Province: non addio ma arrivederci.

Ha prevalso il buon senso: piuttosto che buttare tutto dalla finestra, anche quello che di buono c’è nelle istituzioni delle province siciliane, la conferenza dei capigruppo ha preferito soprassedere su uno dei punti dello “tsunami Crocetta” facendolo diventare un caldo venticello di primavera. E così per la quarta volta, in poche ore, il presidente ha cambiato linea d’azione. E’ stato infatti deciso di approvare solo una norma transitoria che rinvii il tutto ad un esame più attento e ragionato della questione. Così dice l’on Falcone “Abbiamo evitato che il governo, soltanto per un’esigenza propagandistica, portasse in Aula un ddl di istituzione dei liberi consorzi dei Comuni, in luogo delle attuali Province, il quale avrebbe creato confusione istituzionale e aumenti dei costi della Cosa pubblica” lo dice il vicepresidente del gruppo Pdl,Marco Falcone, dopo la conferenza dei capigruppo durante la quale si è deciso soltanto su una norma transitoria, in attesa, come sottolinea Falcone “di un attento esame delle sfaccettate problematiche che la riforma della Province comporta”. “Siamo consapevoli – riprende l’on Falcone – che occorra superare l’attuale sistema ma che dobbiamo creare un ente intermedio nel cui corpus vengano convogliate le competenze di numerosi altri organismi, quali Iacp, Consorzi di bonifica, Ato idrici e rifiuti, ormai praticamente bolliti. Un nuovo ente, dunque, che sia più vicino ai cittadini e che, fra le conseguenze dirette, sia foriero di una reale riduzione dei costi”
Ha prevalso il buon senso costruttivo e non la superficialità propagandistica e disfattistica. In Sicilia le Provincia sono Enti virtuosi e per niente inutili, su di loro c’è solo una campagna diffamatoria, causata in parte anche dalla scarsa conoscenza delle loro funzioni. Purtroppo i servizi erogati da questi enti non sono molto visibili perchè non a richiesta, ma non meno importanti di quelli (strade, scuole, ambiente, servizi sociali …)
Che ben venga un ragionamento serio e non propagandistico sulle province, che porti verso un rafforzamento delle loro funzioni ed un contemporaneo ridimensionamento dei costi globali, convogliando in esse le funzioni di enti veramente inutili, costosi e sempre in deficit, se non sull’orlo del fallimento, quali iacp, consorzi di bonifica, ATO, ecc. Bisogna, a mio avviso, mantenere le province ad elezione popolare, che costituiscono una forma di democrazia e non quegli enti i cui amministratori sono nominati e non eletti e sui quali i cittadini non possono esercitare alcun controllo.
Solo in questo sito apprendo che le Provincie non sono state abolite ,in tutti gli altri ,carta stampata compresa , si legge della loro abolizione effettiva e definitiva infatti non ci saranno più elezioni amministrative provinciali e questo è un dato certo.Detto questo le Provincie come le abbiamo conosciute sono morte e sepolte.
per correttezza d’informazione abbiamo riportato quello che è accaduto ieri sera all’ars. c’è stato un ripensamento come ha dichiarato l’on falcone. a leggere bene sembra che il passaggio in assemblea potrebbe essere un modo da parte di crocetta di scaricare ogni responsabilità sui deputati. i tempi ora sono strettissimi per gli adempimenti necessari. prima di tutto dovranno rinviare le elezioni di 6 mesi ed ecco che nell’articolo si parla di elezioni ad ottobre poi dovranno fare la legge ma i deputati avranno il tempo di pensare e forse di intervenire affinchè non si faccia questo errore gravissimo. per risparmiare 10 milioni basta azzerare gli emolumenti e ridurre consiglieri ed assessori.