Università. La Floreno stretta nella morsa oltranzista dei soci…
Dover assistere a questo continuo batti e ribatti tra la Provincia regionale di Ragusa e i soci del Consorzio universitario è stucchevole oltreché deprimente. Un dialogo tra sordi, un esercitarsi al rimpiattino, un giochino fatto di distinguo il cui unico obiettivo sembra quello di accusare la contro parte di voler chiudere l’università a Ragusa.
In un comunicato stampa il commissario Carmela Floreno, che ha a cuore la salvezza dell’università e sopratutto dei posti di lavoro collegati al Consorzio, non può che stringersi nelle spalle dinnanzi all’inspiegabile e pretestuosa “posizione oltranzista dei soci del Consorzio (Comune di Ragusa e Alui), che non vogliono dare una nuova ‘governance’ al Consorzio, così come prevede la legge e che invece hanno deciso di mantenere lo ‘status quo’ che ha portato alla paralisi amministrativa e ha reso più difficile il dialogo tra gli stessi soci. La Provincia vuole esercitare sino in fondo la sua prerogativa di socio richiedendo legalità e trasparenza” e prosegue “Non si può far passare per inadempiente un Ente che finora ha assicurato i trasferimenti al Consorzio così come previsto dall’articolo 9 dello Statuto e che garantisce la presenza universitaria in provincia di Ragusa facendosi carico, insieme al Comune capoluogo, dell’onere finanziario derivato dall’accordo transattivo con l’Università di Catania”.
Il problema sembra esser tutto qui, i soci del Consorzio, ed il Consorzio stesso, accusano la Provincia di essere inadempiente ossia di essere in debito con il Consorzio e per questo è nato un contenzioso, che la Provincia proprio non riconosce e non capisce. Il suo obiettivo è salvare l’università. Un’altra cosa che le sfugge e che non ha senso, a suo dire, è questo continuo rinfacciarle il fatto di aver ratificato la delibera di Giunta licenziata dal suo predecessore; come se le scelte di una Giunta, verrebbe da dire, obbligassero i Consigli a ratificarle sempre e comunque, ma questa è un’altra storia.
La Floreno sta lavora alacremente per dar vita ad un nuovo Consiglio di Amministrazione, più snello e funzionale, mentre quegli altri, vogliono mantenere il carrozzone a tutti i costi. Perché?
A sentire la controparte, però, le cose non stanno proprio così. Infatti secondo il senatore Battaglia, presidente facente funzione del Consorzio universitario, l’idea di riformare il CdA è tutt’altro che cattiva, i membri devono scendere da 8 a 5, proprio come vuole la Provincia, ma il problema è che questa riforma non la si può fare nello studiolo della Floreno, va indetta un’Assemblea straordinaria dei soci, grazie alla quale si modifica lo Statuto con i 2/3 dei voti e tutto sarebbe risolto. Ed allora perché non convocano questa benedetta assemblea straordinaria? Perché i 2/3 non potranno mai esser raggiunti in quanto a quell’assemblea la Provincia non può partecipare sin a quando non salda il suo debito. Le leggi! E così e si ritorna al punto di partenza: i soldi.
Per quanto riguarda la spending review, pietra d’angolo di tutto il costrutto della Floreno, il sen. Battaglia chiarisce che: “nel 2014, fino ad oggi, la spesa relativa al CdA è di appena 9mila euro (lordi) e che, in considerazione del fatto che durante i mesi estivi il CdA non si riunisce, a fine anno non si dovrebbero superare i 17mila (sempre lordi) nel totale. Spesa che corrisponde a una percentuale bassissima dei costi del Consorzio”. Quindi? Il dialogo tra sordi di cui sopra. Certo sarebbe interessante sapere, spending review per spending review, quanti soldi sborsa la Provincia per Fondazioni, Associazioni, dirigenti e finanziamenti vari. Forse però la la spending review non riguarda questi settori, chissà perché essenziali per la vita del nostro territorio.
Come abbiamo detto la Floreno ha accusato anche il Comune di Ragusa di trincerarsi dietro posizioni aprioristiche e perciò di infischiarsene dei lavoratori del Consorzio e delle sorti dell’università. La reazione del sindaco Piccitto non si è fatta attendere e dopo aver ricordato, ancora una volta, che l’atto di recesso è stato deciso unilateralmente dalla stessa Floreno, il sindaco ha reso noto che quanto prima: “affiderà a terzi il compito di risolvere, una volta per tutte, quella che si sta configurando come una diatriba sterile e senza soluzioni”.