Il dopo bomba a Vittoria
Il dopo bomba a Vittoria
“I segnali che vengono sono preoccupanti e non vanno sottovalutati. Ancora un attentato mafioso ad aziende, dopo quelli registrati nelle settimane precedenti”. E’ quanto afferma Francesco Aiello, presidente del Movimento territoriale di Azione democratica, dopo il caso del rudimentale ordigno fatto esplodere in piazza Italia, dinanzi alla saracinesca di un negozio di autoricambi. “La città – aggiunge Aiello – rischia di trasformarsi in un campo di battaglia. Di nuovo il racket delle estorsioni rialza la testa, in un contesto però di avvilimento economico e morale. Cosa devono estorcere se non c’è più niente, non c’è lavoro e tutto si è fermato?”. “Certo – continua Aiello – la crisi crea nuove tossine con le quali i nuovi gruppi criminali si organizzano per scatenare ancora panico e dolore in una città che ha conosciuto anni terribili e ha pagato prezzi inenarrabili. Occorre che la città raccolga le proprie energie per reagire all’attacco e assieme alle forze di sicurezza si possano mettere in campo le iniziative appropriate. Collaborare innanzitutto e rafforzare anche numericamente le dotazioni organiche. Più uomini, più mezzi e la doverosa attenzione che la città deve mettere in campo. Anche altre organizzazioni si dichiarano preoccupate per quello che sta accadendo. Da qualche mese atti delittuosi si sono verificati ai danni di commercianti locali nonostante l’incessante presenza delle forze dell’ordine. È chiaro che le organizzazioni criminali non conoscono limiti, pertanto, è necessario che fatti così gravi non passino inosservati o che vengano sminuiti. Vittoria, per la sua “vivace e fiorente” economia è stata, da sempre, ritenuta una città “difficile” e, a volte, piena di contraddizioni. Oggi, suo malgrado, l’economia locale vive una fase delicatissima per la grave crisi economica pertanto va tutelata dalle istituzioni a 360°. Anche altre realtà cittadine della provincia in questi giorni hanno registrato episodi criminali simili. Pur riconoscendo la grande professionalità ed il costante impegno profuso dalle forze dell’ordine contro ogni attività illecita, si chiede al Prefetto di convocare, con urgenza, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Anche confcommercio con il opresidente cittadino Prelati interviene sulla questione ;“Il grave attentato avvenuto questa notte contro l’esercizio commerciale in piazza Italia ci preoccupa fortemente. Ci eravamo abituati ad una tranquillità che ci aveva indotto a pensare che le organizzazioni criminali fossero state sbaragliate del tutto dall’azione sinergica delle forze dell’ordine negli ultimi anni”. La “Camera di ascolto” di confcomemrcio è pronta a ricevere segnalazioni ed indicazioni su avvenimenti particolari che destano preoccupazione agli imprenditori. Occorre però ribellarsi, con forza. Ancora di più, quando si registrano episodi del genere, dobbiamo essere vicini e non far mancare il sostegno alle iniziative portate avanti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine
Idea per il sindaco: Le panchine di Cioccolato e di Caciocavallo.
Idea per il sindaco: Le panchine di Cioccolato e di Caciocavallo.
