Il museo del mistero. Territorio avanza dubbi e preoccupazioni. Noi pure!!
La scampagnata al Castello, effettuata, informalmente, da un gruppetto di componenti a vario titolo della compagine amministrativa del Comune di Ragusa, non smette di creare dubbi e sospetti . Dopo alcuni appunti della stampa indipendente, noi per esempio, ora arriva una nota del movimento politico “Territorio” che bolla il castello di Donnafugata e le sue appendici come ” il museo del mistero” . Per fortuna non è un film dell’orrore e quindi non ci sono fantasmi o mostri ma c’è una evidente complicità dei “vertici” nel tenere tutto sottotraccia decidendo di non intervenire, come sarebbe giusto, per fare chiarezza sui tempi biblici del Mudeco, sulle scelte che sembrano molto innovative ma forse non adatte allo spirito del Castello. Eppure quello che chiamiamo anche maniero si è conquistato un posto di riguardo tra le attrattive a livello siciliano considerando che riceve almeno 100 mila visitatori l’anno. Sfidiamo chiunque a trovare qualcosa di simile, per visitatori, a meno che non si tratti dei Mosaici di Piazza Armarina o i Templi di Agrigento o il parco archeologico di Siracusa. Se si dovesse valutare l’importanza del sito dai numeri appena citati, come minimo, il sindaco, qualunque sia ora o sia stato nel passato, avrebbe dovuto impegnarsi, ad esempio, nel mantenere i luoghi in efficienza, in perfetta pulizia, con una viabilità adeguata, adattando spazi interni ed esterni alle esigenze dello spettacolo e della cultura e promuoverlo di conseguenza. Nulla di tutto ciò. Si accede allo spazio antistante del Castello, quasi, attraversando una stalla maleodorante i cui liquami spesso invadono il viale, le costruzioni a fianco del prospetto hanno i tetti sfondati a causa di un incendio doloso di almeno 20 anni fa. Non c’è un adeguato servizio di accoglienza. Non c’è un servizio guide, un book office e neanche un punto di ristoro. Il parco è poco più che uno spelacchiato giardino che in estate si presenta secco e polveroso. Insomma siamo sicuri che si poteva fare di più e non basta continuare a dire che ci stiamo pensando, che aspettiamo i bandi, eccetera eccetera. Ciò premesso vi dirò che quasi quasi condivido il pensiero di Territorio. Abbiamo aspettato tanto e ora ci sono delle priorità più importanti. Anche a noi l’appello di qualche consigliere sembra strumentale e non abbiamo ancora capito quale sia il progetto finale per il quale servono ancora soldi. Insomma. Facciamo una pausa e riflettiamo. Insieme.
Ecco la nota di Territorio
Ancora dopo anni dall’acquisto della Collezione di Abiti d’Epoca di Gabriele Arezzo di Trafiletti e la contestuale decisione di aprire un Museo del Costume all’interno del Castello di Donnafugata, l’iniziativa
non riesce a concretizzarsi”
È la constatazione del Direttivo di Territorio Ragusa fatta dopo le ultime notizie fornite dalla stampa su un
sopralluogo al Castello della Commissione Cultura.
Michele Tasca, segretario cittadino di Territorio, si sente obbligato ad intervenire sulla questione anche alla
luce di particolari apparsi su un articolo del quotidiano La Sicilia.
È indubbio – afferma Michele Tasca – il valore di un ennesimo prestigioso giacimento museale sul territorio
comunale, ospitato, fra l’altro, all’interno di uno degli attrattori principale del turismo ibleo.
La creazione di una importante galleria tematica è senza dubbio una occasione di rilancio della nostra
immagine turistica, attraverso l’incremento dell’offerta per i visitatori. Si è perduto, anzi, molto tempo, fra
cambi di assessori e nomine di esperti, senza arrivare al traguardo dell’apertura.
Nota del tutto negativa, la mancanza di notizie sullo stato di avanzamento dei lavori, quando, nel maggio
del 2018, l’allora Sindaco Piccitto accoglieva la stampa nei locali allestiti nei bassi del Castello, si scopriva
che i lavori erano ultimati, c’erano anche elementi di allestimento, ma mancava, del tutto, l’impianto di
areazione deumidificazione e condizionamento, inspiegabilmente ‘dimenticato’.”
“Dall’insediamento della Giunta Cassì – aggiunge Michele Tasca – si è saputo ancora di meno su quanto
avveniva la Castello, su questo Museo dei Misteri attorno a cui si concentrano le attese della collettività, e
non solo”
“Misteri anche attorno a quest’ultimo sopralluogo, pare gestito in malo modo, una sorta di commissione
informale, convocata dopo vari tentativi andati a vuoto, con convocazioni all’ultimo minuto, per alcuni dei
componenti e, con dimenticanze, come avvenuto per il capogruppo PD, nonostante segua tutte le sedute di
commissione, appunto nella sua qualità di capogruppo.” aggiunge Miche le Tasca che vuole sottolineare, in
particolare, un aspetto emerso nell’articolo del quotidiano la Sicilia.
“Un consigliere componente della Commissione, che da voci circolanti è ritenuto vicino all’assessore alla
cultura Clorinda Arezzo per condivisioni di carattere turistico culturale nell’ambito di Ragusa Ibla, è venuto
fuori con l’appello al Sindaco per stanziare ulteriori fondi da destinare all’apertura del Museo.
Senza dubbio, l’elemento culturale può risultare trainante per il nostro turismo, soprattutto nell’attuale
momento di grave crisi economico sociale.
Ma, appunto, questa crisi economico sociale deve far riflettere sulle priorità, sulle politiche turistiche
ottimali, un progetto che va avanti da anni senza concreti risultati non può essere liquidato con l’ennesima
richiesta di stanziamenti, senza che l’amministrazione esprima nemmeno il suo parere in merito.
Tralasciando il fatto che sarebbe opportuno fare il punto sulle somme finora dedicate a questa esposizione
museale, fissando le necessità economiche per l’apertura al pubblico del Museo, non si può non censurare
– come avrebbe dovuto fare l’amministrazione – questa richiesta di ulteriori stanziamenti che appare assai
avventata nell’attuale clima che si respira.
Come ha sottolineato, più volte, in occasioni ufficiali, il Sindaco, il Comune è intervenuto a sostegno di
7.000 cittadini per fornire aiuti alimentari e pagare anche bollette o, addirittura, bombole del gas. Di fronte
ai prossimi mesi che molte imprese affrontano con sensibili esitazioni per i danni economici patiti per la
chiusura delle attività e per il prevedibile calo dei consumi, sembra paradossale che, con nonchalance,
vengano richiesti ulteriori fondi, con il silenzio complice degli amministratori che in effetti, pare, stiano
cercando di rastrellare altre somme, che, evidentemente, non erano state ancora previste da chi si occupa
della collezione e del Museo”