Crocetta contro il Commissario dello Stato
“Con l’impugnativa della Legge Finanziaria non si garantiscono i diritti fondamentali. La Sicilia viene condannata a morte”. All’indomani della stangata del Commissario dello Stato della Sicilia che ha cassato 33 articoli dei 50 della Legge di stabilita’, il presidente della Regione improvvisa una conferenza stampa prima di sedere in Assemblea Regionale Siciliana. Nessuna dissimulazione della rabbia che prova in queste ore, soprattutto nei confronti del Commissario dello Stato: “C’è stata una rottura del patto sociale tra Regione e Stato, che risale al 1946. Se fosse successo al Nord, Bossi avrebbe fatto la secessione. La classe politica siciliana, invece, si muove in una logica tremenda. C’è una corresponsabilità del Commissario dello Stato. Perché oggi è più duro che in passato? Credo sia un modo per lavarsi la coscienza, rispetto agli errori del passato, anche del proprio”. Secondo Crocetta adesso “sono a rischio quarantamila stipendi” e aggiunge: “Consegnerò tutto allo Stato, non vogliamo più gestire i parchi, le soprintendenze, la Forestale e i geni civili”. E ribadisce con forza che “si vuole fare pagare a questo governo il prezzo del passato”.