La campagna elettorale per le amministrative è appena iniziata e ecco che arrivano le proposte più divertenti anche se capiamo che c'è tanta buona volontà per superare la difficile situazione in cui, ad esempio, versa la città di Modica. Intanto dobbiamo dire che, al momento abbiamo due candidati certi. Uno e Mommo Carpentieri che lasciato il PDL dove non ci sono mai delle certezze politiche è approdato a Territorio di Nello Dipasquale. Domani sabato mattina ci sarà la sua presentazione ufficiale in una conferenza stampa prevista alle ora 10.30, presso la sede di Territorio Modica, piazza Corrado Rizzone, 50. Mommo fino ad ora non ha parlato se non per un riferimento all'amore che lo lega alla sua città. L'altro candidato, partito già da tempo, e Ignazio Abbate, presidente di una associazione che fa riferimento al mondo dell'agricoltura. E Ignazio è un vulcano di idee anche se ogni tanto queste sono piuttosto fantasiose. Infatti consapevole delle difficoltà dei commercianti del centro storico, come accade ad esempio a Ragusa, Abbate propone una specie di patto solidale con sconti sui fitti e sulle tasse. Fin qui tutto normale. Più criticabile la questione che invece andiamo ad esporre: Il candidato a Sindaco Abbate ha inserito nel suo programma l’installazione di panchine “di cioccolato modicano”, che abbelliranno le principali piazze di Modica Bassa. Si tratta di panchine, che per la forma e il colore, richiamano la tavoletta del cioccolato modicano, divenuta famosa in tutto il mondo. “L’idea nata un’anno e mezzo fa, su suggerimento di un pasticcere , Aldo Puglisi, che già in passato ha realizzato sculture di cioccolato. “Le panchine, sottolinea Abbate, saranno installate in Piazza Monumento, in piazza Matteotti, nel Largo Innocenzo Pluchino (tratto iniziale di via Conceria); il progetto costituirà anche l’occasione per gli artigiani del settore dolciario di promuovere la loro attività, apponendo in ogni panchina il marchio della propria azienda”. Va bene dunque che in campagna elettorale tutto fa brodo, e lo vediamo ogni giorno a livello nazionale, ma questo ci sembra troppo. Piuttosto che a iniziative fantasiose Abbate dovrebbe pensare a come risolvere alcune delle difficoltà economiche della città che in questi cinque anni sono soltanto state discusse e mai risolte. Ci preoccupa infine che la proposta possa in qualche modo andare avanti diventando una linea guida. Vi immaginate cosa accadrebbe a Ragusa? Dovremo dire al candidato a sindaco di cambiare la panchine della via Roma e farle a forma di Caciocavallo per colore e magari anche per odore........... Aspettiamo delle proposte serie per le nostre città che sono ormai stanche di sentire cose di questo genere.
Il quarto giovedì del turismo
Il quarto giovedì del turismo
Quarta e ultima tappa della manifestazione “I Giovedì del turismo” , organizzata dal Citur che ha concluso il suo percorso ieri pomeriggio alle 16.30, presso l'Antica Badia relais Hotel. Appuntamento dedicato al turismo in tutte le sue declinazioni, che sposa progetti coinvolgenti e meno canonici dagli itinerari culturali classici. “Quale turismo per l'area iblea?”,é questa la domanda che ha fatto da filo conduttore per l'intero seminario. Vastissima e diversificata l'offerta che si scontra molto spesso con le difficoltà di natura pratica presenti nel territorio. Dopo il saluto di benvenuto della padrona di casa, la dott.ssa Minardi, la parola è subito passata al coordinatore dell'appuntamento ,il vicepresidente del Citur, l'avv. Giuseppe Lizzio. L'obiettivo primario dell'incontro è stato l'individuazione delle tematiche turistiche che solitamente passano “sotto silenzio”. La terra d'arte tra cielo e mare, non è solo barocco, patrimonio d'indubbia attrazione turistica. Chi viene dalle nostre parti ha inoltre la possibilità di poter scegliere un tipo di turismo che sfrutta la bellezza della nostra costa e la ricchezza della nostra campagna. A tal proposito la parola è immediatamente passata agli ospiti della tavola che, ricordiamo, sono anche