UDC: Non utilizzate il simbolo! Cercasi gruppo!

UDC: Non utilizzate il simbolo! Cercasi gruppo!

udc logoCi sono ancora riflessi del dopo elezioni regionali ed ora in vista delle prossime competizioni all'interno dell'UDC vengono fuori i rancori di sempre. Non è infatti un mistero che nell'anno di sindacatura di Dipasquale l'UDC ha vissuto una spaccatura dovuta alla leadership locale. Ora siamo pronti a scegliere il prossimo sindaco e via alle polemiche. Ci giunge in redazione la nota che pubblichiamo firmata da un buon gruppo di iscritti al partito che criticano quanto sta accadendo in questi giorni: Interveniamo in merito alla nota diffusa ieri, impropriamente a firma di un generico "UDC" di Ragusa e  ci spiace dover, nostro malgrado, dar adito a  polemicucce di basso rilievo e di scarso, anzi scarsissimo, contenuto politico, ma abbiamo l'obbligo di precisare alcuni punti estremamente importanti.
Riteniamo con forte preoccupazione, che qualcuno utilizzi il simbolo dell' UDC a titolo strettamente personale e per fini altrettanto "poco nobili", in quanto è noto che in atto, e da subito dopo le regionali, gli organismi comunali del nostro Partito sono stati azzerati su direttiva della segreteria Regionale, pertanto attualmente non esistono né coordinamenti cittadini né tantomeno segreterie, ma soltanto la Segreteria e la Presidenza Provinciale, come espressamente precisato dal Segretario Provinciale nell'ultima conferenza stampa.
Inoltre precisiamo che Sonia Migliore è a pieno titolo dirigente provinciale e regionale dell' UDC, stesso partito di chi impropriamente ne solleva la legittimità, e come tale non potrebbe firmarsi come esponente di un coordinamento cittadino inesistente.
Consideriamo le riflessioni della Migliore inerenti alla questione dell'elettrodotto di Marina di Ragusa, che aveva già esternato ancora prima che il Consiglio comunale si pronunciasse, non solo quanto mai confacenti con le perplessità della comunità iblea e del suo comparto turistico, ma anche propositive quando afferma di una eventuale proposta di spostamento del sito indicato.
Infine il gruppo consiliare, o meglio parte di esso, che in verità poco leggiamo sulla stampa, farebbe il proprio dovere se ogni tanto informasse il Partito dell'attività consiliare, almeno su questioni delicate come quella sopra citata e, se partecipasse un po’ di più alla vita del proprio partito, avrebbe anche saputo che non esiste alcun coordinamento cittadino.
Ci auguriamo, per il bene del Partito, che quanto prima si possano definire gli assetti statutari, al fine di legittimarne gli organismi preposti e assicurare lo svolgersi di un sereno dibattito politico, capace di qualificarsi sui temi realmente importanti per il nostro territorio.


Gli indigenti resistono al freddo e sotto la pioggia.

Gli indigenti resistono al freddo e sotto la pioggia.

Fa freddo e piove. Eppure gli indigenti continuano ad occupare, con la tenda fornita dalla buona volontà della gente, un angolo di piazza Matteotti. Non ci sono notizie che possano dare fiducia alla loro azione di protesta ed oggi interviene il sindacato con questa nota20130122-015037.jpg: Con senso di responsabilità il Sindacato ha atteso in queste lunghissime settimane di lotta  il preannunciato bando da parte del Commissario straordinario del Comune di Ragusa per le attività sociali finalizzate a garantire un'occupazione e un pur minimo salario ai cosiddetti indigenti. E' con rammarico e con amarezza, pertanto, che il Sindacato torna a  ribadire la propria  posizione sulla questione all'indomani di un bando per il sussidio ai soggetti in condizioni precarie certamente insufficiente rispetto al bisogno di circa 500 famiglie ridotte alla miseria, e al mancato rispetto dell'impegno di una celere pubblicazione del bando relativo ai servizi di attività lavorativa sulla base di progetti che dovrebbero proporre cooperative sociali di tipo B.Ci risulta che in queste settimane si siano tenuti incontri tra il Commissario e le suddette singole cooperative, le centrali cooperative provinciali più rappresentative,  le delegazioni degli stessi indigenti.Ma nulla finora è stato posto in essere nonostante le parole e le assunzioni di responsabilità che sembrano più promesse da marinaio che atti concreti da parte del Commissario, tra l'altro presente in città appena due giorni a settimana.E intanto gli indigenti contano, al freddo pungente e alla pioggia sferzante, i giorni che oramai li separano dal primo mese di lotta dinanzi il palazzo di città.Quanto tempo ancora si deve e si può aspettare?La rete di solidarietà di enti, associazioni, volontari e cittadini ha garantito finora un minimo di assistenza per pasti e derrate. Ma fino a quando si potrà resistere? La Camera del Lavoro di Ragusa e la Filcams CGIL provinciale stigmatizzano l'operato di chi tra ritardi, incertezze, lungaggini e burocrazia varia continua a rimandare sine die la pubblicazione del bando, mentre le Centrali cooperative aspettano ancora di visionare gli atti e gli indigenti continuano la loro lotta per un lavoro possibile, sia pure minimo.  Tra l'altro, la possibilità di un lavoro anche ridotto nel corso dell'anno consentirà a quanti saranno avviati al lavoro di poter maturare quei requisiti necessari per poter accedere a forme di ammortizzatori sociali ( Aspi o Mini aspi ) che non incideranno sulle casse comunali ma che nel contempo consentiranno ai soggetti che ne potranno usufruire di impinguare il reddito individuale  e  familiare e in tal modo sopravvivere in maniera più dignitosa.  Pertanto il Sindacato torna a sollecitare il Commissario straordinario del Comune di Ragusa a non perdere ulteriore tempo nel redarre e pubblicare il bando, coinvolgere le cooperative interessate, dare risposte sia pure parziali a tante famiglie oggi sul lastrico.

