Esposto per i redditi di cittadinanza illegittimi
Nella foto si vede uno dei leader del M5S che, con la faccia soddisfatta, mostra il tesserino che viene assegnato a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Una grande vittoria, diceva, per il movimento che dava un concreto aiuto agli indigenti. Come tutti sappiamo non è così e nonostante le migliaia di segnalazioni su situazioni paradossali nessuno fa niente. Ora è stato presentato in un tribunale del centro Italia, un’esposto querela finalizzato ad individuare responsabilità di quegli enti o persone che, non controllando la correttezza della documentazione atta ad ottenere il reddito di cittadinanza, creano un danno erariale enorme oltre a invitare i percettori stessi a rifiutare ogni tipo di lavoro gli si proponga. Dal marzo del 2018, dunque, c’è la possibilità, per chi ne ha i requisiti, di di percepire mensilmente una somma di denaro finalizzata a mantenersi prima di trovare una occupazione o un posto di lavoro. Tale sussidio è in vigore per 18 mesi. Ove ci fosse una chiamata al lavoro, la stessa può essere rifiutata al massimo fino a 3 volte dal richiedente, al termine del quale, il sussidio percepito decade, non ha più alcuna efficacia. Per far funzionare il tutto erano stati predisposti strumenti necessari come adeguamento dei Centri per L’Impiego, utilizzo dei cosiddetti “ navigators”, non entrati in funzione concretamente ed infine la stretta vigilanza e controllo sui presupposti necessari da possedere per accedere al sussidio. Nella realtà nessuno dei tre strumenti è stato adottato e reso efficiente, bensì si è passati immediatamente all’elargizione di denaro pubblico ai contribuenti senza attivare i dovuti filtri previsti dalla legge. Come spesso succede in Italia in questi casi si verificano situazioni paradossali ed abnormi , basti pensare a quelle persone realmente in situazione di grave disagio sociale che hanno ricevuto solo importi di denaro minimi, da fame, come 140 euro mensili che non basta nemmeno a sopravvivere per pochi giorni, figuriamoci per un mese intero. Chi, invece aveva immatricolato acquistando auto nuove per 2.000 di cilindrata nei 6 mesi precedenti alla percezione del sussidio , riceveva, beffa delle beffe, un sussidio pari ad euro 800,00 mensili .
Lo scorso agosto, in provincia di Bologna, circa 115 persone tra i 18 ed i 66 anni sono state denunciate per false dichiarazioni che hanno portato all’indebita percezione del reddito di cittadinanza per complessivi Euro 300.000,00 . La scoperta è stata fatta dai Carabinieri nel corso di un’indagine svolta per controllare la veridicità delle dichiarazioni presentate per ottenete il sussidio previsto ed introdotto come misura di contrasto alla povertà. La notizia desta ancora più clamore e rabbia visto che a percepire il sussidio siano state persone che non avevano mai vissuto in Italia, ma organizzavano dei veri e propri “viaggi di lavoro”, solo per poter ottenere il sussidio e poi tornarsene a casa loro. Inoltre ci sono molte testimonianze di imprenditori operanti nei vari settori economici che non riescono più a trovare operai, impiegati, collaboratori di nessun tipo e genere che hanno voglia di lavorare. La maggior parte delle persone si rifiutano di andare a lavorare, perché è dura alzarsi presto la
mattina, quando possono, invece, starsene comodamente a casa sul divano, percependo comunque un
compenso.
Queste motivazioni, insieme a diverse altre testimonianze, hanno convinto i responsabili della ASSOCIAZIONE LIBERI IMPRENDITORI ITALIANI a presentare un esposto denuncia nel quale si chiede che siano accertate le responsabilità penali di chi non ha vigilato sulla giusta e corretta applicazione della normativa in materia di reddito di cittadinanza oltre a disporre indagini sui fatti esposti.
Il tema è particolarmente sentito perchè, purtroppo tale forma di sussidio va a poche persone che ne avrebbero davvero bisogno mente sono tantissimi che lo percepiscono illegalmente. Si spera dunque, per una questione anche di principio, che tale esposto possa aprire una nuova pagina di legalità in questo settore.