e sopratutto affiliati del Consorzio. Silvio Camillieri, ha delucidato i presenti circa la sua attività che, molto spesso non ha l'adeguata pubblicità. Titolare di “Sicilia in barca” , si occupa principalmente di affitto imbarcazioni di ogni tipologia e per tutte le tasche. Non solo escursioni sul tratto di costa che si estende da Scoglitti a Marzamemi, ma anche battute di pesca, cene a bordo, navigazione su yacht di lusso sul Mediterraneo e tanto altro. Salvatore Licitra, proprietario di “Casato Licitra” , dal canto suo, sfrutta, grazie al suo country hotel, tutte le potenzialità della campagna ragusana. Le escursioni a cavallo incontrano le esigenze di turisti che amano la natura e gli animali. Un tipo di turismo con diverse gamme di prezzo , che opera 12 mesi su 12 . Non solo arte in provincia di Ragusa ma anche tanto sport e divertimento. Il dibattito si è acceso grazie ad altri interventi programmatici. Susanna Salerno, funzionario della Provincia, ha esposto un progetto riguardante il cicloturismo, altro settore che nel nostro territorio ha una risposta non indifferente. Nanni Di falco, titolare dell'associazione naturalistica per l'escurisionismo Kalura, che si occupa principalmente di trakking, ha lanciato un appello affinchè privati e non possano valorizzare quei percorsi spesso dimenticati che tanto ingolosiscono gli appassionati, e trovare partner sulla provincia iblea per allargare l'offerta rivolta ad un turismo naturalistico. A concludere il seminario ci ha pensato l'archeologo Giovanni Distefano che , con il suo intervento breve ed incisivo, ha individuato tutte le potenzialità che potrebbero fare”schizzare”l'offerta turistica dal minimo al massimo:la storia , il dialogo tra culture, i monumenti, la campagna ragusana. Tanti gli interventi dei presenti, molte le proposte avanzate. Il Citur grazie a questa manifestazione, è riuscito a promozionare e promozionarsi. L'intento di creare spunti di riflessione su una tematica scottante quale è il turismo ha centrato diritto il mirino. Se i giovani vorrebbero essere coinvolti e informati attraverso le nuove tecnologie, come i social network, i cittadini vorrebbero che questi incontri venissero prolungati, magari con la presenza dei prossimi candidati alle amministrative locali, e sopratutto che il turismo venga affidato a persone competenti ed esperti del settore. Ed è proprio su questo suggerimento che il Consorzio, ha deciso di organizzare un incontro conclusivo tra 2 settimane, per fare un punto su tutte le questioni affrontate nel corso dei 4 appuntamenti precedenti. L'augurio è che si possa continuare con lo stesso impegno, tenacia e partecipazione dimostrata nei confronti di un progetto che potrebbero essere concretamente importante nel nostro territorio. Nella foto Giuseppe Lizzio, Salvatore Licitra e Silvio Cammillieri
No ai tagli per i Tribunali
No ai tagli per i Tribunali
E’ stata preannunciata la presentazione di un OdG del PdL (primo firmatario l’On. Giorgio Assenza) che impegna il Governo ad intraprendere con urgenza tutte le interlocuzioni utili sia verso Il Ministro della Giustizia che verso Il Consiglio Superiore della Magistratura utili a contrastare il disegno ministeriale di depauperamento dei presidi giudiziari siciliani e promuovere, previa consultazione con gli Ordini forensi territoriali, e, d’intesa con la Magistratura associata siciliana, manifestazioni di protesta ed ogni altra incisiva iniziativa contro la prospettata riduzione delle piante organiche degli uffici giudiziari siciliani. L’OdG ha avuto l’adesione dei Parlamentari del Movimento 5 Stelle e dei deputati presenti in Aula. “E’ di di tutta evidenza – spiegano i Parlamentari - che la riduzione di Magistrati presenti sul territorio siciliano, sia nel settore decidente che inquirente, porterà alla paralisi dell’attività giudiziaria con devastanti effetti negativi sia nella lotta alla mafia e alla criminalità sia nella trattazione degli affari civili, decisivi per lo sviluppo e la crescita economica della comunità siciliana”.
