Il sindaco Piccitto affida la città alla Vergine Immacolata

La città di Ragusa è stata riaffidata alla Vergine Immacolata. La tradizione, antichissima, si è ripetuta, dopo la celebrazione dei Vespri, presieduti dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso nella chiesa di San Francesco all’Immacolata, in piazza Chiaramonte, a Ibla. A recitare l’atto di affidamento della Città di Ragusa alla Vergine Immacolata il primo cittadino, Federico Piccitto. “Vigilate maternamente su questa città – ha letto, tra l’altro, il sindaco, alla presenza delle autorità provinciali, rivolgendosi alla Vergine – allargate su di essa il vostro manto immacolato, pegno e garanzia di prosperità e di pace. Insieme con la Città io Vi affido, o Vergine Immacolata, la nostra terra ed i nostri monti, gli interessi spirituali e temporali, il presente e l’avvenire, le nostre culle e le nostre tombe, la nostra vita e la nostra morte”. Subito dopo, il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, il questore Giuseppe Gammino, il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, il vice sindaco Massimo Iannucci, oltre, ovviamente, allo stesso sindaco, hanno apposto la loro firma sul registro delle autorità. I registri delle firme delle autorità, vere opere d’arte, furono istituiti con la nascita della Diocesi di Ragusa e sono stati eseguiti dai rinomati Antonino Cannì, Rocco Cafiso e Maria Imposa. L’ultimo tra questi reca, tra l’altro, la firma del presidente emerito della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Durante i Vespri, il vescovo, dopo l’introduzione di padre Pietro Floridia, rettore della chiesa, ha sottolineato la specificità di questo rito antichissimo dell’affidamento, “atto – ha detto mons. Urso – che fornisce, attraverso il sindaco, voce ai cittadini, a tutti coloro che nutrono nel loro cuore un grande affetto e una grande devozione nei confronti della Vergine Maria. Siamo chiamati ad essere immacolati, immagine splendente del volto di Dio. Contemplare l’Immacolata vuol dire contemplare l’amore di Dio. Guardare la Vergine significa guardare questo amore del Padre. Tutti siamo figli di Dio. E chiediamo che la Madre ci accompagni, ci guidi, ci consoli”. Il parroco e il comitato, ringraziano quanti hanno contribuito alla riuscita della festa: i circoli di Ibla, la Banca agricola popolare di Ragusa e tutti i fedeli.
fino a questo momento, ma spero di sbagliarmi, abbiamo fatto un buco nell’acqua. un ingegnere, che affida la sua città alla madonna, tra l’altro vergine e con un figlio, e non alla capacità della sua azione amministrativa, è come un farmacista che scambia l’aspirina per un mini aspirapolvere da passeggio. Aforisma:” Quello che l’uomo sà non eguaglia quello che non conosce” – Zhuan Zi – filosofo cinese –
Davvero bravo questo sindaco! Istituisce il registro delle coppie di fatto e poi affida la città alla Madonna!
Altri due Blasfemi Imbecilli…ma vergognatevi…