I Siciliani soffrono e alla Regione giocano.

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E’ davvero grave. Ogni giorno leggiamo di situazioni critiche negli ospedali, nelle Rsa, nei PTE insomma in ogni settore della sanità e alla regione giocano a rimpiattino. Infatti non si è trovato l’accordo per la nomina dei manager che avrebbero potuto iniziare un percorso di normalizzazione delle aziende. Invece i commissari i già più volte scaduti e prorogati  resteranno ancora in carica almeno fino al 31 gennaio 2024   a patto però che la finanziaria venga approvata e che le elezioni europee saranno ancora abbastanza lontane da non “inquinare i pozzi” di una maggioranza politica che non trova mai facili intese quando c’è da fare nomine. Siamo al solito discorso del tira e molla della politica, del manuale che sia Cencelli o regionale ma che la gente comune non comprende mentre  gli addetti ai lavori della politica conoscono bene.  Vedremo adesso con quale motivazione ci sarà l’annuncio delle proroghe: probabilmente verrà tirata in ballo anche la non ancora completa definizione dell’albo dei direttori sanitari e amministrativi. Per capire meglio fatti e persone riportiamo una parte di un articolo su Live Sicilia. Intanto è necessario  sostituire  Domenico Sindoni, al vertice dell’Asp di Messina, che va in pensione e ha già comunicato la decisione ai suoi più stretti collaboratori. Dovrebbe invece essere prorogato anche il mandato di Gaetano Sirna, attuale commissario del Policlinico di Catania che sembrava in bilico. Sull’accordo politico c’è poco da aggiungere rispetto a quello che la cronaca ha raccontato negli ultimi giorni. Ad ogni incontro tra le delegazioni della maggioranza le distanze tra i partiti sono aumentate. La presunta ripartizione della torta (6 manager a Forza Italia e Fratelli d’Italia, 2 a Lega, Dc e Mpa) non regge e non reggerà nemmeno a gennaio. Soprattutto se Forza Italia, che ha già in quota l’assessore (Volo) e il direttore generale dell’assessorato (Iacolino) pretende di mettere la bandierina sull’Asp di Palermo che è il pezzo più pregiato. Ma ormai, con buona pace di tutti, la discussione scemerà fino a silenziarsi per qualche settimana.  Per gli amanti del “gossip” da corridoio, aggiungiamo: Salvatore Iacolino potrebbe gradire un “trasferimento” a un’azienda importante. L’Asp di Agrigento – tra quelle non metropolitane – è quella più ambita ed è quasi certo che l’attuale manager, Mario Zappia, nonostante il buon lavoro svolto, cederà il testimone. Zappia dovrebbe tornare in Sicilia orientale (e le liti per la successione saranno aspre). Daniela Faraoni, attuale guida dell’Asp di Palermo, potrebbe virare su Catania. Francesco Iudica, dopo la proroga all’Asp di Enna, lascerà il posto per raggiunti limiti di età. Fabrizio De Nicola, attualmente al Garibaldi di Catania, viene indicato come possibile guida del Policlinico di Palermo.  Ragusa è troppo poco importante per far parte degli accordi. Verrà data come briciola a qualche partito scontento. Anche qui manca la forza del territorio che assiste muto a questo vergognoso gioco a nascondersi mentre le richieste e i bisogni crescono…

di Direttore25 Ott 2023 23:10
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