Il passaggio della discordia
Il passaggio della discordia
Il passaggio a livello della Via Paestum diventa un argomento da campagna elettorale. Infatti l'intervento messo in campo dal Commissario straordinario del Comune, dott.ssa Margherita Rizza, nell'incontro con Ferrovie dello Stato sul passaggio a livello di Via Paestum, non poteva certamente risolvere il problema in modo definitivo. Infatti il rinvio della chiusura della strada fino a giugno è al momento un buon risultato ma toccherà poi ai nuovi amministratori affrontare l'argomento in modo diretto e definitivo. Intanto ci sono delle valutazioni che vengono fatte da alcuni consiglieri comunali. Ad esempio Giorgio Mirabella, capogruppo del Pid – Cantiere Popolare dice: La chiusura del passaggio a livello e la conseguente realizzazione del sovrapasso comunale, nei fatti comunque taglierebbero in due la città. Da questo punto di vista, mi chiedo e chiedo al Commissario come ci si dovrà comportare con i mezzi di soccorso che, non potendo più attraversare il varco del passaggio a livello dovranno compiere un giro viario piuttosto tortuoso e decisamente più lungo? Stessa cosa dicasi per, speriamo non accada mai, eventuali calamità naturali. Si sa bene che i ponti e i cavalcavia, in caso di sisma o più semplicemente di ghiaccio sulla sede stradale, non possono essere attraversati, dunque i cavalcavia esistenti in zona (in Via Zama e quello che conduce in contrada Selvaggio) non potranno esser percorsi, come si dovrà fare? Verrebbe da rispondere che basterebbe percorrere Via Napoleone Colajanni per immettersi in Via Archimede, ma anche lì c'è il ponte, raso strada, sotto cui passa la ferrovia, dunque sarebbe inaccessibile. L'unico passaggio su terrapieno dove insiste la tratta ferroviaria, dunque sicuro al transito dei mezzi, è proprio quello del passaggio a livello. Le altre domande che pongo sono le seguenti: come ci si dovrà comportare? Il Commissario ha già previsto un intervento in termini di pianificazione della viabilità cittadina nella zona? Ed infine propongo, considerato che si tratta di una decisione che in un certo qual modo va a minare anche l'aspetto sicurezza, non sarebbe opportuno chiedere alla Prefettura la convocazione di un tavolo tecnico alla presenza, oltre che del Comune, anche della Protezione Civile per meglio capire limiti ed esigenze di questo provvedimento? Al momento noi cittadini brancoliamo nel buio, ma credo sia opportuno essere messi a conoscenza di cosa realmente comporterà la chiusura del passaggio a livello di Via Paestum, anche in termini di sicurezza. Ecco perchè rilancio la convocazione di un Consiglio comunale aperto, con la partecipazione di residenti, commercianti e di quanti siano interessati, per meglio capire a cosa si andrà incontro tra tre mesi, periodo concesso dalle Ferrovie per procedere alla chiusura del passaggio a livello e per realizzare il passaggio pedonale. La proposta è sensata ed intanto ieri sera i commercianti della via Paestum si sono riuniti con l'intento di costituire un comitato che possa affrontare la questione dal punto di vista dell'economia cittadina. Ci sono tante idee ma è vero che bisogna stare attenti a non scendere nel populismo ed invece trovare soluzioni effettivamente realizzabili.
Aeroporti:Il piano Passera non passerà
Aeroporti:Il piano Passera non passerà
Crocetta è soddisfatto: la commissione infrastrutture mobilità e governo del territorio della conferenza delle regioni e delle province autonome, riunitasi
in sede politica ieri a Roma, non ha preso in esame l’atto di indirizzo del
Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale del Ministro Passera. Sulla scorta di quanto stabilito dalla commissione in sede tecnica, non ci sono le condizioni sia tecniche che politiche per potersi esprimere compitamente.
Le Regioni ritengono urgente ed opportuno avviare da subito un confronto tecnico, al fine di pervenire alla definizione di uno schema di DPR condiviso sul quale la conferenza delle regioni e province autonome potrà esprimere l’intesa ai sensi dell’art. 698 del Codice della navigazione.
La giunta di governo, nella seduta di martedì u.s. aveva approvato una
proposta dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità Nino Bartolotta a
sostegno della richiesta di inserimento dello scalo di Catania nella lista
“Core network” e di Comiso nella lista degli aeroporti di interesse nazionale.
L’assessore Bartolotta, che ha rappresentato il Governo regionale in
Commissione, ha fatto presente l’importanza strategica del sistema aeroportuale della Sicilia orientale all’interno dell’area Euro-Mediterranea.
Lo scalo aeroportuale di Catania, in considerazione dei dati di traffico e del
bacino di utenza, deve essere inserito, anche a livello comunitario, all’
interno della rete Core network e lo scalo di Comiso deve essere considerato a
pieno titolo tra gli scali di interesse nazionale, in considerazione del ruolo
strategico nel processo di sviluppo territoriale e dell’integrazione, anche a
livello gestionale, con lo scalo di Catania.
