Finale di Ibla Gran Prize

iblagranprizeLa giuria internazionale presieduta dal maestro Marcello Abbado ha proclamato ieri sera i vincitori della ventunesima edizione del concorso internazionale di musica e canto Ibla Grand Prize che si è svolto dal primo luglio scorso a Ragusa Ibla. Con l’organizzazione della Ibla Foundation e con la direzione artistica del maestro Salvatore Moltisanti, il concorso anche quest’anno ha messo in evidenza il grande talento di centinaia di concorrenti arrivati da tutto il mondo per partecipare all’importante kermesse che offre ai vincitori la possibilità di iniziare una vera e propria carriera personale suonando nei principali teatri delle grandi capitali. Si comincerà il prossimo maggio con la Carnegie Hall di New York. A calcare il palcoscenico americano saranno i vincitori proclamati ieri sera. I top winners del concorso sono Anzel Gerber al violoncello, Ben Schoeman al pianoforte (ha ottenuto anche la menzione speciale Martinu) entrambi dal Sud Africa, Laehyung Woo, al pianoforte dalla Corea (ha ottenuto la menzione speciale Bartok e la menzione speciale Liszt). Nell’impossibilità di decretare il migliore tra questi tre concorrenti, che hanno ottenuto tutti lo stesso identico punteggio, la giuria ha anche deciso di dividere equamente l’assegnazione dell’award dedicato alla baronessa Costanza Arezzo Giampiccolo di Donnafugata la cui famiglia è particolarmente vicina al concorso e in generale alla Fondazione Ibla. La giuria ha inoltre indicato tra i finalisti del concorso (ma con un punteggio minore rispetto ai top winners) il duo pianistico Yuka Munehisa dal Giappone e Samuel Fried dalla SvizzeraMario Spataro, alla marimba dall’Italia, il duo pianistico francese Nairi Badal e Adelaide Panaget (cui è andato anche il Lutoslawski Award),Tomasz Ostaszewski e Patric Sztabinski alla fisarmonica, entrambi dalla Polonia (per tutti e due anche una menzione speciale), Saori Hajial pianoforte dal Giappone (menzione speciale Debussy), i giovanissimi compositori Qian Ni Lin e Tian Xie dalla CinaBo Ling Lai alpianoforte da Hong Kong. Tra i finalisti ci sono anche concorrenti provenienti dall’Italia, dalla Malesia, dalla Germania, dalla Svizzera, dalla Russia, dalla Finlandia. “Un super lavoro anche quest’anno da parte della giuria internazionale – spiega soddisfatto il direttore artistico Salvatore Moltisanti – servito a portare in finale i talenti migliori, bravissimi al punto tale da non poter nemmeno scegliere l’assegnazione unica, ad esempio, del premio dedicato alla baronessa Costanza Arezzo Giampiccolo di Donnafugata. A Ragusa Ibla abbiamo avuto centinaia di concorrenti provenienti da ogni parte del mondo, ma purtroppo abbiamo dovuto complessivamente cancellare nell’arco di dieci giorni ben 2500 presenze turistiche a causa dell’incertezza dei contributi comunali che già lo scorso anno ci hanno ridotto del 50%. Che turismo vuole il nostro sindaco per Ragusa Ibla? Perché ci ha già tagliato lo scorso anno 20 mila euro, una sciocchezza rispetto al budget milionario a disposizione per la legge su Ibla? Che cosa ne ha fatto e perché ha deciso di penalizzare la nostra manifestazione che va avanti da vent’anni trovando consensi in tutto il mondo? Lo chiediamo noi ma lo chiedono anche tantissimi operatori turisti e in generale della ricettività con cui quest’anno non abbiamo potuto stringere delle collaborazioni proprio per la riduzione delle somme a disposizione con cui paghiamo i bus navetta, gli affitti dei pianoforti, i tecnici, i palchi e tante altre spese che ha un concorso internazionale che in 20 anni ha sempre portato alto il nome di Ibla. Se ci sono amministratoci incapaci o che si voltano dall’altra parte, allora credo che la gente debba saperlo. E noi torneremo da adesso in poi sei volte l’anno per spiegarlo, con incontri pubblici e con iniziative perché vogliamo conto e ragione dei fondi che ci sono stati tolti e non si capisce a chi e per cosa sono stati destinati. Noi con Ibla Grand Prize abbiamo sempre portato turisti che hanno riempito alberghi, ristoranti, bed and breakfast, comprato nei nostri negozi. Immaginiamo tanti Ibla Grand Prize in settori differenti, non solo musica o canto, e lo immaginiamo con i nostri giovani ragusani. Vogliamo giovani dai 18 ai 22 anni. Si avvicinino alla Fondazione Ibla, spiegheremo loro come è nato Ibla Grand Prize e vogliamo che anche loro, nei diversi campi, emulino la nostra storia. Ogni mese vogliamo turisti a Ragusa. Sarà questo il nostro obiettivo, e per farlo siamo pronti a tornare anche una volta al mese da New York perché amiamo la nostra città”.

di Redazione11 Lug 2012 11:07
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