Un prodotto di altissima qualità
Le olive si colorano, maturano e danno il via alla nuova campagna che fa i conti con i
cambiamenti climatici. Il caldo anomalo nel periodo della fioritura e la siccità
prolungata hanno inciso fortemente sulla produttività. Una produzione in calo specie
in alcune aree della zona di Chiaramonte Gulfi e nel Ragusano e una produzione più
capiente nella zona collinare di San Giacomo, Ferla e Buccheri. Produzione dell’olio
dop monti iblei in calo, ma di alta qualità. L’olio potrà essere immesso in commercio
solo dopo aver superato i rigidi esami dell’organismo di controllo.
“Un prodotto di altissima qualità – spiega Giuseppe Arezzo, presidente del Consorzio
di tutela olio dop monti iblei – che continua ad essere apprezzato nei mercati esteri,
nella ristorazione di alta qualità e nelle botteghe con prodotti di nicchia. Al clima
impazzito si è aggiunta anche la crisi energetica con cui gli operatori stanno facendo i
conti da parecchi mesi. L’olivicoltore lavora mesi e mesi per gettare le basi per
produrre un olio di elevata qualità”.
“Il consumatore – continua il presidente Arezzo – può riconoscere il prodotto
leggendo ed individuando in etichetta il marchio comunitario Dop (Denominazione di
origine protetta) che fornisce una garanzia circa il fatto che quell’;olio sia stato
sottoposto a severi controlli di tracciabilità e all’analisi organolettica di un panel
ufficiale”. Le varietà più coltivate sono: la Tonda iblea, la Moresca e la Nocellara
Etnea o Verdese, di nuova introduzione, a seguito dell’approvazione della modifica
del disciplinare di produzione, la Biancolilla e la Zaituna (cultivar antica detta
Siracusana già presidio Slow Food). L’ampia gamma di profumi e sapori che le tre
varietà principali di oliva sono in grado di esprimere, consentono di ottenere oli unici
ed inimitabili”.