Dimissioni della Virgadavola dal CC di Ragusa. Lodevole, ma inutile.

Consiglio Comunale RgQuella di Daniela Virgadavola è senza alcun dubbio un’iniziativa lodevole, nelle intenzioni. Tanto lodevole, però, quanto completamente inutile. Pensiamo che dimettersi dal ruolo di Consigliere Comunale, chiedendo agli altri di seguire l’esempio, immolandosi sull’altare della nuova religione del cittadino (“La Riduzione dei Costi della Politica”), è sì nobile gesto di “eroismo”, ma errato su almeno un paio di aspetti.
Innanzitutto perché in questo modo si tradisce il mandato ricevuto dai cittadini durante l’ultima tornata quelli che a votare ci vanno, quelli che ancora nella politica ci credono o, forse, quelli che nella primavera del 2011 ci credevano.

Poi perché le dimissioni senza preavviso, senza lanciare la sfida agli altri 29 componenti del civico consesso, non può che generare da parte di chi resta, come reazione, un convinto e menefreghista augurio di buona vita.
La Virgadavola dice, più o meno, che con l’insediamento del Commissario il compito del Consiglio Comunale viene privato della sua forza amministrativa e, quindi, se tutti si dimettessero contemporaneamente il Comune risparmierebbe i soldi destinati agli emolumenti dei Consiglieri. Giusto su un piano puramente teorico, errato da un punto di vista politico.
Il Consiglio Comunale è rimasto, in questo periodo, l’ultimo baluardo in difesa del cittadino. In una città senza sindaco e governata da un Commissario – che quindi è un tecnico – in una Provincia con a capo un altro Commissario, in una Regione che ancora non ha il Presidente (anche se già eletto), in uno Stato guidato pure da un tecnico, i 30 Consiglieri li immaginiamo come l’ultima barriera a salvaguardia dei veri interessi della città. Il caso della bocciatura dell’aumento dell’Imu, che non avrebbe gravato solo su tanti cittadini ma soprattutto su moltissime imprese, ne è un esempio evidente. Secondo noi, l’ormai ex Consigliere Virgadavola avrebbe fatto meglio, invece, a sposare la proposta di altri gruppi politici, se proprio si deve lanciare un segnale alla città ma anche alla classe dirigente di cui lei stessa ha fatto parte: ridurre lo stipendio e non abbandonare.
Chi se ne va, ottenendo come unico effetto di lasciare tutto come si trova – se non oltre a qualche giorno di presenza mediatica – a nostro avviso, sbaglia sempre.

di Redazione09 Nov 2012 12:11
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