Nei prossimi giorni, i tecnici del dipartimento regionale infrastrutture e
mobilità parteciperanno al tavolo tecnico per far valere le motivazioni e le
ragioni a difesa degli scali aeroportuali siciliani.
Crocetta-Scarso per le infrastrutture
Crocetta-Scarso per le infrastrutture
Il Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa Giovanni Scarso ha incontrato ieri sera a Palazzo dei Normanni il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per chiedergli un segnale forte in tema di infrastrutture.
Il Commissario Scarso ha chiesto un impegno preciso del governo per il finanziamento della viabilità a supporto dell’aeroporto di Comiso e delle altri grandi infrastrutture del territorio ibleo (porto di Pozzallo e autoporto di Vittoria) che prevede come da progetto una spesa di 105 milioni di euro. La Provincia ha già elaborato il progetto definitivo e nell’accordo di programma di attuazione dei fondi ex Insicem ha 16 milioni di euro a disposizione per la realizzazione dell’opera. Proprio per rendere fattibile la realizzazione di questi collegamenti c’è l’esigenza di programmare un impegno finanziario della Regione Siciliana e nel Dpef è stato appostata una somma di 30 milioni di euro, mentre, il resto viene previsto nel 2014-2020.
Al governatore siciliano, il Commissario Giovanni Scarso, introdotto dal coordinatore provinciale di Megafono, Claudio La Mattina, ha chiesto anche una maggiore attenzione per il trasporto ferroviario nell’ambito della rimodulazione del contratto di servizio con Trenitalia.
L’incontro è stato utile anche per chiedere al presidente Crocetta la certificazione di coerenza finanziaria con la programmazione regionale per il passante Ovest di Vittoria, nonché un decreto correttivo per la Valutazione di Impatto Ambientale relativamente al progetto relativo ai collegamenti con l’aeroporto.
“Ho trovato ampia disponibilità da parte del presidente Crocetta per le istanze del territorio ibleo - dice il Commissario Scarso – che riguardano soprattutto le infrastrutture del territorio. Il governatore ha coinvolto la segretaria generale della Regione Siciliana Patrizia Monterosso per la soluzione dei problemi tecnici che abbiamo sottoposto e ho ravvisato un suo riscontro positivo alle nostre richieste. Il prossimo 20 febbraio è in programma la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto riguardante i collegamenti a supporto dell’aeroporto di Comiso e se non dovessero insorgere altri ostacoli e se dovesse essere mantenuto l’impegno finanziario nel Dpef della Regione di 30 milioni credo che si sia sulla buona strada per accrescere l’infrastrutturazione del nostro territorio”
Aeroporti in regalo! Che c'entra Travaglio?
Aeroporti in regalo! Che c'entra Travaglio?
