Ascom serve un voto per svegliarsi.

Oggi si vota per l’associazione commercianti. Entro le 17.00 sapremo quali saranno i componenti del nuovo direttivo che dovrà affrontare la sfida per il prossimo anno. Il sottoscritto Mario Papa, da responsabile di un’emittente televisiva che vive proprio dei risultati del commercio, ha deciso di intervenire con una lettera aperta nel tentativo di svegliare l’ambiente ragusano che soffre di una apatia congenita. Ecco il testo che è stato distribuito in assemblea. Cari amici inutile ribadire le difficoltà nelle quali si dibattono le azienda della nostra città, soprattutto quelle del settore commercio,colpite da una lunga ed eccezionale crisi di liquidità e di mercato.
Bisogna prendere le dovute ed adeguate contromisure ed è essenziale che l’associazione, della quale ci pregiamo di far parte, prenda il timone di questo traballante bastimento guidando le imprese fuori dalla tempesta.
Non è facile! Ma senza idee, innovazione, qualche sacrificio e piccoli investimenti non si può sperare di resistere e superare indenni questo periodo incerto.
Impegniamoci in un progetto che guardi al benessere di ognuno di noi!
Prima di tutto però serve una direzione cittadina dell’Ascom forte e compatta: non giovano le contrapposizioni tra i rappresentanti di vari settori e le elezioni, affrontate con rivalsa, non garantiranno alla futura governance il giusto e necessario supporto della intera categoria.
Nessuno vuole esporsi in prima persona, tutti hanno già molto da fare, ma è il momento delle priorità e chi vuole battersi lo faccia ora.
Il progetto minimale che può essere oggi proposto ai commercianti iblei è racchiuso in questi pochi punti essenziali.
Occorre riconquistare, prima di tutto, la leadership politica perché devono essere i commercianti a fare da interlocutori primari con l’amministrazione comunale.
Non tocca all’assessore di turno decidere le azioni nel settore commercio e sviluppo ma all’intera categoria che, annoverando persone di provata esperienza e capacità, deve sperimentare sulla propria pelle ogni innovazione.
Quindi si costituisca subito un organismo pratico e funzionale, la “authority” del commercio ragusano che abbia la forza di contrattazione necessaria per valutare e decidere, con incontri ripetuti e precisi, le azioni da intraprendere.
Sistemata la parte politico amministrativa si dovrà intervenire su un progetto strutturale dove la città di Ragusa deve riavere la sua dignità riappropriandosi degli spazi comuni da dedicare all’aggregazione, alla cultura, alla ricreazione.
Seppure con i dovuti distinguo l’asse centrale della città, da Piazza del Popolo alla rotonda di Via Roma, rappresenta un patrimonio impossibile da ritrovare in altre realtà.
In poco meno di 2 km ritroviamo varie espressioni artistiche, diverse concezioni architettoniche: si passa, infatti, dalla Ragusa Barocca, con numerosi monumenti iscritti nella lista Unesco, alla Ragusa degli anni ‘30, con reminiscenze “imperiali”, attraversando una main street pianeggiante e pedonalizzata arricchita dalle incredibili panoramiche del ponte.

Vi insistono anche più tipologie di aree pubbliche utilizzabili e una quantità di “spazi” culturali oggi completamente abbandonati che, quindi, non contribuiscono alla fruibilità del centro cittadino dotato, però, di servizi invidiabili come 3 posteggi interrati, un ascensore pubblico, un’area verde attrezzata etc.
Ragusa non ha una vita culturale all’altezza della sua dignità: non abbiamo un teatro, un centro per esposizioni periodiche, una galleria d’arte pubblica, una sala che abbia un programma di eventi almeno stagionale.
I vecchi teatri, Concordia e Lalicata, vengono spacciati per propaganda del passato e andranno in malora senza che nessuno dica niente.
Locali prestigiosi che avevano dato lustro alla via principale sono chiusi ed immolati sull’altare delle fame inarrestabile dei centri commerciali e le vie principali soffrono per un’illuminazione carente.
I prezzi degli affitti al centro, è vero, sono alti ma non c’è neanche la voglia di contrattare perché manca la fiducia nel “commercio”di città.
Di sera la Via Roma è deserta: non ci sono locali di ristorazione, attività culturali, spettacoli, manifestazioni e, se qualcosa si vuole fare, si cercano spazi a Ibla che ha altri problemi da affrontare.
Ci sarebbe tanto altro da dire ma capisco che a molti non interessano i risultati pratici ma piuttosto le risposte di facciata e di rappresentanza.
Se non si vuole chiudere con Ragusa ed il suo centro bisogna intervenire subito!
Il programma è presto detto:
Interventi immediati sulla burocrazia e sulle regole comunali che devono essere a supporto di chi vuole impegnarsi in attività e non da contrasto.
Recupero delle attività commerciali attraverso un preciso impegno di rivalutazione del centro con iniziative culturali.
Miglioramento dell’illuminazione in viale Ten Lena etc, ripristino dei musei, delle sale espositive ma soprattutto dei teatri per ridare un’anima e un cuore a noi e ai nostri figli anche spendendo qualcosa in più.
Agevolazioni per chi investe al centro e riduzioni delle tasse per i proprietari che abbassano i prezzi aiutando le attività commerciali.
Prezzi incentivanti per i posteggi interrati e forse anche dei mezzi che colleghino i due capolinea Piazza del Popolo e la Rotonda impegnandosi a fare della parte finale della Via Roma un quartiere sui generis ma non un’area di degrado in pieno centro cittadino.
Tutto l’altro in un secondo momento!
Chi vuole impegnarsi in questo progetto si candidi e scelga bene i suoi rappresentati.
Mario Papa

di Direttore19 Mag 2014 12:05
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