Aiutiamo il traffico aereo da e per la Sicilia

passeggeriE’ un  falso problema quello dei prezzi alti sui voli dalla Sicilia per Roma ed il nord. Infatti non è una questione di costi di gestione ma di metodo. Da anni è stato istituito il sistema, inventato dalle low cost, del prezzo civetta per attirare il passeggero e magari fregarlo. Come è possibile pensare che si possa volare da Catania a Roma con 30 euro. E’ uno specchietto per le allodole perchè i primi comprano il biglietto a quel prezzo che è da raccontare agli amici e gli altri pagano da 100 fino addirittura a 400 euro per gli ultimi posti. Per cercare di migliorare la situazione che oggi è comune a tutte le compagnie è stato presentato un ordine del giorno  al decreto del Fare dal gruppo Grandi Autonomie e Libertà del Senato e firmato da Antonio Scavone, Giuseppe Compagnone, Giovanni Mauro, Mario Ferrara, Lucio Barani, Laura Bianconi, Luigi Compagna, Giovanni Bilardi e Paolo Naccarato e accolto dal governo nell’Aula di Palazzo Madama  secondo il quale il  governo debba imporre  oneri di servizio pubblico per le tratte aeree che collegano gli aeroporti di Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia. Il sottosegretario  allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti inizialmente non aveva accolto l’ordine del giorno, ma il senatore Scavone, intervenuto davanti all’Assemblea, ha spiegato quanto sia “diventata onerosa la tariffa oggi applicata dalle compagnie aeree, nell’ordine di centinaia e centinaia di euro, che di fatto rendono impossibile lo spostamento di un normale cittadino”. De Vincenti ha allora deciso di accogliere l’ordine del giorno chiedendone una riformulazione per evitare che potesse gravare sulla finanza pubblica. Secondo la riformulazione, l’odg impegna “il governo a valutare, nel rispetto delle compatibilit à di finanza pubblica l’opportunità di attuare e applicare per la Regione Sicilia quanto previsto dall’art. 16 del Regolamento (CE) n. 1008/2008”.  Il senatore Scavone ha accettato la riformulazione ringranziando l’Esecutivo e chiedendo però l’inserimento della considerazione “dell’equilibrio tra l’onere previsto e l’esigenza in materia di sviluppo del territorio interessato così come previsto nel primo comma dell’articolo in questione”. L’ordine del giorno ha generato un vivace dibattito nell’Aula  del Senato ed è stato sottoscritto da altri senatori, tra cui Venerina Padua, del Pd.   Nello specifico, l’ordine del giorno fa riferimento l’art. 16 del Regolamento (CE) n. 1008/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio europeo secondo cui “uno Stato membro può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati tra un aeroporto comunitario e un aeroporto che serve una regione periferica all’interno del suo territorio”. Le rotte aeree dagli aeroporti siciliani (Palermo, Catania e Comiso) per Napoli, Roma, Milano e Venezia sono, si legge, “essenziali per lo sviluppo socio economico della Sicilia” e “bisogna riconoscere ai Siciliani la continuità territoriale, oltre che la stessa libertà di movimento di cui godono gli altri cittadini dell’Unione”. Prendere un treno per Napoli, Roma, Milano e Venezia infatti richiede “tempi di percorrenza abbondantemente superiori alle 3 ore con frequenze insufficienti e orari inadeguati”. Di contro, però, “le tariffe aeree oggi praticate dalle compagnie che operano dagli aeroporti siciliani non sono economicamente accessibili a tutti”. Per questo, l’odg impegna il Governo ad “attuare ed applicare con opportuni provvedimenti per la regione Sicilia e  segnatamente per gli aeroporti di Palermo , Comiso e Catania , quanto previsto dall’art. 16 del Regolamento CE n. 1008/2008, in termini di oneri di servizio pubblico, per le tratte aeree da e per Roma, Napoli, Milano e Venezia”. Ora secondo noi sarà impossibile trovare soldi per far abbassare i prezzi quando invece basterebbe stabilire un prezzo fisso per i voli dalla e per la Sicilia. 80 euro per roma e 100 per Milano. Sempre e senza soprapprezzo per il bagaglio. D’altra parte andare in treno da Catania a Roma ci vogliono oltre 60 euro in seconda e 90 in prima in qualunque momento . Dunque un prezzo fisso da circa 80 euro in aereo ci sembra un buon affare con la certezza del prezzo fisso e con la capacità di programmare lavoro e vacanze senza sorprese. Il metodo Ryanair ha sviluppato traffico ma di un certo tipo. Pensate che per  una valigia da 20 chili sul Comiso Ciampino si pagano 43 euro. Quindi si gioca sul prezzo d’effetto ma poi alla fine si paga quasi come con le altre compagnie. A meno che il volo non sia ancora vuoto.

di Direttore06 Ago 2013 23:08
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