“Arte per Kamarina”, una collettiva in omaggio a Kamarina
Una location straordinariamente suggestiva, per la storia e l’arte che trasuda dai suoi resti e dai suoi reperti, per l’incanto dei suoi paesaggi che offrono allo sguardo uno spettacolo di incommensurabile bellezza. Il Museo Regionale di Kamarina è un luogo d’arte, che ha ispirato e continua ad ispirare l’arte. Nasce da qui “Arte per Kamarina, ʽΎμνος εἰς Καμάριναν”, il progetto ideato e curato da Elisa Mandarà e promosso dal direttore del museo Giovanni Distefano. Chiamati a dare il loro contributo 14 artisti d’eccezione, nomi di prestigio legati a questa terra e a questo luogo. Saranno Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Kapel (nome d’arte del maestro Emanuele Cappello), Giovanni La Cognata, Giuseppe Leone, Giovanni Lissandrello, Franco Polizzi, Giovanni Robustelli, Franco Sarnari, Velasco Vitali ad omaggiare con le loro opere l’affascinante sito archeologico e l’illustre vissuto artistico-culturale che rappresenta. Sonia Alvarez presenterà un collage su stampa digitale, un progetto di opera pensata come manifesto del teatro greco di Siracusa, presentata nel 2011 in forma ridotta, e mostrata adesso per la prima volta come originariamente immaginata dall’artista. Teatro e maschera insieme, due elementi strettamente connessi, l’uno importante figura della polis, l’altra simbolo dell’arte greca. Carmelo Candiano sarà l’unico a mostrare una scultura. Si tratta di un bronzino, un giovinetto, scultura ellenizzante nella posa e nella stessa idea della figura rappresentata. Sandro Bracchitta presenta un grande olio, in cui il paesaggismo intimo dell’artista viene condotto attraverso dei simboli archetipici in un dialogo con l’antico. Con un Soft Banner, Rosario Antoci rappresenta Pompei, che con Kamarina condivide la tipologia del sito. Un linguaggio concettuale in un’opera decisamente contemporanea, ma di classica impostazione. Kapel esporrà un’opera che si intitola proprio “Archeologia”, in cui i ritrovamenti archeologici vengono espressi con il linguaggio astratto che caratterizza l’artista. Giuseppe Colombo presenta un olio anche questo ispirato liberamente a Kamarina, in cui una presenza fantasmatica, onirica, sovrasta San Giorgio, motivo caro all’artista. Il magistero di Piero Guccione è presente alla mostra con un pastello, uno Studio per il tondo del teatro Garibaldi. La Grecia viene affrontata con i suoi strumenti, nell’astrazione, portata su una cattedrale cristiana, che può essere reinterpretata come nuovo tempio barocco. Giovanni Robustelli, il maestro più giovane, presenta un disegno virtuoso, interamente realizzato con la penna biro e dedicato alla Medea di Pasolini. Giovanni La Cognata presenta un Autoritratto, sovrastato da un’architettura rinascimentale che diviene pensiero, facendo filtrare il dialogo con il mondo greco attraverso il classicismo rinascimentale. L’unico fotografo in mostra è Giuseppe Leone, personaggio di rilievo internazionale, distintosi per la sensibilità con cui ha immortalato la Sicilia, i suoi paesaggi, i volti, gli attimi rapiti alla quotidianità, a partire dai toni neorealistici dei primi anni a tutt’oggi. Nella sua foto il Tempio della Concordia di Agrigento in secondo piano dà spazio alle radici di un albero in primo piano, creando un’immagine simbolica raffigurante le nostre radici che affondano nella Grecia. Giovanni Lissandrello presenta un fossile, sabbia del tempo, della memoria, un opera pregevole per l’aspetto fisico della materia, un amalgama di olio che ha una grande resa e fisicità. Franco Polizzi offre un omaggio diretto a Kamarina con l’olio di un dittico, che espone per un’unica elegia di questi spazi. Nell’opera l’artista conduce una veduta naturalistica e storica del sito archeologico, pensata proprio per il luogo suggestivo, che diventa ispirazione centrale. Franco Sarnari propone una cancellazione da Piero Della Francesca. Opera di importanti dimensioni, intensa, diviene pretesto per narrare la Grecia attraverso una rilettura del Rinascimento. Un approccio all’antichità fatto e disfatto in un rapporto dialettico con Piero Della Francesca. Presente anche Velasco Vitali, prestigioso artista lombardo, tra i maggiori italiani contemporanei, che negli anni ‘90 ha comprato casa nelle campagne iblee, trasferendo per parte dell’anno il suo studio in queste terre e stringendo un intimo e profondo legame con esse. I luoghi hanno influenzato la sua produzione, e il maestro ha voluto omaggiare Kamarina proprio con un’opera realizzata nei primi anni ’90, contraddistinta da una straordinaria qualità pittorica e da una visibile forza gestuale. La mostra sarà ospitata nell’auditorium del Museo di Kamarina dal 24 luglio, data del vernissage fissato per le ore 19, fino al 20 settembre 2014, arricchendo i differenti eventi del cartellone “Camarina sotto le stelle”, che si susseguiranno durante l’estate. L’evento è stato reso possibile anche grazie all’apporto del Comune di Vittoria e di sponsor privati, come la Banca Agricola Popolare di Ragusa, il Caffè Italia, la Ferraro Immobiliare.