Economia etica, sabato un convegno alla Camera di Commercio
L’etica come valore aggiunto per superare questo periodo di crisi economica che attanaglia tutti i settori. L’uomo e la sua importanza. Proposte per uscire dalla crisi. Questi i temi portanti che verranno trattati durante il convegno organizzato dal Rotary Club Hybla Heræa in collaborazione con la Camera di Commercio di Ragusa, gli enti locali, le associazioni territoriali iblee. Gli argomenti saranno affrontati, sabato 19 gennaio, dalle 9, presso la Camera di Commercio di Ragusa, nel convegno intitolato “Economia etica – Un valore aggiunto per l’impresa?”. Numerosi esperti sono invitati a confrontarsi in un dibattito moderato da Michele Nania, responsabile della redazione di Ragusa de “La Sicilia”. Al Tavolo dei relatori saranno presenti: Francesco Amico, presidente Rotary Club Hybla Heræa, il dottor Guther Reifer, coordinatore per l’Italia del movimento per l’economia del bene comune, fondatore del Terra institute – Bressanone che relazionerà sul tema: “Gestire la crisi con un nuovo paradigma aziendale – Marketing 3.0 e l’economia del bene comune”, un approccio all’attività economica completamente nuovo al sud ma già diffuso nel Nord Europa ed in Germania in particolare che individua nel’etica la base per un cambiamento; il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, l’avvocato Salvatore Inghilterra, direttore generale della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Parteciperanno inoltre: Giuseppe Cilia, Mario Coco, Francesco Fallica, Enzo Taverniti, Giuseppe Massari, Roberto Biscotto, Giovanni Damigella e Luigi Greca. “Si vuole procedere con un’analisi dell’attuale modello economico – ha dichiarato il Presidente Francesco Amico – e delle cause che hanno portato all’attuale crisi e alla stagnazione della crescita. L’economia etica propone di porre al centro dell’attenzione non più il profitto, ma l’uomo, la società, l’ambiente in cui viviamo. Dobbiamo riuscire a proteggere la grande ricchezza di cui disponiamo e valorizzarla sia all’interno e che all’esterno della nostra economia isolana”.