Modica. I Carabinieri smantellano una gang di adolescenti
Spaccio di sostanze stupefacenti, anche a minorenni, estorsione in concorso degenerata in rapina aggravata, questi sono i reati contestati, a vario titolo, a quattro giovani adolescenti colpiti da ordinanza di applicazione di misura cautelare.
Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno eseguito quattro ordinanze di applicazione di misura cautelare, emesse dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Ragusa, in particolare, una misura degli arresti domiciliari nei confronti di TAMI Ahmed, marocchino classe ’93, già noto alle forze dell’ordine, e tre misure dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria nei confronti di Salsetta Giovanni, modicano classe ’94, Chagar Ahmed., marocchino del ’90, Taouli Mohamede, marocchino classe ’92.
Nel dettaglio, Tami Ahmed si è reso responsabile, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver ceduto marijuana a minore degli anni diciotto, e, in concorso con gli altri adolescenti, responsabili del reato di estorsione in concorso degenerata in rapina aggravata poiché, per procurarsi un profitto ingiusto, prima con minaccia e poi con violenza, si rivolgevano ad altri giovani minorenni, costringendoli a consegnare loro soldi e telefoni cellulari di ultima generazione.
Le predette ordinanze eseguite questa mattina nei confronti della gang di adolescenti sono il frutto di un’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione di
Modica, iniziata il giorno della scorsa Pasqua, quando, si presentavano in caserma alcuni minori, accompagnati dai genitori, per denunciare che la sera prima erano stati rapinati da un gruppo di adolescenti che, dopo averli minacciati e picchiati, gli sottraevano i propri telefoni cellulari.
Dall’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma di Modica, è emerso come ci fosse un collegamento tra le attività di spaccio di stupefacenti della gang e le rapine subite dai minori denuncianti.
Infatti, il Tami Ahmed, negli scorsi mesi di marzo ed aprile, aveva ceduto della sostanza stupefacente del tipo marijuana ad un minorenne e, in un’occasione, incontrandosi con quest’ultimo, lo accusava di essere il responsabile di un asserito suo arresto e, pertanto, gli avrebbe dovuto consegnare circa 200 euro per le spese legali, minacciandolo con degli schiaffi per indurlo alla dazione.
Il minore, spaventato, non dava seguito alla richiesta e nei giorni successivi evitava di incontrare il Tami Ahmed.
Qualche giorno più tardi, il 20 aprile 2014, alcuni amici del predetto minorenne, mentre si trovavano a passeggiare di sera nei vicoli di Modica bassa, venivano avvicinati dalla gang di adolescenti e, dopo essere stati accerchiati e minacciati, con violenza, venivano costretti a consegnare i propri telefoni cellulari e, come giustificazione della rapina, sostenevano che era il prezzo da pagare in quanto il loro amico minorenne aveva causato l’asserito arresto del TAMI e, pertanto, i cellulari sarebbero serviti a sdebitarlo.
I giovani, molto spaventati dall’episodio, avevano raccontato ai propri genitori di aver smarrito i propri telefoni cellulari ma, quest’ultimi, poco convinti dalle versioni dei fatti raccontate dai figli, dopo un po’ di insistenza, riuscivano a convincere i ragazzi a raccontare la realtà dei fatti e, pertanto, si recavano immediatamente presso la Caserma dei Carabinieri di Modica per denunciarne i fatti.
I militari dell’Arma, a seguito delle dichiarazioni dei giovani, avviavano una attività di indagine che, in breve tempo, permetteva di individuare i possibili responsabili dei reati, i quali, dall’esame dei fascicoli fotografici, venivano riconosciuti dalle vittime.
Sulla base degli elementi raccolti dai Carabinieri di Modica, ricorrendone i rischi di inquinamento probatorio da parte degli indagati, nonché il pericolo di reiterazione dei reati, il G.I.P del Tribunale di Ragusa, esaminata la richiesta del P.M titolare dell’indagine, ha emesso l’odierna ordinanza di applicazione di misura cautelare, sottoponendo Tami Ahmed, già gravato da precedenti condanne, agli arresti domiciliari, mentre i restanti componenti della gang, incensurati, sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G.