La metropolitana che non c’è : Inaugurata la fermata metro di piazza Poste

metro.dStamane alle ore 11 è stata inaugurata la fermata della metropolitana di superficie fantasma di piazza poste a Ragusa. Un cartello blu con la scritta “Matteotti” campeggiava all’uscita della scala del sottopassaggio, nel punto dove avrebbe dovuto sorgere da parecchi anni l’uscita dalla metropolitana, collegata con ascensore alla galleria “Ragusa” sottostante, parte della famosa “elicoidale” che porta il treno da Ragusa a Ibla. Due cartelli rossi con la “M” stavano all’angolo di corso Italia e in piazza, mentre di fronte al municipio è stato affisso lo striscione “Vogliamo una ferrovia moderna”, che per la prima volta venne utilizzato dai ferrovieri in occasione della marcia a piedi da Modica a Ragusa dell’11 novembre 2006.

Ancora una volta, ribadendo la necessità della metroferrovia, come CUB Trasporti e Comitato per il rilancio della ferrovia iblea abbiamo voluto sottolineare le distorsioni urbanistiche di una città che, dopo lo studio di fattibilità Comune-FS del 1995, ha abbandonato questo impegno orientandosi verso una mobilità insostenibile, basata sulla centralità dell’automobile, sui parcheggi al centro che ne sono la logica conseguenza, ed il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti: uno mai completato, che ha ingessato un quartiere (stazione); uno nato morto (putìe) e l’ultimo (piazza poste) che ha bisogno di strisce blu e soste orarie di mezz’ora per indurre i cittadini a utilizzarlo. Questo mentre il comune ha trasferito lontano dal centro storico i suoi principali uffici.

La metropolitana di fatto Ragusa l’ha sempre avuta, perché la ferrovia l’attraversa per 18 km da Cisternazzi a Ibla; sistemare delle fermate in punti nevralgici avrebbe trasformato la rete ferrata in un’opportunità per la città, anziché un ostacolo. Qualcuno ci dovrebbe spiegare, fra chi ha governato in questi 18 anni, perché non l’ha voluta. I costi odierni sarebbero irrisori: circa 30 milioni di euro, per giunta più volte finanziati, come nel 2003, e andati perduti per la mancata progettazione esecutiva. Si pensi che Brescia si è appena dotata di una metro di 13,7 km, spendendo 950 milioni di euro: 60,5 milioni di euro a km, contro 1,6 di Ragusa! Oggi, mentre sorge il monoblocco ospedaliero a Cisternazzi, con Ragusa cresciuta lungo l’asse ferroviario Paestum-ASI-Bruscè-Puntarazzi, la metropolitana di superficie rappresenterebbe una rivoluzione nella mobilità urbana in chiave di ecosostenibilità e di costi; essa avrebbe anche una finalità turistica perché potrebbe collegare in alcune corse il centro direttamente con Donnafugata.

All’iniziativa, oltre a numerosi cittadini e rappresentanti di associazioni, erano presenti anche il sindaco Piccitto e alcuni assessori e consiglieri comunali, che hanno dichiarato la volontà della nuova amministrazione, di andare sino in fondo con questo progetto.

L’inaugurazione ha inteso rimarcare i punti della piattaforma immediata che la CUB Trasporti sta sostenendo da tempo: trasporto studenti pendolari col treno; impedire la vendita dello scalo merci di via Carducci, che deve diventare – semmai – il sito per la nuova stazione degli autobus, oggi arrangiata in via Zama in maniera indegna di una società civile, costituendo, assieme alla stazione ferroviaria il polo della mobilità ragusana. Si è parlato anche della prossima eliminazione dei binari per incroci, precedenze e soste alla stazione di Comiso, un altro paradosso che si consuma mentre si apre l’aeroporto. Infine un richiamo anche al treno del barocco, lasciato morire per il disinteresse della classe politica tutta.

La CUB Trasporti non demorde e ha in cantiere altre iniziative; ed è a disposizione della nuova amministrazione di Ragusa per sviluppare il progetto della metroferrovia adeguandolo alle odierne esigenze della città.

 

di Redazione28 Giu 2013 20:06
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