Ragusa. Via Mariannina Coffa era un’isola pedonale
Reprimere non è mai bello, ma a volte risulta necessario. Sarebbe il caso che la Polizia Municipale si facesse un giro, la sera, specie nel fine settimana, in via Mariannina Coffa a Ragusa. Oramai da qualche annetto quella via è stata chiusa al traffico su proposta dell’associazione dei commercianti che lì hanno le loro attività. L’intenzione era quella di creare un salotto, un’isola pedonale, dove potersi rilassare e passare qualche ora in tranquillità, senza doversi preoccupare delle macchine e del traffico in genere. Peccato che non è così.
Per molti via Mariannina Coffa sta diventando un modello per quella rinascita tanto decantata e auspicata del centro storico. Nell’arco di qualche centinaio di metri sono fiorite, negli anni, numerose attività commerciali, due bar, un pub, un tabacchino, un’edicola, tre ristoranti, un’agenzia di viaggi, un negozio di antiquariato, una libreria, un’enoteca e un commerciante di profumi artigianali, è proprio una bella realtà, che pian piano sta coinvolgendo altri imprenditori che lì stanno investendo, magari nelle vie limitrofe. Perfetto, se non fosse che il divieto di transito e di sosta non viene quasi mai rispettato, questo oltre a creare un evidente disagio risulta estremamente pericoloso per i bambini che lì giocano incuranti del pericolo che corrono.
Non è raro vedersi sfrecciare un qualche motorino già in prima serata o all’ora dell’aperitivo, poi ci sono gli automobilisti che, un po’ per farsi le “vasche”, un po’ per vedere chi c’è e per farsi vedere, aggirano “abilmente” le transenne e si fanno la loro bella passeggiata seduti comodamente nelle loro auto. I più divertenti sono poi quegli automobilisti che non riesco a resistere a così tanto spazio, parcheggi ce ne è pochi, lo si sa, siamo in pieno centro storico, e quindi scelgono di mettere propri lì la propria macchina, in fondo la strada è sgombra ed una, due, tre o quattro auto non danno poi tutto questo fastidio.
Al di là dell’ironia è una vera vergogna l’indifferenza o meglio l’inciviltà di certa gente incapace di rispettare una banalissima regola come quella del divieto di transito. Ora visto che non è possibile posizionare lì, 24 ore su 24, un agente della municipale si potrebbe dotare quella via di telecamere e così i trasgressori verrebbero puniti e si ri-donerebbe alla città la serenità di via Mariannina Coffa.
Non cisono più alibi per la questione parcheggi proprio in zona M. Coffa… esiste un’ottima autorimessa in piazza poste; mi dispiace dirlo, ma questa inciviltà è una questione di cultura che si tramanda di generazioni in generazioni (certo… se i figli mi vedono transitare in divieto cosa stò insegnando loro?).
Per quanto riguarda le telecamere sarebbero da istallare in diverse zone della città, in particolare per via M. Coffa suggerirei molto semplicemente sistemare all’ingresso dei paletti non troppo distanziati per evitare il transito dei motorini che consentano solo il passaggio pedonale. Grazie.
ricordiamoci che stiamo parlando di un’isola pedonale… senza pedoni! e ricordiamoci pure che chi all’epoca ne chiese la chiusura ha trasferito la propria attività altrove!
Caro Gianni, mi spieghi cosa vuol dire il tuo commento??? allora siccome piazza poste non è frequentata di gente ci parcheggiamo sopra, idem piazza San Giovanni etc..etc.. in via mariannina coffa la gente nei fine settimana si ci raduna… se chi chiese la chiusura all’epoca adesso ha trasferito la propria attività non vuol dire nulla…e le altre attività che sono rimaste allora? La tua risposta mi fa capire che tu sei uno di quelli che non rispetta un elementare divieto di transito e se ne vanta pure e non è una scusa se non c’è gente o se il locale che ha chiesto la chiusura si è trasferito, fino a quando in italia ci saranno queste menti questo paese non cambierà mai!!! A certe persone bisognerebbe fare dei corsi intensivi per spiegargli cosa vuol dire essere CIVILI.
Condivido con giò, è un problema culturale i parcheggi multipiano ci sono sia al tribunale che in piazza poste chi si comporta così mostra di essere cafone e maleducato, la civiltà di un popolo si misura anche in queste piccole cose, possiamo costruire tutte le infrastrutture che vogliamo , possiamo creare una fitta rete di trasporto pubblico ma se poi noi cittadini ci ostiniamo ad usare l’auto e cercare di sostare la stessa davanti al luogo in cui ci rechiamo diventa tutto inutile.
per gli inferociti luciano e klimt: intanto, se ci tenete a saperlo, il sottoscritto è uno che rispetta i divieti (sono almeno 30 anni che non prendo una multa)… poi, se nei fine settimana c’è la necessità, nulla vieta di chiudere al traffico la strada; però negli altri giorni, e soprattutto la mattina, se questa esigenza non c’è, perchè vietare il transito?
Al pacifista gianni dico, in tutte le città evolute non esistono divieti a corrente alternata, ad ogni modo Ragusa non è New Yor se uno deve fare una commissione in centro non credo che sia così disagevole lasciare l’auto in una delle strutture citate non mi sembra che occorra fare dei KM….occorre adeguarsi in Europa e nel resto d’italia sono questi i sistemi e le regole, non è ancora morto nessuno per avre fatto 100/200m o 1 Km a piedi…occorre cambiare mentalità.
condivido il commento di klimt…ma purtroppo questi sono “i rausanazzi”…posteggiare davanti al locale per far vedere il macchinone nuovo comprato a rate….non e una gran novita’ ….siemu massari e inutile tutto…..non cresceremo mai…
Riccardo, io oltre ad essere un professionista sugnu macari MASSARU, spesso vado al protocollo generale del comune a protocollare documenti, il tempo di un timbro su un foglio di carta e via, ma pur di non lasciare la macchina in modo incivile su un marciapiede, in un divieto e così via, parcheggio nel multipiano di piazza poste…. perdo più tempo ad entrare ed uscire dal parcheggio che a protocollare un documento eppure sono anche un “massaro”