Le opposizioni non servono e costano troppo. Congeliamole per 5 anni

La precisazione sulla possibilità di revocare la carica al presidente del Consiglio comunale, da parte di Maurizio Stevanato (M5S), è stata preziosa e puntuale, adesso però attendiamo che lui, o chi per lui, ci delucidi la ratio che sottende la modifica dell’art. 11 del Regolamento comunale.

Sino ad oggi questo articolo stabilisce che ogni gruppo consiliare deve essere rappresentato da almeno due consiglieri, eccezion fatta per il gruppo misto e per quei gruppi o partiti che sono riusciti a eleggere un solo consigliere. Con la modifica proposta dai 5 Stelle non potrà più esistere un gruppo consiliare con un solo rappresentante, fatto salvo il gruppo misto. Che cosa significa questo? Due cose sostanzialmente: le opposizioni si dovranno accorpare forzosamente e le Commissioni verranno stravolte, tradendo il mandato popolare.

Accorpamento. In questa legislatura, sono ben 8 i Gruppi composti da un unico consigliere (Idee per Ragusa, Udc, Territorio, Megafono, Pdl, Ragusa Domani, Movimento Città, Movimento Civico Ibleo), più il gruppo misto. Se dovesse passare questa modifica i Gruppi consiliare della minoranza diventerebbero 4 o 5, in base alle alleanze. Questa rivoluzione pone una serie di problematiche, innanzitutto la scelta del simbolo ossia quale è la sigla che identificherà queste nuove formazioni? Ma cosa ben più seria è rappresentata dal disconoscimento della volontà degli elettori. In fondo questa modifica si ripercuoterebbe direttamente sulla composizione delle Commissioni, che oggi sono l’unico specchio fedele della volontà popolare. Non dimentichiamo che il Movimento 5 stelle, al primo turno, prese appena 3.411 voti, il risultato peggiore dopo quello di Partecipiamo, che racimolò solo 2.606 voti. Poi ci fu il ballottaggio ed il premio di maggioranza e così la superiorità in Consiglio è schiacciante, ma non nelle Commissioni, dove l’elettorato ragusano è adeguatamente rappresentato.

In base al Regolamento ogni gruppo consiliare deve essere rappresentato nelle Commissioni, secondo un semplice calcolo matematico. Si prende il il numero dei consiglieri di ciascun partito lo si divide per tre e si ottiene il numero dei commissari, in ogni caso ogni partito deve avere almeno un rappresentante.
Con l’accorpamento imposto e proposto dai 5 Stelle la presenza delle opposizioni nelle Commissioni verrà dimezzata, che cosa vuol dire questo? Che se oggi la maggioranza è sistematicamente in inferiorità numerica nelle commissioni, infatti, essa può esprime solo 6 commissari, con questa modifica ci sarebbe una sostanziale parità tra maggioranza ed opposizione. Quindi se da un lato si tradisce il mandato popolare, i 5 Stelle hanno raccolto il 9,62% delle preferenze, dall’altro lato è la vita democratica di Palazzo dell’Aquila ad essere sepolta. Come si può pensare di occupare Consiglio e Commissioni rappresentando solo il 9,62% dell’elettorato? Perché, a questo punto, non propongono l’abolizione, per 5 anni, delle opposizioni? Questa sì che sarebbe una rivoluzione che dimezzerebbe i costi della politica.

di Redazione27 Mar 2014 12:03
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