Voglio fare il capoluogo!
Alla fine ci sono riusciti. Per risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro il mitico Crocetta, messo alle corde in una trasmissione televisiva nazionale si è dato da fare per cancellare una istituzione della regione siciliana che invece andava salvata  e nello stesso tempo riorganizzata. Ora il DDL, del quale però non  conosciamo bene i dettagli darĂ il via alla piĂą spietata lotta tra comuni siciliani abbacinati dalla prospettiva di comando. Chi frenerĂ le giuste rivendicazioni di cittĂ importanti  storicamente ed economicamente per superare i propri  attuali capoluoghi. SarĂ la volta di Gela, Caltagirone, Marsala, Alcamo, Canicattì, Caltagirone, Modica, Noto  e cosi via. Se non verrĂ fatta subito una regolamentazione in questo senso accadrĂ quello che da sempre è prerogativa dei siciliani: il caos. E  dovremo ringraziare chi purtroppo non capisce che cancellare con un colpo di spugna istituzioni  centenarie non è assolutamente facile ma addirittura è costoso ed disorganizzante. Le province non esisteranno piĂą e tutto dovrĂ essere riportato ai consorzi di comuni che vista la malaparata generale cadranno in ginocchio di fronte alla impossibilitĂ economica e di coinvolgimento.  Pensate ora a quello che accadrĂ alla nostra provincia se non si interverrĂ con una legge ben precisa. Da  questa mattina stessa è  iniziata  una gara che mira ad un  inglobamento consortile. Ritorneranno vecchie logiche campanilistiche che appena qualche mese fa furono evidenziate da dichiarazioni dei primi cittadini. Ricordiamo ad esempio che il sindaco di Modica disse in una intervista che era favorevole al vecchio sogno della contea con uno sguardo verso i confini siracusani e manderĂ segnali a Rosolini e Pachino se non forse anche a Noto. Ma perchè dovrebbe essere Modica il nuovo punto di riferimento di questa aggregazione di comuni e non Noto che giĂ di per se, per il nome e ad esempio la diocesi, vanterebbe punteggi maggiori. Ed ecco le prime dispute. E dall’altra parte c’è Gela in pool position. La cittĂ di Crocetta da tempo lamenta le difficoltĂ in cui si trova nella provincia nissena troppo grande con la sindrome del decentramento giĂ all’apice della sopportazione. A Gela le emittenti TV giĂ trasmettono spot per aggregare i comuni limitrofi. Per non parlare di Marsala cittĂ di circa 100 mila abitanti che soffre da tempo l’oscuramento trapanese e poi Caltagirone ma anche come dicevamo Vittoria.  Questi sono  solo alcuni dei  problemi campanilistici e rivendicativi ai quali dovremo dare riscontro. Subito dopo ci saranno i veri problemi. Dove metteremo le migliaia di dipendenti delle province? nei comuni che giĂ non pagano i propri dipendenti. E cosa faranno in quegli uffici. Facile si occuperanno di case popolari o di ato idrico. Una barzelletta bella e buona se si pensa che un libero consorzio di comuni pensi all’acqua per tutti con un sindaco eletto tra i sindaci.  I lavoratori delle province se avessero una spina dorsale dovrebbero scendere subito in piazza. Basterebbe organizzarsi attraverso i sindacati gridando che non  si cancellano in due minuti decenni di esperienza e di competenze. Ci sono stati degli errori ma ora forse il rimedio è peggio della malattia. Infine c’è il problema della rappresentanza. Da molti anni siamo abituati a scegliere i nostri governanti, presdienti di regione, di province o sindaci. Oggi questa possibilitĂ non c’è piĂą. grazie ad accordi tra una ventina di primi cittadini se ne sceglierĂ uno per tutti. Magari  si farĂ a turno come se fosse possibile demandare i problemi di anno in anno.  Comunque è bene attendere questo DDL per poter  fare delle critiche reali. Queste speriamo sono solo delle congetture.
eh… caro direttore non bisogna sempre essere contrari al rinnovamento… i dipendenti verranno di sicuro reimpiegati altrove!!
tutto da vedere, a mio giudizio, l’eliminazione dovrebbe essere esclusivamente la parte politica, presidente, assessori e porta borse vari.
chiacchere solo e sempre chiacchere….caro direttore ma si immagina la nostra splendida isola staccata da roma…e da questo stato di m….? 50 anni che estragono petrolio e a noi solo il profumo ci fanno sentire……il nostro latte di alta qualita’, i prodotti in serra l’ olio meraviglioso , le spiaggie e il mare meravigliosi, il clima che tutti ci invidiano….e non continuo…ma direttore perche non pensiamo veramente di fare una cosa del genere…vedra’ come tutto il mondo ci cerchera’ per avere i nostri splendidi prodotti….e in piu’ potremmo aprire i casino’ come a malta , non stando piu’ sotto le ali romane…..ho sempre pensato che noi siamo una ferrari ma corriamo come uno scooter….!
credo che ragionare, anzi scusate, agire per “mode” non porti da nessuna parte. in nome della moda del risparmio, stiamo abbattendo la “democrazia” e le province amministrate su base elettiva rappresentano un esempio di democrazia, al di lĂ delle loro inefficienze che vanno corrette. non trasformiamo tutto senza avere nè un chiaro obiettivo nè veri vantaggi.
Alla fine ci sono riusciti. cosa??!alla fine il signor cancelleri,, del movimento 5 stelle dice, che i consorzi sono 9 e, sono le atuali ex provincie speriamo che no siamo punto e d´accapo alla fine o schiffiu finisci!!!