 

In tale contesto la Prefettura – massima espressione dello Stato in provincia – è chiamata a svolgere un lavoro di sollecitazione verso l'Ente locale e di chi oggi risponde per il Comune.

 

In caso di ulteriori ritardi in merito alla vertenza degli indigenti  il Sindacato, in raccordo con i lavoratori e i cittadini interessati che – è bene sottolinearlo – hanno mantenuto e manterranno la protesta forte ma civile e unitaria, si adopererà per intensificare l'iniziativa e la lotta fino a quando il risultato non sarà conseguito.

                                                                                                   


Ecco perchè si può fare!

Ecco perchè si può fare!

Innocenzo LeontiniTorna in campo l'on Leontini dopo le elezioni de parlamento regionale che lo avevano visto escluso  ma con un  piazzamento assolutamente prestigioso considerando tutte le variabili che si sono verificate in quella occasione. Gli attivisti di CANTIERE POPOLARE   esprimono dunque grande soddisfazione  nel constatare come il Partito, sia a livello nazionale che regionale, ha riconfermato la fiducia nei confronti di  Innocenzo Leontini  inserito in un posto utile che può permettergli di rivestire la prestigiosa carica di Senatore della Repubblica.  Il 4° posto nella lista predisposta da Cantiere Popolare per la corsa al Senato rappresenta quanto di più giusto le regole della politica dettino. Infatti, non conteggiando il 1° ed il 2° posto ricoperto, con grande senso di servizio, da due uomini di partito appena eletti all’ARS (On. Cordaro e On. Clemente), si ritiene giusta la prima posizione utile assegnata al Coordinatore Regionale On. Maira e la seconda assegnata al suo Vice Coordinatore Regionale On. Innocenzo Leontini.  Convinti che un partito come Cantiere Popolare, uscito dall’ultima competizione elettorale con il 6 % dei consensi, riuscirà a superare abbondantemente la soglia del 3% previsto per il Senato,  l’elettorato ispicese e ibleo non si dovrebbe far scappare l’occasione di avere al Senato un rappresentate come Innocenzo Leontini.  Secondo gli esperti  l’obiettivo che Leontini sia un Senatore di Cantiere Popolare è dunque assolutamente possibile.


23, dico 23.

23, dico 23.

