Con la quale o senza la quale si resta tale e quale.
Le indagini di questo tipo, lo sappiamo, non servono a niente Sono come la Filosofia, si diceva a scuola, con la quale o senza la quale si resta tale e quale. Ma le posizioni in classifica fanno impressione. Ora stare nella top ten è molto meglio che stare in fondo alla classifica anche se poi, come dicevamo, non cambia assolutamente niente. Volete una prova?. Nella classifica di Italia Oggi Ragusa, lo scorso anno, era all’ottantaquattresimo posto ( 84°) quest’anno è all’ottantottesimo (88°) che vuol dire? Che nessun amministratore dopo aver scoperto di stare così in basso in classifica si è peritato di indagare, di chiedere, di investire per tentare di risalire la classifica. Il risultato è che abbiamo perso 4 posizioni. Ora sappiamo he il nostro sindaco è solido come una roccia e nessuno lo può scalfire ma non sarebbe il caso davvero di creare un organismo che si occupi di seguire queste indagini? Perchè, mi direte, se non servono a niente ? Per la soddisfazione di dire che siamo tra le migliori città d’Italia. Il sindaco lo ripete in ogni intervista ricordando che quando vengono persone da fuori a trovarlo si sperticano in complimenti. E se vanno a Bolzano, che è la prima, che fanno? Il sindaco lo ricoprono d’oro. Però bisogna dire anche che l’88esima posizione corrisponde alla prima della Sicilia e al di sopra di una ventina di capoluoghi derelitti che stanno nella zona rossa. Per aiutare l’amministrazione riportiamo quello che è lo spirito con il quale vengono svolte le indagini sulla qualità della vita nelle province italiane che persegue due obiettivi. Il primo obiettivo è alimentare il dibattito sul benessere (non solo economico) delle comunità locali e sulle azioni che possono essere messe in campo per incrementarlo. Il secondo obiettivo è fornire spunti ed indicazioni per orientare l’attività dei decisori politici. Di qui l’importanza di uno strumento di monitoraggio, l’indagine che viene presentata ai lettori di ItaliaOggi, giunta alla ventiquattresima edizione, rappresenta uno dei più completi studi statistici sulla qualità della vita pubblicati oggi in Italia. Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza,
reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute e tempo libero), 16 sottodimensioni e un elevato numero di indicatori di base, 92
(sette in più rispetto allo scorso anno), consentendo di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti attraverso i quali la qualità della vita caratterizza un territorio. Insomma inutile poi fare il comunicato stampa che fa l’analisi. La cosa giusta invece è capire dove si è deboli e cercare di crescere.