No alla Provincia di Siracusa-Ragusa
Una volta, prima del 1926 la provincia di Ragusa non esisteva e l’intero territorio era dipendente dall’ammnistrazione di Siracusa. Ci fu una vera battaglia politica che portò al risultato che noi tutti conosciamo e cioè l’elevazione di Ragusa a provincia con i 12 comuni dell’area iblea. Oggi a 80 anni e passa di distanza si vuole ritornare indietro. Accorpare ciè nuovamente Ragusa a Siracusa immolando tutto quanto di buono ha fatto questa provincia sull’altare del risparmio. Crediamo che non sia una soluzione logica anche perchè bisognerebbe fare delle indagini sulla qualità del lavoro svolto fino ad ora. Vogliamo dire se la nostra provincià è stata sempre considerata una eccezione nel panorama siciliano punire proprio chi ha svolto bene i suoi compiti ci sembra un errore macroscopico. Sull’argomento interviene il Sindaco di Ragusa nella sua doppia veste di ammninistratore e leader del movimento Territorio. “No all’accorpamento delle Province, piuttosto si proceda alla loro eliminazione pensando di sostituire, così come si era parlato, con dei consorzi tra Comuni per seguire le questioni più importanti”. Dipasquale, intervenendo nel dibattito sull’accorpamento delle Province, aggiunge ” Secondo le più recenti previsioni, il Governo nazionale potrebbe presto decidere di accorpare la Provincia regionale di Ragusa a quella di Siracusa.“Personalmente sono affinché le Province vengano tutte eliminate e sostituite da consorzi dei Comuni per lavorare soprattutto su questioni importanti come rifiuti e viabilità. Purtroppo sulle Province non abbiamo fatto altro che vedere il vergognoso balletto di proposte: prima una parte da eliminare, poi toglierle tutte, adesso accorpamento per alcune. Il concreto atto di riforma è l’azzeramento delle Province”. Non siamo completamente d’accordo con Dipasquale. No all’accorpamento e su questo non ci piove . Qualche dubbio invece sui liberi consorzi. Lo statuto sicliano ha già questa formula che fu inserita nel 1990 con la famosa legge numero 9. In quell’occasione si instaurarono le province regionali che erano già concepite come liberi consorzi di comuni soltanto che per rendere tutto più facile si decise di lasciare i comuni nello stesso ambito provinciale i cui si trovavano. basterebbe dunque mettere mano a quella legge e trovare le soluzioni più adeguate senza mandare tutto all’aria. Sappiamo infatti che dando loro la libertà di aggregazione i Siciliani inventano le cose più strane. L’esempio ci viene dai Distretti Turistici, libere associazioni di Comuni con finalità turistiche. Ne abbiamo ben 23 come dire che saremmo in grado di organizzare una cinquantina di liberi consorzi perchè ogni comune vuole diventare leader. Speriamo dunque che l’idea non passi. Dipasquale ha ragione quando dice che si fa troppa confusione sull’argomento e basta leggere lo statuto per risolvere il problema.