strisce sul ponteDispiace pensare che l'amico Cesare Sorbo, presidente dell'Ascom ragusana, non abbia capito lo spirito della protesta portata avanti da Teleiblea e dalla sua redazione. L'emittente ragusana si è sempre  schierata a favore dei commercianti della via Roma tanto che ha voluto offrire loro, gratuitamente, ben due programmi, di un'ora ciascuno in onda nelle domeniche precedenti al Natale, con l'intenzione di dare una mano ai negozianti  all'indomani della riapertura della via principale della città. Sappiamo con certezza che gli esercenti   hanno  apprezzato l'iniziativa. Diciamo questo  solo per far capire che  noi della redazione siamo dalla parte di tutti gli imprenditori ma questo non vuol dire che abbiamo le fette di prosciutto sugli occhi o che non capiamo quali siano le reali motivazioni della considerazione fatta, oggi,  in un comunicato stampa firmato da Sorbo che pubblichiamo in altra parte del giornale.  Prima di tutto occorre fare un valutazione di immagine.  Sfidiamo chiunque a dire che quelle macchine posteggiate sul ponte sono belle da vedere.  Non crediamo inoltre che sia pratico permettere alle vetture di fare avanti indietro  sul ponte alla ricerca del posteggio, che non si vede da lontano, e quindi giocoforza bisogna passare in rassegna tutte le strisce blu e poi tornare indietro facendo manovra. Possiamo anche permettere ai pullman di posteggiare per l'intera giornata tanto sul ponte c'è vento e nessuno guarda il panorama che invece dovrebbe essere rivalutato.   Cesare Sorbo questa non la avrebbe dovuta dire perchè  sappiamo bene  come la pensa in merito alle aree  pedonali .  Lui è stato sempre un fautore del decoro cittadino e si è battuto per la nuova Via Roma chiusa al traffico.   Probabilmente si è fatto convincere da alcuni qualificati  commercianti di Via Roma che però,  per loro fortuna,  hanno i negozi proprio a fianco al  ponte.  Forse è questa la motivazione più forte. Nonostante un anno di lavori , l'arredo e l'illuminazione,  3 parcheggi coperti, una serie di dichiarazioni sulle buone intenzioni e sul cambio della mentalità, ancora, e ci dispiace che l'Ascom non abbia fatto passi avanti, stiamo qui a discutere su 23 posteggi, dico 23,  a pagamento disegnati a squadra su una delle maggiori attrattive della città. E' vero oggi fa freddo ma in primavera, ormai alle porte,  cercheremo ancora la scusa del maltempo per giustificare questo piccolo ed involontario  favore per quelli più vicini ai posteggi?  Ora aspettiamo la risposta dell'Ascom, speriamo che sia piccola piccola come la firma che c'è sotto ad ogni loro dichiarazione perchè a tutti tocca il diritto di parlare ma a viso aperto.


Oggi seminario sull'aeroporto. Che ne sai di Ryanair ?

Oggi seminario sull'aeroporto. Che ne sai di Ryanair ?

ryanair piccoloAbbiamo ancora in archivio la notizia pubblicata ad ottobre dello scorso anno quindi appena 4 mesi fa,  che parlava di Ryanair  che  festeggiando il raggiungimento di 30 milioni di passeggeri in dieci anni da e per Roma Ciampino, aveva  presentato al governo italiano un nuovo piano turistico. In realtà sembrava più  una proposta di accordo che un progetto. Si parlava di cinque  nuove basi italiane e  nuove rotte su Campania e Siciliacon  37 milioni di passeggeri all’anno entro il 2016 e oltre 37 mila posti di lavoro. Il tutto in cambio di tasse aeroportuali più miti, per poter mantenere ancora bassi i prezzi dei biglietti. Tra i nuovi avamposti Ryanair  il futuro ,  pronto ma non  aperto – aeroporto di Comiso.   La Ryanair sta offrendo di accrescere il traffico e il turismo italiani fornendo 13 milioni di passeggeri in più all’anno  disse Mr  Cawley, vice amministratore delegato della compagnia.  Andremo ad aiutare il turismo itakliano e siciliano  con le cinque nuove basi a Comiso e Catania, insieme a Salerno, Olbia e Lamezia Terme.   Ora arriva la notizia, che però deve essere confermata, che Ryanair preferisce Catania. E' chiaro che le compagnie private pensano agli affari e lo scalo etneo garantisce 6 milioni di passeggeri e quindi un potenziale altissimo di clienti ma chi aiuta i piccoli scali a crescere se anche gli alleati giocano contro? Oggi pomeriggio, giovedi 24 gennaio,  alle 16,30 a Poggio del Sole  si parlerà anche di questo nel convegno organizzato dal Citur il consorzio Ibleo per il Turismo.


