Raccolta differenziata. Ritorsioni e minacce tra gli operai della Busso
L’incontro tra i capigruppo, il sindaco, gli operatori ecologici e i sindacati, doveva servire a fare un po’ di chiarezza sul bando di igiene ambientale, sull’Allegato “C” e sul destino del servizio di raccolta rifiuti a Ragusa. Nulla di tutto ciò si è verificato. Alla fine della riunione ognuno è rimasto nella sua posizione. Certo, a turno hanno parlato tutti, tutti hanno espresso la loro visione, le proprie paure e così la riunione si è conclusa con un nulla di fatto.
Una riunione durata quasi tre ore, che, per noi spettatori, non è stata del tutto inutile. Il dato più importante è stato di sicuro il fatto che tutti hanno chiesto di ritirare il bando perché incompleto e scritto male. Ad asserire ciò i sindacati, per una volta compatti, i consiglieri comunali ed indirettamente le cinque o sei ditte che hanno fatto ricorso, tra le quali annoveriamo anche la ditta Busso. Inoltre pare che ci siano anche altre due ditte interessate a partecipare al bando, che se non hanno fatto ricorso hanno chiesto alcuni chiarimenti. Il sindaco Piccitto, seraficamente, ha rassicurato tutti: “Quando si indice una gara d’appalto è normale che ci siano contestazioni e richieste di chiarimenti. Proprio per questo gli uffici competenti sono già a lavoro – conclude il sindaco – per identificare e superare le eventuali criticità”.
Una dichiarazione tanto rassicurante quanto improbabile. Non si capisce infatti chi stia lavorando al capitolato speciale d’appalto e al bando. L’unico funzionario comunale che abbia esperienza in tal senso è il Giorgio Pluchino, che era, infatti, il Responsabile unico del procedimento, il quale, però, qualche giorno fa, ha deciso di dimettersi dall’incarico ed andare in ferie, pare sia in Spagna. Le motivazioni non le conosciamo, ma le sue dimissioni sono arrivate, sul tavolo del sindaco, dopo che Lattuca (Cgil) ha inviato al sindaco e alla Procura antimafia le sue perplessità sul bando. Sarà un caso, ma la tempistica è strana. Sembra, a questo punto, molto probabile che la gara non si celebrerà e si andrà all’ennesima proroga in attesa del bando dei 7 anni.
Qualora non lo si era ancora capito, la conferenza dei capigruppo è stata l’occasione per sancire la spaccatura, oramai insanabile, tra i sindacati. Da un lato la Cgil e dall’altro la Cisl, la Uil, l’Ugl e l’Isa. Accuse, ritorsioni e delazioni pare siano la misura della convivenza tra queste due opposte fazioni. La Cgil infatti viene accusata, dalle altre sigle sindacali, di tutelare più gli interessi della ditta Busso, che quelli dei lavoratori, mentre la Cgil accusa tutti gli altri di imbastire polemiche ad arte. E’ bastato veramente poco affinché lo scontro tra i sindacalisti si palesasse, anche in Aula, davanti al sindaco e al presidente del Consiglio.
Uno scontro dai toni accesi grazie al quale i rappresentanti delle quattro sigle sindacali hanno rinfacciato al sindaco la sua mancanza di terzietà in occasione della redazione del bando di igiene ambientale. Tre riunioni. Le prime due con l’assessore Conti, tutte le sigle sindacali ed il sindaco. Poi, però, la Cgil pare abbia detto, durante la seconda riunione, di non riconoscere le altre sigle sindacali e quindi avrebbe chiesto ed ottenuto delle trattative separate, uno dei temi del contendere era proprio l’Allegato “C”, e così fu fatto, ma non prima di aver licenziato Claudio Conti, contrario sin dall’inizio all’istituzione di questo allegato. Sempre queste strane tempistiche.
Il sindaco Piccitto, dal canto suo, ha negato fermamente e più di una volta che ci fossero state queste trattative separate, suscitando l’ilarità, un po’ nervosa, dei quattro sindacati e del rappresentante dei lavoratori non sindacalizzati.
Ciò che il sindaco Piccitto, invece, pare non aver capito, è il motivo per cui le quattro sigle sindacali hanno rivangato la vicenda delle trattative separate. Più che altro è stata una richiesta d’attenzione, un invito a vigilare sull’intera vicenda. Il sindaco non deve dimenticare le tante questioni irrisolte tra i lavoratori della Busso e tra questa e quelli, quindi, ma è un nostro parere, la richiesta velata dei sindacalisti verteva solo in quella direzione: “Non ripetiamo gli errori del passato”.
non c’è bisogno di ritirare il bando di gara , basta eliminare l’allegato C che è illegittimo perchè contrario alla normativa comunitaria come più volte ribadito dall’autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Il capitolato poi non è altro che quello vigente con alcune opportune correzioni di legge.