Evidenti criticità nella corretta gestione dei conti degli Enti
L’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana interviene sulla modifica dei criteri per la nomina dei revisori dei conti nei vari enti.
Rivolgo un plauso e i miei complimenti, dice Dipasquale , al Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ragusa e in particolare al presidente Maurizio Attinelli, che, negli ultimi giorni, con coraggio e dimostrando d’essere liberi da qualsiasi condizionamento politico, si sono schierati contro la modifica dei criteri di nomina dei presidenti del Collegio dei Revisori dei Conti degli Enti Locali con numero di abitanti superiore ai 5mila. Come molti sapranno, la Commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea Regionale Siciliana ha recentemente approvato la modifica di tali criteri stabilendo che il presidente dei Revisori non sia più sorteggiato, ma nominato dai Consigli comunali. Il Partito Democratico è e rimane fortemente contrario a tale decisione e si batterà in Sala d’Ercole affinché tale modifica non diventi effettiva. Posizione già espressa durante la seduta di Commissione alla quale il sottoscritto ha chiesto di partecipare, proprio per rappresentare e spiegare le motivazioni che rendono tale scelta sbagliata e pericolosa. Il fatto che il controllore possa essere nominato dal controllato è, ovviamente, una eventualità priva di buon senso. La figura del revisore, che è chiamato a enormi responsabilità, deve essere libera da qualsiasi tipo di condizionamento, ancor più la figura del presidente dei revisori, ed è evidente che essere nominato da chi deve essere controllato non mette in condizioni di essere indipendenti. Questione che il Consiglio dell’Odcec di Ragusa ha espresso chiaramente e con fermezza nella propria nota di pochi giorni fa.
Sorprendono, quindi, le dichiarazioni diffuse alla stampa da parte di una professionista della provincia di Ragusa che non solo difende la modifica ai criteri, ma si prodiga per elogiare la Commissione.
C’è da ricordare, tuttavia, che la professionista in questione è stata candidata della DC alle elezioni regionali di un anno fa e ciò fa sembrare la sua una banale difesa di ufficio, anzi, una vera e propria difesa di partito che poco ha a che vedere con la bontà delle intenzioni – tutta da dimostrare – della Commissione Affari Istituzionali. Sembra chiaro, dunque, che la norma così come è venuta fuori dalla Commissione può piacere solo agli “amici” di questo Governo regionale, forse perché sperano di essere nominati e di non dover sottostare alla giusta regola imparziale del sorteggio. Come detto, il Partito Democratico in Aula si opporrà a tale norma che è ingiusta e crea evidentissime criticità nella corretta gestione dei conti degli enti, con le conseguenze gravi dei dissesti, che diventano tali proprio per l’assenza di una puntuale e rigorosa attività di controllo, con una commistione di interessi tra controllore e controllato”.