Un milione per la Libia e 4,5 per noi
Che faccia di c….o quelli dell’Enav. Da più di sei mesi stanno rompendo le scatole dicendo che venire a Comiso è oneroso: devono formare una decina di controllori e questo costa “tanto” e allora noi, soliti babbi, abbiamo subito offerto di pagare e tanto. La regione su nostra istanza precisa ha stanziato ben 4,5 milioni di euro per soddisfare questa esigenza dell’Enav coprendo i costi di due anni interi. Quindi conti alla mano 2,25 milioni di euro l’anno per 12 controllori di volo che poi dovrebbero andare a Comiso. Ma non contenti dei soldi i burocrati romani del volo si sono posti il problema del futuro. Cioè chi dovrebbe pagare dopo i primi due anni di soldi dati dalla regione? E così si sono già da qualche mese rifiutati di intervenire a favore di Comiso. Ma oggi su tutti i giornali del settore esce la notizia che l’Enav si è aggiudicata una gara bandita dalla Libia, 400 km più a sud di noi, per formare la bellezza di 140 controllori di volo. Allora i costi sono quelli che da sempre abbiamo detto noi della redazione. Un milione per 140 controllori sembra appropriato e non 4,5 milioni per 12 controllori. Ecco intanto la notizia come è stata pubblicata su tanti giornali: L’Enav si è aggiudicato una commessa da un milione di euro per la formazione di 140 controllori del traffico aereo in Libia. Dopo una collaborazione tra i due Paesi, iniziata nel 2011 per la riapertura dello spazio aereo libico a causa delle vicende politiche che hanno penalizzato il paese nordafricano, la Libia ha appena firmato un accordo con l’Ente italiano per un ulteriore perfezionamento della formazione del proprio personale operativo. E così da ottobre a dicembre 2012, 140 controllori libici seguiranno, a turnazione, corsi di due settimane presso l’Academy di Enav a Forlì. “Solo nel 2011- ha sottolineato l’amministratore unico di Enav Massimo Garbini – abbiamo avuto circa 190 ospiti di diversi paesi a Forlì, per un totale di circa 30 mila ore di formazione prodotta”.
Enav continua, dunque, la propria espansione verso l’estero con la formazione dei controllori di volo di diversi paesi (ucraini, polacchi e cinesi), accordi commerciali con l’Afghanistan per lo sviluppo dei servizi di assistenza al volo, passando per importanti commesse con Kenya e Romania per la fornitura dei servizi di Radiomisure (misurazione dei sistemi a terra per il controllo del traffico aereo). Insomma l’Enva fa accordi con tutti con l’Afganistan , la Cina, la Libia ma mai con la Sicilia e lascia Comiso a secco. Come si capisce non è quindi una questione di soldi ma solo di impegno ed interesse. Non credo che l’Afganistan sia più affidabile della regione siciliana piuttosto, e forse tra qualche giorno lo sapremo, qualcuno voleva che l’Enav dicesse no! Altrimenti non si può spiegare il contrario proprio alla luce dell’articolo che avete appena letto.