Vittoria. La Polizia arresta due maliani violenti

I consistenti sbarchi di extracomunitari verificatisi in provincia, hanno determinato la necessità di collocare gli ospiti stranieri, in gran parte suscettibili di ottenimento di provvedimenti di protezione internazionale, in strutture ricettive adeguate allo status degli stessi, quali centri SPRAR e strutture convenzionate.
Tali ospiti, sino al completamento dell’istruttoria relativa al riconoscimento dello status di rifugiato possono liberamente soggiornarvi. Se interviene tuttavia il provvedimento di rigetto dell’istanza e trascorsi determinati termini, gli stessi devono lasciare sia le strutture che li ospitano sia il territorio italiano.
Ieri sera la Polizia di Vittoria è stata chiamata ad intervenire presso una di queste strutture convenzionate che danno vitto e alloggio agli stranieri poiché due ospiti di nazionalità maliana, benchè avessero ottenuto il diniego della protezione internazionale da parte delle competente commissione territoriale ed avessero ricevuto l’intimazione a lasciare la struttura ospitante, pretendevano di rimanervi e addirittura sono diventati violenti nei confronti di quel personale in servizio.
Ai poliziotti intervenuti per mediare la situazione, i due stranieri, si sono scagliati contro in modo violento tanto che uno degli agenti ha riportato varie escoriazioni al collo ed alle braccia.
E’ dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso che gli hanno riconosciuto una prognosi di sette giorni.
Invero la vicenda dei due soggetti originari del Mali non è nuova alla Polizia di Vittoria che già altre tre volte era intervenuta presso quella struttura mediando per un allontanamento pacifico che ogni volta sembrava realizzarsi. Ma in effetti i due arrestati poco dopo tornavano nuovamente ad imporre di essere ospitati presso le strutture che sono in uso ad una coooperativa vittoriese.
SEMEGA Foudie, 19 anni e AMARA Koita, 28 anni, entrambi di nazionalità del Mali, dopo le formalità del caso sono stati tratti in arresto per il reato di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale e tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

di Redazione17 Giu 2014 11:06
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