Scuola in Sicilia: troppi l'abbandonano

Scuola in Sicilia: troppi l'abbandonano

scuola vuotaPer la Sicilia è ancora un orizzonte lontano la convergenza verso il tasso medio nazionale di abbandoni precoci degli studi da parte dei giovani, pari al 18,2%, e soprattutto verso il traguardo europeo del 10% riproposto dalla Strategia Europa 2020. Anche se dagli ultimi dati emerge qualche segnale incoraggiante. La percentuale di ragazzi siciliani di 18-24 anni che possiedono la sola licenza media e che non sono inseriti in percorsi educativi diminuisce dal 26% del 2010 al 25% del 2011, confermando il trend decrescente degli ultimi anni. Contribuiscono al miglioramento dello scenario soprattutto le femmine, il cui tasso d’abbandono scende nello stesso periodo dal 22,6% al 21,3% (oltre un punto percentuale in meno). Tra i maschi la riduzione è meno accentuata e gli abbandoni precoci sono molto più frequenti: il 28,5% dei 18-24enni siciliani è fuori dai circuiti educativi pur avendo al massimo frequentato la scuola dell’obbligo, e tale quota ha subito una contrazione rispetto al 2010 di soli 0,8 punti percentuali.  Nonostante i miglioramenti, il dato siciliano è particolarmente preoccupante, perché si inserisce in un contesto economico e occupazionale tra i più deboli del nostro Paese e si manifesta nell’ormai noto fenomeno dei Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano. Il dato sui Neet siciliani ha raggiunto livelli preoccupanti, attestandosi sul 35,7%. Con il protrarsi della crisi economica e l’aggravarsi delle condizioni occupazionali, tale valore sembra destinato ad aumentare, in assenza di interventi efficaci.  Ma la dispersione scolastica non è l’unico problema che la scuola e la società sono chiamate ad affrontare. I fenomeni di bullismo tra le aule scolastiche non sono da sottovalutare. Circa il 25% degli studenti delle scuole superiori è stato coinvolto in scontri fisici, spesso avvenuti tra le mura scolastiche. Secondo uno studio del Censis, circa il 50% delle famiglie italiane segnala prepotenze di diverso tipo (verbale, fisico, psicologico) all’interno delle classi della scuola secondaria superiore frequentate dai propri figli. Ma è difficile avere una misura esatta delle dimensioni del fenomeno, che spesso non viene denunciato dalle vittime ed è di difficile identificazione da parte di insegnanti e genitori.


Territorio non c'è più. Ora sono Democratici e Riformisti.

Territorio non c'è più. Ora sono Democratici e Riformisti.

territorio democtraticiSarà il Consiglio di presidenza dell'Ars a decidere il destino dei due gruppi parlamentari che oggi contano meno dei cinque deputati previsti dal regolamento: Grande Sud e l’ex Movimento Territorio. Dopo l’addio di Nello Dipasquale, quest’ultimo gruppo ha anche cambiato denominazione. A comunicarlo è stata la vicecapogruppo, Alice Anselmo, con una nota agli uffici competenti: il nuovo nome del gruppo parlamentare è “Democratici e Riformisti per la Sicilia”.  Si conferma quindi implicitamente che la titolarità del nome Territorio è certamente riconducibile a Dipasquale. che come già detto ha convocato tutti gli iscritti per sabato prossimo. Per completezza d'informazione ci è arrivato un commento che specifica la sede dell'incontro che è in Viale Europa.  Per quanto il gruppo ricordiamo che il regolamento dell'ARS prevede che ci siano almeno 5 deputati per formare un gruppo e a meno di una revoca, considerata precedentemente difficile da concedere, il gruppo anche con un altro nome non potrebbe esistere.


Università. Poche idee ma in compenso abbastanza confuse.

Università. Poche idee ma in compenso abbastanza confuse.

università-CataniaForse c'è una manovra oscura sul futuro dell'Università. Questo dice in sintesi Paolo Pavia nell'intervista rilasciata a Teleiblea, mercoledi sera,  quando fa riferimento alla convenzione, tanto attesa e discussa,  che nei giorni scorsi è stata inviata in 3 stesure  diverse all''Università di Catania.  Paolo Pavia che parla come ex rappresentante degli studenti, è preoccupato soprattutto per un articolo della convenzione   inserito dopo gli incontri in Prefettura che assolutamente non piace a Catania. Secondo Pavia questo renderebbe vano ogni sforzo tanto che  la  data per la firma della convenzione  fissata per il 29 gennaio è gia stata spostata a dopo la riunione del consiglio direttivo dell'Ateneo catanese .  Infine c'è il problema delle reali motivazioni del verificarsi di tali impedimenti. Secondo Pavia potrebbe esserci addirittura una regia occulta che vedrebbe alcuni enti poco propensi alla firma  a causa delle difficoltà di bilancio creando così  un danno enorme all'intera comunità iblea.  Sull'argomento interviene anche Sonia Migliore con una lettera: Tira tira la corda si spezza. Spero che non si dica più che l’Università e le sue sorti siano argomenti che vengano strumentalizzati dato che, nonostante l’intervento puntuale e meritorio del prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, che ringraziamo vivamente, e nonostante si predichi a destra e a manca sul fatto che l’Università sia una priorità per il territorio, sul tavolo dell’Ateneo catanese arrivano due bozze e chissà forse ne arriveranno altre, emendamenti e non sappiamo cos’altro”. “Confusione – aggiunge – che scatena le giuste perplessità dell’Ateneo catanese (addirittura additato come debitorio) tanto da richiedere il parere del Consiglio di amministrazione, causa di un ulteriore ritardo della firma della convenzione, già stabilita per il 28 gennaio, al 2 febbraio, quando il 31 sarebbero scaduti i termini.  Dunque occorre chiarire una volta per tutti cosa si vuole fare e quali sono gli accordi. Dice bene la Migliore quando parla dell'intervento del Prefetto. E' stato utilissimo ed ora  occorre che lo sia ancora di più. Infatti il dott. Vardè prenda di petto la questione e una volta per tutti metta d'accordo i contendenti magari facendo anche venire ad un incontro l'ormai famosissimo dott. Maggio.


