Elezioni. I numeri a Ragusa
Articolo di Peppe Lizzio.
I definitivi risultati delle elezioni europee a Ragusa, permettono alcune riflessioni dal sapore squisitamente politico. Certamente, non si può non partire dal desolante primato che vede Ragusa all’ultimo posto tra i capoluoghi di Provincia per la bassa affluenza al voto . Appena il 31% dei Ragusani è andata a votare.
Un dato per certi versi preoccupante, ma che trova la sua ragion d’essere nella circostanza che la Città da sei anni a questa parte , è anestetizzata dal fenomeno del “civismo”, più o meno di facciata, che il Sindaco Cassì ha imposto .
Orbene, in una tornata elettorale, come quella delle elezioni europee dove tutto si gioca sulla competizione prettamente “partitica” l’elettore che ha perso il gusto e il piacere di votare per i partiti tradizionali difficilmente si reca a votare.
I partiti tradizionali, Fratelli d’Italia, Partito Democratico e soprattutto Forza Italia devono ritrovate una nuova e forte capacità attrattiva, che passa anche da un profondo rinnovamento del personale politico.
Nuovi volti, nuove leadership sono elemento imprescindibile per una nuova stagione partitica a Ragusa che risvegli la partecipazione al voto.
Un lavoro questo sicuramente lungo e difficile ma che va messo in campo da subito.
Il questo sconfortante contesto attuale, i dati ci confermano comunque che a Ragusa Fratelli d’Italia è il primo partito , seguito dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. FDI si conferma il
primo partito con il 24,20% pari a 4.797 voti di lista. Secondo il Partito Democratico con il 22,67% con 4.456 preferenze alla lista. Terzo il M5S con il 17,73% pari a 3.486 voti, segue Forza Italia con il 10,97% pari a 2.157 voti. Seguono Alleanza Verdi e Sinistra con il 6,55% pari a 1287 voti. La Lega porta a casa il 4,91% pari a 966 voti alla lista. Un misero 4,83 contraddistingue la lista Libertà di Cateno De Luca che raccoglie appena 949 voti.
Di particolare interesse è poi il dato delle preferenze, perché su questo dato molti degli attori in gioco dovevano dimostrare il loro peso politico reale e non presunto Su questo terreno, chi ne esce sicuramente malconcio è il Sindaco Cassi.
È noto, infatti , che il Sindaco Cassi in questa campagna elettorale per le europee abbia appoggiato più o meno segretamente, l’assessore regionale Marco Falcone. Candidato nella lista di Forza Italia
Secondo alcune voci ricorrenti, il Sindaco Cassì si sarebbe addirittura impegnato a far confluire sul candidato Falcone almeno 2000 voti di preferenza.
Alla prova dei fatti però Falcone a Ragusa ha racimolato semplicemente 450 voti contro i 670 di Tamajo.
Tutti qui , allora il peso politico del Sindaco Cassi?
Sul punto, si aprono scenari particolarmente interessanti per i possibili effetti che l’appoggio dato, seppur insufficiente, potrebbe comportare.
In primo luogo è caduto definitivamente il falso civismo del Sindaco di Ragusa che oramai dialoga con i partiti, a suo tempo definiti “gusci vuoti”, ma che ora sono utili al perseguimento dei suoi scopi politici. Tutto ciò è stato ampiamente dimostrato dalla recente, strana alleanza tra la maggioranza di Cassi e il Partito Democratico per l’approvazione del nuovo Piano Regolatore della città.
È logico che il Sindaco Cassi si sia determinato a dialogare con i partiti, se consideriamo il suo futuro politico. In qualsiasi altra competizione elettorale, Cassi avrà bisogno di trovare una collocazione “partitica”, e sarà in quel momento che cadrà definitivamente la maschera del suo falso civismo.
Si potrebbe dire che, in queste elezioni europee, il Sindaco Cassi abbia già lavorato per individuare in Forza Italia quel possibile partito che gli potrebbe tornare utile in futuro. Tuttavia, sorgono forti criticità e notevoli problemi riguardo al candidato prescelto che e risultato perdente nel derby tutto interno a Forza Italia.
A meno che questo appoggio non sia stato il frutto, come si vocifera tra i corridoi di Palazzo di Città, dell’ultimo contatto politico “fruttuoso” di cui Cassi può godere a livello palermitano.
Da civico, è infatti inviso ai partiti e ben pochi contatti “utili” può vantare alla Regione e la recente vicenda degli esigui finanziamenti assegnati a Ragusa nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione Fondi (FSC 2022/2027, né è la prova provata.
Nell’ultimo periodo, la vicinanza politica del Sindaco all’Assessore Falcone ha permesso a Cassì di incassare qualche residuo finanziamento regionale, ad esempio i fondi per l’acquisto di Villa Ottaviano a Marina di Ragusa e qualche altro finanziamento.
Ma tutto ciò può giustificare un presunto appoggio a un candidato risultato perdente.
Il Sindaco Cassi, dovrebbe, proprio alla luce dei risultati usciti dalle urne ragusane , effettuare un’operazione di trasparenza forte e chiara, smentendo pubblicamente le voci riguardanti un suo sotterraneo / presunto appoggio al candidato Falcone.
Tutto questo è dovuto alla Città che, un anno fa, gli ha rinnovato il consenso proprio sulla base di una campagna elettorale improntata sul civismo e lontana da logiche partitiche e personali. Se tale smentita non dovesse arrivare, sarebbe l’ulteriore prova che il Sindaco Cassi ha intrapreso definitivamente la strada del politico di professione.