Non è stata una bella cosa!
Qualunque sia l’appartenenza politica, che ti faccia simpatia o meno, il sindaco è sempre il sindaco e non è una bella cosa impedire a lui, che tra l’altro è la massima autorità cittadina in fatto di sanità, di entrare in ospedale in visita ufficiale. Ora se non ci sono problemi di sicurezza o motivazioni di ordine tecnico, la stessa Asp dovrebbe intervenire e prendere provvedimenti contro chi ha tenuto sbarrate le porte d’ingresso del reparto di pediatria a Vittoria dove una delegazione guidata, appunto, dal primo cittadino on. Aiello, avena in animo di far visita ai bambini portando qualche dono. La reazione di Aiello, conoscendolo, è apparsa moderata ma non si può permettere che la politica prenda il sopravvento sulle regole dell’educazione, del buon senso e anche della legge. Ecco il comunicato stampa inviato dal comune.
Impedito l’ingresso all’ospedale “Guzzardi” di Vittoria al Sindaco che indossava la fascia e a un gruppo di ragazzi e ragazze che volevano portare doni, allegria e solidarietà, ai bambini ricoverati in pediatria. “Stamattina, in compagnia di alcuni consiglieri comunali, di Biagio Lisa, rappresentante dell’Associazione vittime della strada, nonché di alcuni
giovani, tutti vestiti da Babbo Natale, mi sono recato in ospedale a Vittoria, in veste istituzionale, tanto è vero che indossavo la fascia, ma ci è stato impedito l’ngresso”.
Così il Sindaco di Vittoria, Francesco Aiello. “Questo episodio, che definisco increscioso, incredibile e inqualificabile, di cui qualcuno dovrà rendere conto, ha turbato la serenità dei ragazzi e delle ragazze, che avevano
rinunciato ad assumere impegni, per potere partecipare ad un momento di solidarietà molto importante, sia per i bambini ricoverati, sia per chi ha ritenuto opportuno esprimere un sentimento nei confronti di chi soffre, in
questo particolare momento dell’anno. Alcuni dei giovani vestiti da Babbo Natale, hanno pianto per il trattamento che ci è stato riservato. Fino a prova contraria, in questa città, così come tutti gli altri miei colleghi,
nei loro Comuni, sono il responsabile della sanità. Chiedo alla Direzione Sanitaria locale e alla Direzione dell’ASP di Ragusa,
di fare luce e chiarezza, con tempestività su quanto accaduto. Non intendo soprassedere su un episodio tanto inquietante, che ritengo unico nel suo genere. Se qualcuno ha deciso di fare politica all’interno di un luogo di cura pubblico, ha sbagliato strada, su questo argomento sono e sarò intransigente ed esigo una risposta”. Un episodio questo, che, come ha riferito il primo cittadino, non ha precedenti.