Via Paestum con i volontari.

paestumtringali Torna d’attualità la ques­tio­ne del pas­sag­gio a li­vel­lo di via Paes­tum. E’ da­v­ve­ro dif­fi­ci­le ri­sol­ve­re i prob­le­ma senza scon­ten­ta­re nes­su­no. In­fat­ti qua­lun­que cosa si deciderà bi­so­gna pre­pa­rar­si ad af­fron­ta­re una forte op­po­si­zio­ne. IL con­siglie­re co­mu­na­le del M5S, An­to­nio Trin­ga­li, ieri sera, du­ran­te la se­duta del mas­si­mo con­ses­so cit­ta­di­no ha pro­s­pet­ta­to una so­lu­zio­ne al­ter­na­ti­va che al mo­men­to sem­bra sal­va­re capra e ca­vo­li. Ecco il suo in­ter­ven­to: Ho rac­col­to in ques­ti gior­ni le la­men­te­le e pre­oc­cu­pa­zio­ni di tan­tis­si­mi cit­ta­di­ni che in di­ver­se cir­cos­tan­ze, hanno te­mu­to il trans­ito del con­voglio fer­ro­via­rio in via Paes­tum, senza che le sbar­re, che ri­cor­dia­mo sono re­go­la­te mec­ca­ni­ca­men­te e au­to­ma­ti­ca­men­te, non si siano ab­bas­sa­te. Pre­oc­cu­pa­zio­ne, so­pr­at­tut­to, e ti­mo­re che si possa ve­ri­fi­ca­re qual­che scia­gu­ra. Nei fatti su ques­to punto, es­sen­do a co­nos­cen­za delle ri­pe­tu­te in­ter­lo­cu­zio­ni che l’Am­mi­nis­tra­zio­ne ha avuto con i ver­ti­ci di Tre­ni­ta­lia, pos­sia­mo dire, anche se con le do­vu­te cau­te­le, che il prob­le­ma è sotto stret­to mo­ni­to­r­ag­gio.
Tant’è che è stato lo st­es­so in­geg­ne­re An­drea Cu­ci­not­ta di Tre­ni­ta­lia, in una mis­si­va a suo tempo in­via­ta all’ex sin­da­co di Mo­di­ca An­to­nel­lo Bus­ce­ma, quan­do si verificò un si­mi­le prob­le­ma al pas­sag­gio a li­vel­lo sulla Ra­gu­sa – Mo­di­ca, a spie­ga­re che – leggo tes­tual­men­te: “In caso di man­ca­to fun­zio­na­men­to delle bar­rie­re e in at­te­sa che i tec­ni­ci riat­ti­vi­no il nor­ma­le fun­zio­na­men­ti degli ap­pa­ra­ti, i treni non “sfre­c­cia­no” ma cir­co­la­no ris­pet­tan­do il pro­to­col­lo di si­cu­re­z­za che pre­ve­de la co­sid­det­ta “mar­cia a vista” at­te­so che i con­du­cen­ti del treno sono prea­v­ver­ti­ti del guas­to e at­tra­ver­sa­no il pas­sag­gio a li­vel­lo a passo d’uomo av­ver­ten­do con ri­pe­tu­ti e pro­lun­ga­ti fis­chi il trans­ito del treno”. In buona sos­tan­za, quan­do le bar­rie­re non si chiu­do­no in tempo al pas­sag­gio del treno, c’è un sis­te­ma au­to­ma­ti­z­za­to che co­mu­ni­ca al mac­chi­nis­ta l’ano­ma­lia re­gis­tra­ta. In modo contes­tua­le, dun­que, il mac­chi­nis­ta ral­len­ta la ma­no­vra di mar­cia, sino a ri­dur­ne la velocità a circa venti chi­lo­me­tri orari, in prossimità del pas­sag­gio a li­vel­lo. Ciò, per ri­mar­ca­re, che in caso di mal­fun­zio­na­men­to delle sbar­re, sa­reb­be im­pro­ba­bi­le che si possa ve­ri­fi­ca­re una even­tua­le col­li­sio­ne. Tut­ta­via no­no­stan­te ques­to sia un sis­te­ma ro­da­to, ad­ot­ta­to, anche in altre realtà ter­ri­to­ria­li su scala na­zio­na­le, tut­ta­via non pos­sia­mo af­fer­ma­re, senza ti­mo­re di es­se­re smen­ti­ti, che sia si­cu­ro al 100%.
