Il Comitato Randello Libera si sente preso per i fondelli dal sindaco e gli scrive

Riportiamo integralmente la lettera che il Comitato Randello libera ha inviato al sindaco Piccitto

“Oggetto: Ordinanza 1 sett/IV delll’11/06/2014, richiesta delucidazioni

Egr. Signor Sindaco,
Siamo andati a riguardare la ordinanza di sospensione dei lavori e ripristino dei luoghi in relazione agli interventi abusivi posti in essere sul litorale di Randello, per ricordare a noi e per poter essere puntuali nel ricordare a Lei che dal 11/06/2014, non oltre il tempo perentorio di 15 giorni, dovevano essere ripristinati i luoghi teatro dell’abuso. E’ passato ormai oltre un mese, ed è ancora presente sulla spiaggia la parte più rilevante dei resti dello chalet abusivo. Pannelli di tamponamento e travi abbandonati che a tratti vengono sparsi per l’arenile dal mare…
La rilettura di quel documento emesso dalla sua Amministrazione, fatta ora, a mente fredda ci ha consegnato più di una perplessità. Praticamente abbiamo realizzato che (in linea puramente teorica si intende…) se non fosse sopravvenuta la ordinanza in oggetto, già da qualche giorno lo chalet che si stava tentando di realizzare sarebbe comunque dovuto essere levato.
Non riusciamo ora a comprendere la ratio di quell’atto amministrativo: se infatti si afferma “che i lavori rilevati consistono nella messa in opera di una platea in legno avente dimensioni 7 x 7 sulla quale si trovano depositate travi, montanti, e pannelli di legno propedeutici alla probabile realizzazione di una struttura balneare…” si riconduce il tentato abuso perpetrato (sventato le ricordiamo solo a seguito di una veemente petizione popolare) all’effettuazione di lavori inerenti a “manifestazioni sportive, relax e cerimonie dal 15/06 al 14/07 2014”.
Avevamo avuto (forse ingenuamente) la convinzione che l’ordinanza facesse ineluttabilmente riferimento alla iniziativa oggetto della pratica SUAP n° 073/2013 alla cui base c’è la privatizzazione di 2500 mq di arenile e la realizzazione di mq 44 relativi ad uno chalet in legno, pratica chiaramente nota all’A.c. e per le cui opere lo stesso settore comunale ha espresso parere il 20 maggio 2014, ma il cui iter autorizzativo non è ancora concluso. Non riusciamo a comprendere cosa sia avvenuto. Ci domandiamo e domandiamo a Lei come sia stato possibile che in presenza di un abuso perpetrato in quella forma (ripetiamo, la tentata realizzazione di uno chalet identico per misure, tipologia e posizionamento a quello presente negli elaborati della pratica SUAP (relativa alla realizzazione di stabilimento balneare su demanio marittimo) siano stati sospesi i lavori facendo riferimento ad una pratica che per sua natura (provvisoria , non oltre un mese e non rinnovabile entro l’anno , che non costituisce diritto pregresso) per interventi tipo pedane ecc, così come specificato nel D.A. 148/gab del 23/10/2012) non può riguardare obiettivamente l’opera sospesa.

Come mai davanti ad un perpetrato e non completamente consumato abuso, perfettamente coerente con le previsioni del progetto, oggetto della ormai nota pratica SUAP 073/2013 di cui il settore IV dell’A. c. era chiaramente a conoscenza, si sia scelto di censurare la pratica amministrativa che si andava esaurendo da se il 14 luglio 2014. Cioè una iniziativa già oggi inesistente.
Noi qualche idea c’è la stiamo facendo, ma ci sembra giusto prima di avanzare ipotesi, avere da Lei delucidazioni.
Ci permettiamo di rendere pubblica questa nostra riflessione perché siamo convinti che la trasparenza , degli atti amministrativi e la conoscenza pubblica dei fatti non può che fare bene alla comunità”.
Buon lavoro.
Il Comitato Spontaneo Randello Libera

di Redazione17 Lug 2014 17:07
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