la palestra, visto che i lavori di ristrutturazione furono avviati dalla precedente amministrazione. Un punto d’orgoglio, invece, è l’inaugurazione della residenza universitaria di Palazzo Castilletti, tutto ciò mentre l’università è in agonia e forse domani chiuderà.

In fine il capitolo: Cultura e spettacolo. Scopriamo che il centro storico è stato finalmente rilanciato ossia è stata risolta una delle più annose questione della nostra città. Come? Con il mercatino delle pulci, a qualcuno potrà sembrare strano, ma è così.
Per anni, circa 20, le varie amministrazioni cittadine si erano impegnate per racimolare circa 7 milioni di euro per ristrutturare il teatro la Concordia e pare ci fossero pure riuscite. Quando però giunsero a Palazzo dell’Aquila i grillini, che subito optarono per la “realizzazione” di due teatri al posto del Concordia. Il motivo? Il Concordia non avrebbe avuto la buca per gli orchestrali, il palco profondo almeno 16 metri, una boccascena di 16 per 12 metri, un graticcio posto a 26 metri d’altezza oltre alla torre scenica, ecco perché si è abbandonato l’antico progetto. Naturalmente neanche queste due strutture hanno queste caratteristiche, in fondo assomigliano più a due sale parrocchiali, ma tant’è, in tal modo Ragusa, oggi, ha ben due teatri e non uno.

Sicuramente l’intera operazione avrà dei suoi obiettivi, insomma mirerà a determinati risultati, i quali però oggi ci sfuggono e non solo per il costo dello strumento, ma a causa della diffusione dello stesso, visto che è destinato, ricordiamolo, agli addetti ai lavori e non alla cittadinanza.

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di Redazione10 Set 2014 13:09
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