Rin­gra­zio all’Am­mi­nis­tra­zio­ne che ha già ac­col­to il sug­ge­rimen­to del sot­tosc­rit­to per ten­ta­re di ri­sol­ve­re nell’im­me­dia­to il prob­le­ma e dare cer­te­z­ze ai cit­ta­di­ni, met­ten­do in atto un sis­te­ma di sor­veg­lian­za al­ter­na­ti­vo e di fa­ci­le re­a­li­z­za­zio­ne.
Da qual­che gior­no sono stati im­pie­ga­ti al­cu­ni vo­lon­ta­ri della pro­te­zio­ne ci­vi­le, gli st­es­si che quo­ti­dia­na­men­te fanno ser­vi­zio din­nan­zi le scuo­le dell’ob­bli­go per fa­ci­li­ta­re l’us­ci­ta degli alun­ni e aiu­tar­li ad at­tra­ver­sa­re la stra­da.
Sap­pia­mo che il treno trans­ita sulla linea fer­ra­ta di Via Paes­tum otto volte in un gior­no. Eb­be­ne i vo­lon­ta­ri della pro­te­zio­ne ci­vi­le, per pochi mi­nu­ti alla volta, nei mo­men­ti an­te­ce­den­ti al pas­sag­gio del con­voglio, sono pre­sen­ti in loco per con­trol­la­re l’ab­bas­sa­men­to delle sbar­re. Lad­do­ve non do­ves­se av­ve­ni­re, loro st­es­si, ar­ma­ti di pa­let­ta e co­mun­que in­dos­san­do giub­bot­ti ca­ta­ri­fran­gen­ti, sono au­to­ri­z­za­ti a stop­pa­re le auto in trans­ito al pas­sag­gio a li­vel­lo, in modo che il treno, che ugual­men­te già trans­ita a velocità ri­dot­ta, possa pro­se­gui­re il suo per­cor­so, senza che si ve­ri­fi­chi il con­com­itan­te pas­sag­gio di qual­che mezzo. I vo­lon­ta­ri della pro­te­zio­ne ci­vi­le, in ques­to come negli altri ser­vi­zi che svol­go­no, sono una ri­sor­sa pre­zio­sa; con­si­de­ra­to anche che sa­reb­be stato as­sur­do im­ma­gi­na­re la pre­sen­za cos­tan­te di una pat­tu­glia della po­li­zia mu­ni­ci­pa­le, per ben otto volte ogni gior­no, alla luce dei con­si­de­revo­li im­pe­g­ni nell’esple­ta­men­to di un in­gen­te mole di attività. In ques­to modo si ot­ter­ran­no tre ri­sul­ta­ti, il non dis­toglie­re delle pat­tu­glie della po­li­zia mu­ni­ci­pa­le dai loro con­sue­ti ser­vi­zi d’or­di­ne; la si­cu­re­z­za nel trans­ito del treno, e la ga­ran­zia per i cit­ta­di­ni che ven­go­no av­ver­ti­ti in tempo del pas­sag­gio del con­voglio, in modo da stop­par­ne in an­ti­ci­po il trans­ito. In­som­ma una so­lu­zio­ne mi­xa­ta tra la tec­no­lo­gia e l’in­ter­ven­to dell’uomo che po­treb­be dare dei ri­sul­ta­ti ap­pre­z­za­bi­li fino a quan­do non si deciderà una volta per tutte se ris­pet­ta­re la volontà delle fer­ro­vie che vogl­io­no chiu­de­re il pas­sag­gio o di quel­lo della gente che lo vuole aper­to. Ma se è aper­to ci sono le difficoltà di cui ab­bia­mo par­la­to.

di Direttore04 Feb 2014 12:02
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