A dire la verità a chi vi scrive, "pirsonalmente di pirsona" Marco Travaglio, il famoso giornalista televisivo, non fa tanta simpatia ma è innegabile che pur non essendo un oracolo, a pensare male qualche volta…le cose le azzecca. A dicembre scorso ha scritto questo articolo che parlava di aeroporti “La prima notizia, si dice nell'articolo, è il gentile omaggio ai Benetton e Palenzona col contorno di Gemina e banche assortite: lor signori potranno raddoppiare l’aeroporto di Fiumicino sui terreni di Benetton a spese nostre grazie al quasi raddoppio delle tariffe (da 1 a 25 euro a cranio che frutterà loro almeno 360 milioni di euro l’anno). Che pensiero veramente gentile sarebbe offrire loro in dote anche l' aeroporto di Catania che vale poco e che non è neppure inserito nel core network europeo e che ha connesso un minuscolo aeroporto di Comiso, free of charge!”. La cosa è sicura: l’aeroporto di Catania si trova “sul podio”, terzo fra gli scali nazionali per traffico passeggeri, e perciò fa gola. Sebbene Catania sia oggi il terzo aeroporto d’Italia, non si trova nella lista degli scali che riceveranno le risorse dalla Ue e dallo Stato entro il 2025. Perché? Il ministro Passera ha spiegato che non si tratta di un’omissione, perché Catania si trova in un altro elenco di aeroporti su cui si investiranno risorse pubbliche al fine di migliorarne l’operatività. La precisazione, tuttavia, lascia le cose come stanno; anzi, aumenta dubbi e perplessità. Quale partita si sta giocando su Fontanarossa? Facciamo il punto. Il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, ha emanato il cosiddetto Piano Nazionale per lo sviluppo Aeroportuale che riprende le linee guida elaborate a Bruxelles. Come sappiamo tutti noi il piano si articola in tre sezioni, ognuna delle quali contiene un elenco di aeroscali. La prima sezione ospita aeroporti ritenuti d’importanza strategica, classificati secondo la loro rilevanza: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Milano Linate, Bergamo Orio, Torino, Genova, Bologna, Napoli e Palermo. Accanto a questo network, c’è n’è un secondo, denominato Comprehensive network e include quegli aeroporti che hanno un traffico di passeggeri di almeno 1 milione di passeggeri all’anno. Tra questi, in ordine alfabetico: Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme…. ( 17 aeroporti in questo elenco). C’è poi un terzo network denominato anch’esso Comprehensive network e comprende aeroporti con un traffico di almeno 500.000 passeggeri in un anno; tra questi Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. In nessuna delle tre liste si trova Comiso. Il piano verrà realizzato con stanziamenti Ue. Non è indifferente sapere che Catania non sia entrato nell’elenco degli aeroscali d’importanza strategica. Fontanarossa avrebbe bisogno 200 milioni di euro per ampliare la sua pista e diventare un grande aeroporto intercontinentale. Con un investimento di questa portata le sue potenzialità si raddoppierebbero. È lecito chiedersi perché a un aeroporto con una frequenza passeggeri così alta non si non sia stata riconosciuta una valenza strategica nell’area del Mediterraneo? A scavare tra le carte si trova una dichiarazione che potrebbe farci capire di più su questo tema. Il Presidente dell’Enac, Vito Riggio afferma: “Passera mi ha dato mandato di chiedere agli enti di cedere le quote”. In altre parole, il ministro potrebbe avere in mente di vendere gli aeroporti ai privati. Se così fosse, come si calcolerebbe il prezzo? Il rendimento al netto delle tasse si moltiplicherebbe per 12-13. Poiché il rendimento di Catania è di 18 milioni, il suo valore dovrebbe essere di 200 milioni. La Sac, attuale ente gestore, però non sarebbe affatto d’accordo su questa valutazione: per la Sac il valore è di 400 milioni. A questo punto il buon Travaglio si pone alcune domande sia su Fontanarossa quanto su Comiso. Se il declassamento di Catania incoraggiasse l’acquisizione di un aeroporto dalle grandi potenzialità? Comiso si potrebbe cedere insieme a Fontanarossa? Ne compri uno e ne prendi due. L'articolo che riportiamo è stato pubblicato su " Il fatto quotidiano”, sabato 29 dicembre 2012, quindi molto prima che scoppiasse la questione a Catania. Travaglio sapeva già tutto ma, Ivan Lobello, virtuale tutore delle fortune della Sac era troppo impegnato nelle vicende della presidenza per accorgersi di quello che forse stanno macchinando alle nostre spalle. L'articolo tra l'altro chiude con la domanda " per chi è il regalo?" e noi possiamo solo fare delle ipotesi. I privati, quelli veri, non le camere di commercio riunite, sono più spavaldi e in fatto di investimenti non hanno remore e mirano al guadagno. Catania è un bel bocconcino e ha voglia Crocetta di dichiarare guerra al piano nazionale dei trasporti. Se gli interessi saranno alla giusto punto di cottura si farà di tutto per aiutare i privati che aspirano all'affare. E c'entra anche Comiso che proprio perchè non è inserito in nessun elenco perde appetibilità. C'è anche la questione della società di gestione che, alla fine, è una compartecipata pubblica e quindi non sente sul collo il fiato degli azionisti che vogliono conto e ragione sugli investimenti. Questo da una parte è un bene perchè non c'è rischio ma è certo un limite alla voglia di crescere in concorrenza con Catania. Insomma dobbiamo preoccuparci del fatto che è in corso una scalata su Catania che si trascina Comiso o dobbiamo quasi quasi essere contenti che ci sia un disinteresse per lo scalo ibleo che in ultima analisi si renderà libero dal cappio catanese? Che ne pensano i famosi stati generali. Giovanni Avola legato ai vecchi sistemi della politica crede ancora alla rappresentanza politica locale. Non esistono limiti quando ci sono in ballo interessi per 400 e passa milioni e la farsa di queste riunioni nelle quali ci si rivolge a dei fantasmi, spesso incompetenti in materia, non può più andare avanti.
