Avviamo l’operazione “Terra Nostrum” le imprese agricole vanno salvate

Un appello forte al grido d’allarme di tutti gli imprenditori agricoli della provincia di Ragusa e di tutta la Sicilia completamente al collasso a causa del crollo dei prezzi alla produzione dei loro prodotti. Un esempio fra tutti è quello di questi giorni del titolare di un’azienda agricola di Santa Croce Camerina, Mario Incardona, che ha intrapreso un gesto isolato per rabbia e disperazione ma che in poche ore ha avuto la solidarietà e il sostegno di tanti imprenditori agricoli nelle medesime condizioni. Ha deciso, infatti di distruggere un notevole quantitativo di prodotti della sua azienda perché invendibili a causa dei prezzi troppo bassi . (Peraltro da questa situazione drammatica è scaturito un grande gesto di solidarietà. Il Sig. Incardona ha deciso di donare il frutto del suo lavoro alla famiglie bisognose del territorio e alle associazioni di volontariato). Una situazione drammatica e pesantissima per la quale ho chiesto all’on. Nino Minardo di avviare una serie di interlocuzioni con il governo nazionale ed europeo per trovare le giuste e immediate soluzioni al problema, coinvolgendo il Sottosegretario di Stato, Castiglione e l’europarlamentare Giovanni La Via i quali conoscono bene l’economia agricola del nostro territorio che non può essere soffocata da una politica dei prezzi sbagliata a scapito di produttori e consumatori ; il comparto infatti ha subito, negli ultimi anni, la variazione percentuale degli indici dei prezzi scendere a livello anche di oltre il 50 per cento. La regione siciliana sembra sorda alle richieste di aiuto provenienti dal settore alla quale si aggiunge l’astinenza inspiegabile dei parlamentari regionali iblei ad intestarsi una battaglia affinchè di stabiliscano provvedimenti che eliminino la speculazione sui prezzi. L’invito rivolto all’on. Nino Minardo è quello appunto del coinvolgimento del Governo nazionale ed Europeo ponendosi all’ascolto degli imprenditori agricoli e portando le loro richieste nelle sedi opportune agendo su alcuni punti di importanza rilevante e che in parte potrebbero dare ossigeno alle aziende:
stabilire, secondo i parametri di mercato, un prezzo minimo di vendita da parte dei produttori i quali non devono vendere al di sotto di quanto stabilito ed un prezzo massimo per la grande distribuzione oltre al quale non si può commercializzare il prodotto.
vigilare sulla grande distribuzione e sui passaggi intermedi dei prodotti che arrivano ai grandi mercati e nel contempo legiferare per regolarizzare tutta la questione attraverso l’istituzione di un osservatorio in modo tale da tutelare anche i consumatori e garantire loro un prodotto made in Italy ad un prezzo accessibile.
Queste le principali linee guida su cui intervenire che peraltro sono le pressanti richieste dei produttori. E’ importante e non più differibile disciplinare la materia concretamente per non continuare a trovarsi davanti ad un circolo vizioso che fa si che ci sia un enorme divario dei prezzi alla produzione e al dettaglio che in una fase economica di generalizzata diminuzione dei consumi, tende a penalizzare gli anelli più deboli delle filiere, cioè quelli degli agricoltori e dei consumatori. Avviamo l’operazione “Terra Nostrum” e si attuino interventi shock! La crisi del comparto agricolo è anch’essa una grave emergenza che porta ad altre emergenze, chiusura delle aziende e conseguente perdita dei livelli occupazionali, niente ricambio generazionale e nessuna permanenza di giovani nel settore dell’agricoltura in questo modo è destinato a scomparire e con esso tutte le nostre tipicità conosciute nel mondo.

di Redazione30 Mag 2014 12:05
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