Bufera Pd. Gaetano Gaglio attacca D’Asta e Lauretta

“Sette componenti della minoranza provinciale hanno impiegato ben una settimana per tornare sulle polemiche relative all’assemblea provinciale del pd operandone una ricostruzione fantasiosa, tendenziosa e falsa. Invece di accogliere gli inviti a lavorare per ricomporre un quadro unitario si sceglie la via della polemica sui media, in perfetta continuità con gli atteggiamenti tenuti sinora, ironizzando persino sulla figura dell’on. Zago, scimmiottando e peggiorandola, una delle poche uscite infelici del segretario nazionale” dichiara Gaetano Gaglio esponente del Pd e vicesindaco di Comiso.

“Sette componenti della minoranza provinciale del Partito Democratico hanno deciso tempestivamente, dopo appena una settimana, di tornare sulle dichiarazioni dell’on. Salvo Zago, che aveva invitato ad abbandonare le polemiche mediatiche e lavorare per la ricomposizione del quadro politico interno, ironizzando sulla sua figura e sul ruolo ricoperto nelle ultime vicende relative al partito e ricostruendo con una buona dose di fantasia, per non dire altro, condita di omissioni significative gli eventi commentati. Del resto 5 dei sette firmatari non hanno partecipato agli eventi che commentano e ricostruiscono nelle loro dichiarazioni.
Essendo stato chiamato direttamente in causa ho l’obbligo di precisare come l’accordo sull’eventuale rinvio del punto relativo alla presidenza, e solo quello, cui i sette fanno riferimento, è stato notificato come inattuabile già nel corso dei lavori dalla stessa minoranza, omissione non da poco.
Apprendo inoltre, dalla nota, quanti componenti della minoranza si sarebbero registrati e che le informazioni in possesso di Zago in merito sarebbero inesatte. Certo se, come risulta dal verbale di assemblea, il vice segretario D’Asta non si fosse impossessato degli atti con una scusa senza restituirli, magari Zago e con lui i presenti avrebbero potuto avere informazioni più precise. Altra omissione decisamente non da poco.
Sempre riguardo omissioni e dimenticanze “selettive” al compagno Gianni Lauretta, tra i più attivi insieme al leader della minoranza nella precedente assemblea a dimostrare carte alla mano come il numero legale non fosse richiesto per statuto in merito alla votazione del Presidente, chiedo quali variazioni statutarie siano intervenute tra le due assemblee, tralasciando per un attimo il fatto che piuttosto che richiederne la verifica la minoranza avrebbe preferito trafugare i registri.
Sui motivi dell’abbandono dei lavori della precedente assemblea, a dire dei sette firmatari “ordinata dai dirigenti” della maggioranza, sarebbe opportuno un minimo di pudore da parte degli esponenti della minoranza, avendo il sottoscritto impedito in quella occasione la medesima operazione di sottrazione degli atti riuscita invece il 4 luglio. In questo caso all’omissione si aggiunge la menzogna.
Indicativo poi dell’onestà intellettuale dei firmatari il fatto che citino a conferma della ricostruzione falsata e tendenziosa degli avvenimenti la posizione un delegato di Comiso su 39, ignorando il fatto che a confermare la validità dei lavori assembleari ci siano i comportamenti e le posizioni degli altri 38 tra cui il sindaco della città, il segretario cittadino e sette consiglieri comunali su 8, non proprio gli ultimi arrivati. E con loro i componenti della presidenza dell’assemblea, il segretario provinciale Denaro, l’on. Digiacomo, il delegato regionale Enzo Napoli, i quattro sindaci iscritti al Pd della provincia di Ragusa Giaquinta, Iurato, Spataro e Nicosia.
Forse l’on. Zago la “morale” ai compagni “smemorati” o fantasiosi potrebbe farla più spesso e forse i compagni firmatari potrebbero investire le proprie energie ed il proprio tempo, come ad esempio fa il sottoscritto, al servizio oltre che del proprio partito dei propri concittadini e dei propri territori, magari sperando, nel corso delle proprie carriere politiche, di realizzare per l’area iblea un decimo di quello che quel ‘Zago chi?’ che irridono sui giornali ha effettivamente realizzato. Certo, nel frattempo potrebbero anche tentare di vincerla qualche campagna elettorale, invece che giocare alla battaglia navale interna, magari chiedendo consigli proprio a quel “Zago chi?”, che anche su questo terreno era piuttosto capace”.

di Redazione28 Lug 2014 09:07
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