Vittoria, sei giorni al ballottaggio. Il M5S non si schiera, ma lancia la sfida
Com’era prevedibile, nemmeno il M5S ha cercato una nuova alleanza con i candidati che si affronteranno al ballottaggio domenica 19 giugno: se già altri partiti avevano in precedenza dichiarato pubblicamente di non voler supportare né Francesco Aiello né Giovanni Moscato, nel caso del M5S forse non c’era nemmeno bisogno di una presa di posizione ufficiale (data l’atavica riluttanza degli attivisti del Movimento a scendere a patti con i competitori politici).
L’unica certezza dei pentastellati vittoriesi è quella di essersi guadagnati la presenza nel Consiglio che verrà. Ciononostante (come già detto) non c’è un piano di alleanza strategica pre-ballottaggio. Il M5S quindi non busserà alla porta di nessuno, ma questo non significa che uscirà totalmente di scena; anzi, in vista del voto di domenica il Movimento lancia il guanto di sfida, e lo fa puntando sui 5 punti del programma elettorale a 5 stelle per i Comuni: riduzione del 30% delle indennità (del sindaco, degli assessori e dei consiglieri); dirette streaming delle sedute consiliari; reddito di cittadinanza; bilancio partecipato ed assemblea pubblica annuale; inviolabilità della “Prima Casa”.
Si tratta di una sorta di test condotto dagli attivisti del Movimento nei confronti dei due candidati in lizza per il ballottaggio, come spiega il candidato consigliere Giuseppe Re: “i nostri 5 punti possono essere esaminati e discussi dai candidati in corsa. Noi, insieme ai nostri elettori, sfidiamo chi è disposto a sottoscriverli per realizzarli, come una priorità! Attenderemo eventuali risvolti ed avremo modo di scegliere in modo maggiormente consapevole”. Le alleanze sarebbero quindi possibili? Teoricamente si, al prezzo di sposare il nucleo fondamentale del programma pentastellato.