Martorana: “Mi spiace per Piccitto ché non si merita tutto questo. L’unica cifra di questa maggioranza è l’attacco gratuito”

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ormai ex assessore ai Servizi Sociali, Salvatore Martorana, a cui abbiamo chiesto di spiegarci la fine dell’alleanza tra Partecipiamo e la maggioranza.

“Smentisco categoricamente le voci che mi vorrebbero ancora in Giunta, è solo una questione burocratica. Ieri mattina, insieme a Giovanni Iacono, sono andato dal sindaco a formalizzare la mia uscita dalla Giunta”, ci ha confermato Martorana.

“Abbiamo resistito qualche settimana per tentare di salvare il salvabile, per il solo bene della città. E’ evidente che questa frattura danneggerà, in primis, Ragusa e, poi, il sindaco e l’intera maggioranza, ma non esistevano più le condizione per continuare questa esperienza. Avevamo deciso di appoggiare il Governo a 5 Stelle perché volevamo raggiungere determinati obiettivi, ma l’atteggiamento irresponsabile di questi consiglieri ha reso impraticabile questa strada. La sera stessa dell’elezione a presidente del Consiglio di Tringali, io avevo deciso di dimettermi seduta stante, poi fu Iacono che mi chiese di temporeggiare, visto che proprio quella sera si sarebbe discusso e poi approvato il nuovo piano per le farmacie”.

E’ amareggiato Martorana, non si aspettava un tale trattamento, si dice deluso e soprattutto offeso per come è stato trattato. “Mi hanno accusato di esser attaccato alla poltrona, un’accusa gratuita e, mi lasci dirlo, offensiva per la mia persona e per la mia storia politica. Io non faccio politica per la poltrona, io come pochi altri, ma mi rendo conto che questo ragionamento sfugge e sfugge proprio a chi, e sarebbe l’ora che alche qualcun altro se ne rendesse conto, non ha alcun titolo e diritto per sedere in Consiglio: a dimettersi dovrebbero essere loro. Ma gli attacchi sembrano l’unica cifra di questa maggioranza consiliare. Chi ordisce queste imboscate non capisce il danno che fa. Parlo di me e quindi dell’alleanza con Partecipiamo, ma anche e soprattutto del sindaco, che così viene indebolito e pericolosamente delegittimato, infine è la stessa maggioranza che si autodanneggia con questi colpi di testa, esponendosi a critiche pesantissime in Consiglio, critiche a cui è difficile, se non impossibile, rispondere. Per tutti questi motivi abbiamo procrastinato, finché abbiamo potuto, ciò che sin da quel giorno mi era apparso inevitabile. Abbiamo atteso perché era nostro preciso intento rilanciare questa alleanza, per il solo bene della città, ma, mi spiace dirlo, non è stato possibile”.

“Mi spiace perché avevamo iniziato tanti progetti – spiega Martorana – alcuni dei quali, per fortuna, portati a compimento, come: il piano commerciale, la refezione scolastica, il piano d’aiuto per i tanti, troppi, indigenti di Ragusa, il rifinanziamento del servizio sociopsicopedagogico o, novità assoluta per questo territorio, l’accreditamento per le associazioni di volontariato come l’Anffas. Siamo riusciti ad assegnare tutti i lotti artigianali e parliamo di circa 80 lotti. C’era e c’è ancora tanto da fare, ma qualcuno ha deciso per noi, per la Città. Peccato. Spero che Piccitto riesca adesso a trovare qualcuno in grado di portare avanti il lavoro che avevo iniziato con i vari uffici, che colgo l’occasione per salutare e ringraziare per il preziosissimo aiuto che mi hanno dato, un lavoro il loro che non tutti conoscono, ma indispensabile anche perché svolto da persone capaci e dall’indubbia professionalità”.

“Infine – conclude Martorana – sono dispiaciuto per Federico (Piccitto, nrd.) perché non meritava e non merita questo trattamento. Quando qualcuno mette in discussione il leader, mette in discussione se stesso, se non si capisce questo non si è capito nulla. Continuare ad attaccare Stefano Martorana in questo modo non serve a nulla, questo è solamente un modo per delegittimare il sindaco. Un discorso dovrebbe essere chiaro: il sindaco ha due uomini di fiducia uno è Martorana e l’altro è Iannucci, se ne facciano una ragione, inoltre, ma questo dovrebbero saperlo, anche se fanno finta di no, la politica economica di una città non la decide solo l’assessore, ma è un atto condiviso da tutta la Giunta, atto che il Consiglio e questi consiglieri hanno sempre votato, quindi cosa cercano adesso?”.

di Redazione24 Mar 2016 12:03
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