Rinviate di un mese le elezioni ammnistrative
Rinviate di un mese le elezioni ammnistrative
Come avevamo già pronosticato, il Governatore Crocetta fa l'ennesimo passo indietro Infatti la Giunta di governo, riunitasi oggi a Catania ha rinviato
la data elezioni amministrative e provinciali al 26 e 27 maggio, al fine di
farle coincidere con quelle delle altre regioni del Paese. Ora probabilmente il Governatore ha fatto bene perchè i tempi erano davvero stretti ma si può dare fiducia ad un esecutivo che non riesce neanche a rendersi conto dei problemi che ci sono al momento di indire le elezioni? La data infatti deve essere vagliata in base a delle precise indicazioni di carattere economico, legale e anche d'opportunità. Tutti si erano preoccupati del fatto che appena 80 giorni a disposizione non erano sufficienti per tutte le incombenze e quindi lo spostamento fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i politici ma questo non giustifica il tira e molla che è indice di pressappochismo e impreparazione.
E se fosse Giovanni?
E se fosse Giovanni?
Non sappiamo se la Giunta del Presidente Crocetta deciderà, nella seduta di oggi, di spostare la data delle prossime elezioni amministrative in Sicilia ma in sede locale si sta mettendo a punto la cosiddetta macchina elettorale. Ad esempio il movimento Territorio, nel pomeriggio di martedi, si riunirà con la presenza dei vario delegati provinciali per decidere le mosse da fare nei prossime giorni. Prima di tutto l'incontro servirà a capire la posizione del movimento nel quadro regionale e quindi si dovranno scegliere i vari candidati. Intanto c'è la questione delle provinciali. Crocetta aveva già fatto capire che a lui le Province così come sono vanno benissimo. Anzi vorrebbe aumentarne le competenze e quindi l'importanza. Se così sarà è chiaro che in molti ambiranno alla carica di presidente. Territorio dovrà anche capire se ha al suo interno un nome adatto a ricoprire questo incarico. Più facile invece il compito per le comunali. Soprattutto se si parla di Ragusa. Dipasquale, l'ex sindaco, vuole mettere alla guida della città un uomo che faccia parte del suo ambito. I nomi sono quelli già conosciuti. Dal dottore Schembari all'avvocato Sbezzi e quindi a Giovanni Cosentini, già vice sindaco e pronto a fare il salto di qualità. C'e anche da considerare che da tempo si parla di un accordo di ferro con il PD per appoggiare un nome in comunità. In un primo momento questa ipotesi è sembrata attendibile proprio per la disponibilità di Calabrese a condividere certe posizioni. Ultimamente però le cose non sembrano più così certe e il PD sta lavorando per trovare un suo rappresentante di spicco. La riunione di oggi a Territorio dovrà chiarire anche questo punto. Tra i nomi che abbiamo fatto in precedenza quello che sembra avere più possibilità è quello di Giovanni Cosentini che vanta una notevole esperienza amministrativa e dovrebbe conoscere bene la macchina comunale. Se le elezioni verranno confermate per il prossimo 21 aprile ci sarà poco tempo per preparare tutto l'apparato elettorale. Ad esempio, e questo non è ancora stabilito, si potrebbe decidere di fare le primarie di coalizione a livello cittadino e quindi non sappiamo se Territorio debba partecipare o meno.