L’esterofilia leghista di Piccitto

“Con grande rammarico, su segnalazione di imprenditori e professionisti ragusani, abbiamo preso atto che l’Amministrazione Piccitto, nell’indire manifestazioni di interesse o bandi di gara o nell’affidare incarichi per l’erogazione di servizi, sistematicamente esclude le piccole imprese ed i professionisti locali”. E’ quanto rilevano, in una nota, i coordinamenti cittadini di Ragusa Domani, Territorio e Megafono. “Pertanto – prosegue il documento – oltre al danno derivante dall’aumento spropositato delle imposte e delle tasse ai cittadini ed alle imprese ragusane, contribuendo di fatto a peggiorare la crisi in cui la gran parte della popolazione versa, oltre al danno di avere gettato al vento 500.000 euro destinati alla legge su Ibla tentando poi di mascherare l’azione come “beau geste” di solidarietà civile, oltre al danno causato dal caos amministrativo relativo agli annunci e alle repentine smentite e contraddizioni su Tares e ticket parcheggi strisce blu, si aggiunge anche questa beffa.

“Tutti i bandi indetti (quanto meno quelli pubblicati, ndr.) sono stati imposti dei requisiti che di fatto renderanno ammissibili alle gare soltanto le aziende che da sempre lavorano con le amministrazioni locali, oppure le grandi aziende e studi professionali del Nord Italia quando si parla di Paese ed energie rinnovabili. Una cosa è certa: in questa maniera i piccoli imprenditori, artigiani o professionisti locali, che non intendano pagare ad altre società una percentuale sull’appalto per ottenere un avvalimento, saranno sempre esclusi per mancanza dei requisiti tecnici. Perché bandi e manifestazioni di interesse vengono impostati in questa maniera? Perché la stazione appaltante, ossia il Comune di Ragusa, non utilizza altri criteri di valutazione dei requisiti tecnici rispetto al fatturato, come ad esempio la formazione, il numero di dipendenti, certificazioni di qualità, titoli accademici, possesso di attrezzature idonee al servizio richiesto, tesi di laurea, etc, etc.? Magari integrando più punti fra quelli sopra elencati così come previsto dal codice dei contratti? E’ un problema di non conoscenza, di perfetta cognizione o di semplice e drammatico indirizzo politico?”

“Stiamo esaminando – conclude il comunicato – tutte le carte relative alle segnalazioni pervenute. Tuttavia, anche se tutto fosse in regola dal punto di vista prettamente tecnico, politicamente non lo possiamo accettare, soprattutto in questa fase di crisi in cui è particolarmente amaro vedere le imprese ragusane perdere opportunità di lavoro non perché incapaci, ma perché prive di arbitrarie soglie adeguate di fatturato o perché fuori dal giusto giro di informazioni”.

L’accusa, se fosse confermata, è grave, insomma ci troveremmo dinnanzia ad una opera discriminatoria bell’e buona. Secondo quanto dichiarato in questa nota si potrebbe addirittura azzardare una sorta di razzismo dell’Amministrazione Piccittto nei confronti dei suoi concittadini. Insomma una connotazione esterofila alquanto fastidiosa. Adesso, fermo restando al fatto che questa Amministrazione, almeno per ora, di certo non sta brillando per competenza, trasparenza o capacità organizzative, facendo i dovuti distinguo per alcune pregevoli eccezioni, come  l’aassesore Martorana o Conti (questa è una mia personalissima opinione) il senso della nota di Ragusa Domani mi appare un tantino eccessiva oltreché strumentale. Forse bisognerebbe consigliare alle opposizioni di non cadere nel mito di un localismo a tutti i costi. Naturalmente nella nostra provincia esistono realtà imprenditoriali e professionistiche di estremo valore, ma non per questo bisogna chiudere le porte, per un vago concetto di assistenzialismo, a soggetti più competenti, esperti, capaci, anche se prevenienti dal nord.

di Redazione01 Gen 2014 13:01
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