Arrestato un palermitano per stalking

stalkingLo stalking è un fenomeno di impatto psicologico che  distrugge la vita delle persone – non solo quella della vittima, ma spesso anche quella dei familiari. Ogni aspetto della loro quotidianità può essere influenzato negativamente da questa triste esperienza – relazioni sociali, lavoro ed assetto della vita quotidiana. Questo aspetto differenzia lo stalking dalle normali interazioni sociali.   Così come più volte evidenziato dagli operatori sociali e dalle forze dell’ordine  non bisogna mai sottovalutare queste situazioni: occorre essere consapevoli che sono molto rischiose in quanto soggette ad escalation; non esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato: gli operatori sapranno consigliare la vittima e darle un aiuto professionale.  LO dimostra quello che è accaduto ieri, venerdi,  quando il personale della 3^ sezione della Squadra Mobile, che ha operato in stretta sinergia con il personale del Commissariato di P.S di Partinico, ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del palermitano D.G , di anni 55, responsabile del reato di cui all’art. 612-bis c.p. (atti persecutori – c.d. stalking) in danno di una quarantenne. Detta misura cautelare è stata emessa quale aggravamento della precedente Ordinanza cautelare che aveva previsto il  divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, a causa di una serie di azioni vessatorie inflitte alla vittima consistite in intrusioni nella vita privata, attraverso ripetuti appostamenti sotto l’abitazione, presso il luogo di lavoro, nonchè comunicazioni anche telefoniche e sms ripetute e indesiderate, al punto da provocare alla malcapitata forte ansia e paura.  Gli esiti investigativi forniti dalla «sezione specializzata» della Squadra Mobile sono stati posti a fondamento della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, Dr.Claudio MAGGIONI, su richiesta del P.M. Dr.ssa Monica MONEGO.

Di recente la vita della vittima era diventata particolarmente difficoltosa a causa delle nuove ed insistenti  molestie telefoniche, sms e lettere che costretta a subire, infatti  aveva paura di uscire di casa e dal posto di lavoro, temendo seriamente per la propria incolumità personale e dei propri familiari, sebbene al soggetto responsabile di tali azioni di recente, attraverso la prima Ordinanza cautelare,  era stato fatto divieto di avere contatti di qualsivoglia natura con la vittima.

Addirittura il molestatore, in modo sfrontato aveva esteso il suo raggio di azione anche ai familiari della vittima, come pure al luogo di lavoro della stessa, attraverso continue telefonate tese ad ottenere un contatto per minacciarla ed intimidirla.

 

 

di Redazione13 Ott 2012 07:10
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