Un passo indietro sperando in un accordo ragusano
Avevamo detto nell’articolo precedente che lo scontro tra le diverse anime del PD nel capoluogo rischia ancora una volta di lasciare sul campo morti e feriti. Insomma mentre nelle altre città si fa blocco intorno ad un nome e si mettono da parte le diffidenze e polemiche a Ragusa ci sono troppi leader ed è difficile fare” sintesi” come diceva il buon Tonino Solarino. E così ad appena 12 ore dalle dichiarazioni di ieri sera, durante la presentazione delle candidature, nella direzione provinciale di oggi si è riusciti a sancire il momento di salute politica che vive il PD . A dirlo con soddisfazione è il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Peppe Calabrese che intende sottolineare come “il Pd, oggi, sia l’unica forza politica che decide di affidare agli elettori, anche se su una base limitata, la scelta dei parlamentari nazionali da candidare, in un panorama politico che vede sempre più le segreterie dei partiti riferimento verticistico di scelte. La notevole quantità di uomini e donne che hanno presentato candidature costituisce una ricchezza oltre a fare emergere la voglia di contribuire alla crescita del Pd. Tuttavia, elo abbiamo detto proprio noi, a Ragusa, il partito è troppo diviso che non è in grado di trovare un accordo buono per tutti. Le tre candidature maschili, Battaglia, Massari e lo stesso Calabrese e tre femminili solo nella città capoluogo rivelano che, con un gruppo dirigente così frammentato, la città che può contare sul maggior numero di voti rischia ancora una volta di fare il gioco di chi, invece, seppur con mille diversità, riesce a fare sintesi su candidature unitarie. Ed ecco, oggi, il fulmine a ciel sereno. con queste le motivazioni, per senso di responsabilità, il segretario cittadino Giuseppe Calabrese e la coordinatrice Donne Pd, Giancarla Lacognata, hanno deciso di fare passo indietro con l’obiettivo di avviare una sintesi che sfoci alla candidatura unitaria di un uomo e di una donna così come è accaduto nel resto della provincia. “L’auspicio – dichiara Calabrese – è che anche altri candidati della città rinuncino alla candidatura in modo tale da concentrare voti locali su un unico soggetto che agli occhi degli aventi diritto possa risultare vincente e non inneschi meccanismi centrifughi che spostino voti altrove. Ci sembra una ottima soluzione proprio per non rischiare di favorire elementi seppur validi ma che vincerebbero proprio approfittando della spaccatura ragusana. D’altra parte il partito, nei prossimi mesi, sarà impegnato non solo alle elezioni nazionali ma anche a quelle amministrative e dovrà scegliere il candidato sindaco. E non dobbiamo dimenticare che ci saranno forse pure le elezioni provinciali oltre ai congressi provinciali e locali. Ognuno quindi potrà impegnarsi nel contesto che preferisce seguendo il suo naturale percorso politico anche sulla scorta delle esperienze accumulate. Calabrese sta facendo la mossa giusta per arrivare ad un punto d’incontro con gli altri leader del partito. Poi è ancora calda la delusione delle regionali e probabilmente preferisce conservare le energie per la sindacatura. Bisogna ora capire chi farà l’ulteriore passo indietro che serve: Battaglia o Massari? Ecco la dichiarazione conclusiva di Calabrese” Il mio passo indietro e quello di Lacognata, in questa fase, aiutano a portare avanti percorsi che ci uniscono”. C’è una settimana a disposizione per unire il PD ragusano.