Più di un piatto di lenticchie.

Più di un piatto di lenticchie.

MARGHERITA_RIZZAMissione romana per il commissario del comune di Ragusa che ha incontrato questa mattina tutti gli enti e le organizzazioni coinvolte nel progetto dell'elettrodotto Sicilia Malta. la Signora  Rizza ha presentato al ministero competente la sua delibera, con tanto di parere  da parte del Consiglio Comunale , che  autorizza i lavori nel territorio di Ragusa e nel mare antistante. Il commissario che era anche accompagnato da alcuni dirigenti ha fatto presente che erano state inserite delle clausole da parte del consiglio relative ai controlli e alla compensazione in euro. Non ci sono state contestazioni e quindi sia da parte di Malta, presente l'ambasciatore a Roma sia  da parte della ditta incaricata dei lavori si è manifestata una netta soddisfazione sull'andamento delle contrattazioni. L'elettrodotto quindi si farà e la grande incognita delle autorizzazioni del Comune di Ragusa è stata superata senza patemi d'animo. Ora i lavori potranno iniziare e siamo certi che questo avverrà tra breve visto come ci si è mossi velocemente su tutte le questioni ambientali. Resta il rammarico del'ex  Sindaco Dipasquale e del suo gruppo politico che ha accusato il consiglio di essersi svenduto per il tradizionale piatto di lenticchie, anche se vale 600 mila euro. D'accordo per il concetto di valutazione dell'ambiente ma crediamo che non si poteva davvero fare diversamente. L'avremmo tirata alle lunghe ma alla fine avremmo ceduto e magari senza compensazione alcuna.


Territorio sono io.

Territorio sono io.

Rigettando le accuse rivoltegli dagli ex colleghi del gruppo parlamentare Territorio  all'ARS , Nello Dipasquale rivendica, senza tema di smentite,  la paternità del movimento che è nato a Ragusa alla fine del 2011. Come abbiamo scritto in un altro articolo della nostra rete, all'indomani della presentazione delle liste per le prossima elezioni politiche, si sono registrati alcuni potenti scossoni nella politica nelloregionale  che hanno avuto conseguenze inimmaginabili. Tra queste lo scioglimento del gruppo Territorio che da una parte vede, ora,  il suo capogruppo rientrare nell'ambito crocettiano e dall'altra i suoi colleghi che lamentano tradimenti e sconfessano il loro creatore. Ma a questo punto bisogna fare una considerazione. Probabilmente l'ex sindaco di Ragusa era  abituato a guidare, senza ostacoli, la sua macchina da guerra. A Palermo , invece, ha trovato personaggi un po più tosti e le sue strategie spesso non coincidono con le loro . Comunque crediamo che nessuno possa smentire che Territorio sia  una sua creatura  e per confermarlo, l'on Dipasquale ha indetto per sabato prossimo, alle ore 17,30, presso la sede  del movimento che è a Ragusa in via Archimede, un'assemblea regionale generale alla quale parteciperanno tutti gli iscritti. Sarà l'occasione per affrontare la questione del gruppo parlamentare e spiegare, dice Dipasquale, le motivazioni che lo hanno spinto ad avvicinarsi ancora di più al presidente Crocetta.  Da spiegare poi anche l'ipotesi che è stata fatta circolare in merito alla possibilità di nominare Dipasquale assessore regionale. Si tratterebbe, dicono i suoi ex colleghi  Alice Anselmo,Marcello Greco,  Salvatore Lo Giudice e  Gianfranco Vullo che lo hanno ufficialmente sfiduciato del prezzo che Crocetta dovrà pagare per il figliol prodigo.